Salute

Milza: a cosa serve e quando si opera

Dal “male alla milza" che colpisce a volte facendo sport, alla milza ingrossata per un'infezione fino alla necessità di intervenire chirurgicamente. L'esperto di OK Francesco Palazzo svela le funzioni di quest'organo

Qual è il ruolo della milza all’interno del nostro organismo? Quali le patologie che la riguardano? E  quando bisogna intervenire chirurgicamente per asportarla? A rispondere a queste e ad altre domande è Francesco Palazzo, professore associato di Chirurgia alla Thomas Jefferson University di Philadelphia (puoi chiedergli un consulto qui).

La milza: qual è la funzione di quest’organo?

Gruppo San Donato

La milza è un organo che si trova nella parte superiore sinistra della cavità addominale, sotto il diaframma e le costole e in prossimità dello stomaco e del colon. Una delle funzioni primarie della milza consiste nel produrre alcune cellule di difesa immunitaria chiamate linfociti che fanno parte di quella grande famiglia di cellule (globuli bianchi) che circolano nel nostro sangue e che reagiscono a stati d’infezione o infiammazione con un aumento del loro numero. Per questo motivo stati infettivi di varia natura possono causare un aumento anche significativo delle dimensioni della milza.
Inoltre, in quest’azione da organo di difesa è in grado di riconoscere batteri o cellule che sono state “marcate” da anticorpi come strutture da rimuovere dal nostro flusso sanguigno. Questa funzione è particolarmente evidente in pazienti che hanno subito la rimozione della milza e sono a rischio d’infezioni severe per cui è necessaria la vaccinazione preventiva.
Altra funzione chiave per il nostro organismo è quella di organo di “controllo qualità” per le cellule normalmente circolanti nel nostro sangue (globuli rossi, piastrine). La milza, infatti, riconosce e rimuove cellule ‘invecchiate’ dal circolo sanguigno.

Quali sono le patologie che la riguardano?

La milza può essere coinvolta in vari quadri patologici che vanno dalle rotture traumatiche, all’aumento delle dimensioni per malattie infettive (ad esempio la mononucleosi), per malattie ematiche legate a tumori (linfomi) o anemie di varia natura. Inoltre per le dirette connessioni con il flusso di sangue attraverso il fegato, varie patologie epatiche possono causarne un aumento della dimensione e cambiamenti della funzione. Cisti, tumori o metastasi sono molto meno comuni, ma possibili.

Perché si opera e in che cosa consiste l’intervento?

La milza può dover essere rimossa d’urgenza per lacerazioni dovute a traumi di varia natura.  La splenectomia in urgenza è ancora comunemente eseguita attraverso una incisione verticale della parete addominale di circa 20 cm; nei casi d’intervento eseguito in elezione, può essere rimossa con un’operazione per via laparoscopica (dura circa 60-90 minuti), con 4 piccole incisioni di 1 cm o meno. I pazienti normalmente sono dimessi dopo 1-2 giorni e devono essere vaccinati per ridurre il rischio di future infezioni.
Oggi ci sono molte strategie disponibili per medici e chirughi d’urgenza per effettuare un “salvataggio splenico” ed evitarne la rimozione. Quando l’intervento è indicato per motivi non traumatici, le ragioni sono di solito legate alla “iperattività” della milza nella sua funzione di “pulizia” delle cellule sanguigne: quando cioè rimuove troppi globuli rossi o piastrine in particolari quadri clinici. Molto meno comune rispetto al passato è dover rimuovere la milza per arrivare a fare diagnosi di linfoma.

Quali sono gli esami più indicati per diagnosticare lo stato di salute della milza?

Una buona anamnesi (raccolta d’informazioni riguardo alla storia clinica del/della paziente) è sempre il migliore punto da cui iniziare ed è seguita da un esame fisico completo. Spesso un esame di laboratorio semplice come un esame emocromocitometrico (emocromo) aiuta a identificare eventuali problemi correlati alla milza. Una valutazione con un ematologo è di solito il passo successivo completato da test mirati a un’analisi più approfondita delle cellule che insieme fanno parte del sangue. Per quel che riguarda eventuali indagini diagnostiche radiologiche, sia una semplice ecografia sia una TAC con mezzo di contrasto possono dare complete informazioni riguardo a dimensioni e/o eventuali patologie della milza.

Che cosa è la milza accessoria?

Una milza accessoria, o milza soprannumeraria, è un piccolo nodulo di tessuto splenico che si trova al di fuori del corpo principale della milza; è normalmente presente in meno del 10 per cento della popolazione e ha, solitamente, una dimensione di circa 1 cm. Può causare recidiva o persistenza dei sintomi dopo asportazione terapeutica della milza.

Eliana Canova

TI POTREBBERO INTERESSARE ANCHE

Vuoi evitare il mal di milza? Corri

Mononucleosi: la «malattia del bacio» colpisce i più giovani soprattutto in estate

Appendicite: l’intervento chirurgico si può fare in giornata

Intervento chirurgico: cosa fare e cosa non fare prima di un’operazione

Mostra di più
Pulsante per tornare all'inizio