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Tumore al fegato: cause, fattori di rischio e sintomi

In Italia interessa circa 13.000 persone all'anno. Gli uomini sono colpiti più del doppio rispetto alle donne  

Non si conoscono ancora esattamente le cause che scatenano lo sviluppo di cellule tumorali nel fegato, ma ci sono diversi fattori di rischio. I principali sono:

  • Cirrosi,
  • obesità,
  • fumo,
  • aflatossine, micotossine prodotte da due specie di Aspergillus, un fungo che si trova soprattutto in zone con clima caldo e umido,
  • infezioni croniche.

Quali sono i sintomi?

Come spesso avviene per le malattie che colpiscono il fegato, i sintomi sono silenziosi o generici, soprattutto nelle fasi iniziali. Solo quando il tumore si diffonde appaiono diversi sintomi, che sono comunque simili a molte altre patologie. I più comuni sono:

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  • dolore alla parte superiore dell’addome, che si può irradiare anche alla schiena e alle spalle,
  • l’ingrossamento del ventre,
  • la perdita di peso e di appetito,
  • la nausea e il vomito,
  • la stanchezza,
  • l’ittero, cioè il colore giallo della pelle,
  • la colorazione scura delle urine, la febbre.

Proprio perché è una malattia silenziosa, la sopravvivenza generale a cinque anni dalla diagnosi è molto bassa e si aggira attorno al 5 per cento. Questo lo si deve al fatto che spesso il cancro viene scoperto quando si è già diffuso.

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Si può prevenire?

Più che di prevenzione si può parlare di possibilità di abbassare il rischio di sviluppare il tumore al fegato. Il primo modo è quello di non ammalarsi di epatiti. Per l’epatite B ci si può vaccinare. Se si è colpiti dall’epatite B o C si raccomanda di sottoporsi costantemente a esami diagnostici. Naturalmente evitare l’abuso di alcolici e cercare di non seguire comportamenti e stili di vita scorretti, come fumare, non fare attività fisica ed essere in sovrappeso.

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