AlimentazionePrevenzione

I cibi fermentati aiutano i batteri ‘buoni’ dell’intestino

Alcuni alimenti sono naturalmente ricchi di probiotici, portati in tavola favoriscono l'equilibrio del microbiota intestinale

Quei trilioni di piccoli abitanti del tratto digerente vanno nutriti con attenzione, per rimanere in buona salute. Il modo più semplice per prendersi cura del microbioma intestinale, che riveste ruoli fondamentali per la digestione, il metabolismo e le difese immunitarie, è mettere in tavola alimenti fermentati.

Fonte di probiotici, questi cibi aiutano i batteri ‘buoni’ presenti soprattutto nel colon a crescere, difendendo così l’ambiente intestinale dalla proliferazione invece di batteri ‘cattivi’. I risultati di alcuni recenti studi confermano il loro effetto protettivo anche dall’insorgenza di alcuni disturbi che nascerebbero proprio dalla pancia. Uno di questi è l’ansia: una ricerca condotta alla University of Maryland School of Social Work, pubblicata su Psychiatry Research, ha evidenziato che il livelli di ansia pre-esame in un campione di 700 studenti si riduceva notevolmente se nei 30 giorni precedenti la prova inserivano nella dieta quotidiana anche alimenti fermentati.

Gruppo San Donato

Quali sono i cibi fermentati alleati dell’intestino? Oltre allo yogurt, i più ricchi di probiotici provengono dalla tradizione culinaria di Paesi extraeuropei. Ecco i principali da provare:

  • Crauti o cavoli fermentati: si preparano lasciando fermentare al fresco e al buio il cavolo fresco, lavato e affettato, con il sale;
  • Tempeh: dal sud-est asiatico, è molto popolare nelle cucine vegane e vegetariane, è una ‘carne vegetale’ ottenuta dalla fermentazione della soia gialla;
  • Kombucha: è una bevanda orientale simile al tè, nero o verde;
  • Miso: usato come condimento nella preparazione della zuppa giapponese, è una crema a base di soia e cereali fermentati

03/07/2015

Mostra di più
Pulsante per tornare all'inizio