
Un farmaco, Clopidogrel, è più efficace dell’aspirina nella prevenzione di infarti e ictus. Per decenni l’aspirina è stato il farmaco di riferimento nella prevenzione delle complicazioni cardiovascolari. Un nuovo studio internazionale, però, mette in discussione questo primato: il clopidogrel, un comune antiaggregante piastrinico, si è dimostrato più efficace dell’aspirina nella riduzione del rischio di gravi attacchi cardiaci e ictus, senza aumentare i rischi di emorragia.
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Lo studio: una meta-analisi su quasi 29mila pazienti
La ricerca, pubblicata sulla rivista scientifica The Lancet, è frutto di una collaborazione tra scienziati di Stati Uniti, Regno Unito, Svizzera, Australia e Giappone. Si tratta di una meta-analisi di sette studi clinici randomizzati, condotti su 28.947 pazienti con coronaropatia (CAD, o malattia coronarica).
Gli esperti hanno analizzato i dati di persone trattate con aspirina o clopidogrel per una media di 2,3 anni. I risultati parlano chiaro:
- chi assumeva clopidogrel aveva un 14% di rischio in meno di eventi cardiovascolari o cerebrovascolari rispetto a chi prendeva aspirina;
- non sono state osservate differenze significative nei tassi di mortalità o di sanguinamento, confermando che il clopidogrel è sicuro quanto l’aspirina.
«Questi risultati confermano che la monoterapia con clopidogrel è superiore a quella con aspirina nella prevenzione di infarti e ictus, senza aumentare i rischi emorragici. Questo supporta il suo uso preferenziale nei pazienti con malattia coronarica», spiegano gli autori.
Perché il clopidogrel potrebbe diventare il nuovo standard
Il clopidogrel è già ampiamente disponibile sul mercato, anche in versioni generiche, e questo ne facilita l’accessibilità a livello globale. Non sorprende quindi che la scoperta, presentata anche al congresso della Società Europea di Cardiologia a Madrid, stia attirando grande attenzione.
Se confermati da ulteriori studi, questi dati potrebbero portare a un cambio nelle linee guida internazionali per la gestione delle malattie cardiovascolari. Gli esperti, tuttavia, sottolineano la necessità di ulteriori ricerche per valutare il rapporto costo-efficacia del farmaco e verificare i risultati in diverse popolazioni.
Malattie cardiovascolari: una sfida globale
Le malattie cardiovascolari restano la prima causa di morte nel mondo. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, sono responsabili di 17,9 milioni di decessi ogni anno, la maggior parte dovuti a infarti e ictus. Anche in Italia è la prima causa di morte.
Alla luce di questi numeri, il fatto che un farmaco già disponibile e sicuro come il clopidogrel possa offrire una protezione maggiore rispetto all’aspirina rappresenta una speranza concreta per milioni di pazienti.