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Dal 1° marzo arriva la ricetta elettronica

In pensione la vecchia ricetta a strisce rosse. Potremo comprare i farmaci in qualsiasi regione. I dubbi della Federazione Italiana Medici di Famiglia

I tempi cambiano e anche il medico di famiglia deve prenderne atto. Così la vecchia ricetta con le righe rosse va in pensione. In realtà nessuna novità: il primo decreto a stabilire la rivoluzione elettronica è di oltre tre anni fa, ma la legge è stata approvata solo nel dicembre scorso.

Dal primo marzo, quindi, per prescrivere un farmaco, una visita specialista o un accertamento, il nostro medico dovrà collegarsi a un sistema informatico, visibile direttamente al farmacista che ci consegnerà quanto scritto. La trasformazione sarà per gradi: per i primi tempi il nostro medico ci darà ancora un foglio da usare come promemoria, che consentirà di recuperare la prescrizione anche in caso di malfunzionamenti del sistema o assenza di linea internet. Ma tra qualche mese la carta sparirà e rimarrà solo la comunicazione on line.

Gruppo San Donato

In questo modo i farmaci potranno essere ritirati anche fuori dalla regione di residenza. Sarà poi compito delle stesse Regioni scambiarsi le informazioni sui medicinali prescritti e, quindi, procedere ai relativi rimborsi compensativi.

Fino alla fine del 2017, però, restano escluse da questo nuovo metodo di prescrizione alcuni medicinali, come gli psicofarmaci, quelli con piano terapeutico Aifa, l’ossigeno e le prescrizioni per erogazione diretta in continuità assistenziale.

La Federazione Italiana dei Medici di Famiglia, la Fimmg, è scesa in campo pubblicando sul proprio sito internet una pagina elencando vantaggi e svantaggi della nuova ricetta. Secondo il suo segretario nazionale Giacomo Milillo questa trasformazione peserà sulle spalle del nostro dottore, perché «il medico non potrà più contare sul supporto dell’assistente di studio e ci saranno complicazioni anche nelle procedure di coinvolgimento del sostituto medico che, per il momento, dovrà continuare ad utilizzare la ricetta rossa. Di conseguenza, avverte Milillo, «il rischio è che tutti gli oneri ricadranno sul titolare, con un aggravio di lavoro e tempo tolto alle visite». Da qui la richiesta dei medici di famiglia di «una semplificazione delle procedure, ancora possibile».

Tra i vantaggi della ricetta elettronica, rileva al contempo la Fimmg, «il risparmio sulla stampa e distribuzione delle vecchie ricette rosse e il controllo sulla falsificazione delle ricette stesse o sugli abusi conseguenti il furto dei ricettari».
Insomma non ci resta che aspettare.

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