Salute

Il virus Zika si può trasmettere anche con il sangue

Sono ormai ventuno i Paesi colpiti dall'epidemia del virus Zika, secondo quanto ha affermato l'Organizzazione Mondiale della Sanità

L’ultima novità che riguarda il virus Zika è che «può essere trasmesso attraverso il sangue, ma questo è un meccanismo di trasmissione non frequente». Ad affermarlo l’Organizzazione mondiale della Sanità (Oms) e la Pan American Health Organization. Per questo, afferma l’Oms, «precauzioni standard, che sono già in essere per assicurare donazioni e trasfusioni di sangue sicure, dovrebbero essere seguite».

Virus Zika: la diffusione spinta dal cambiamento climatico

Il nome del virus deriva dalla foresta Zika in Uganda, dove è stato isolato nel lontano 1947 per la prima volta. Ora si sta diffondendo in molte altre aree a causa dei cambiamenti climatici e al fatto che in America è un virus nuovo, contro il quale la popolazione non ha ancora sviluppato difese. Quindi il modo migliore per prevenire le infezioni sta nell’evitare di essere punto, coprendo il più possibile il corpo, utilizzando zanzariere, repellenti e insetticidi, e disinfestando l’ambiente dalle zanzare.

Gruppo San Donato

Virus Zika: quali sono i sintomi?

Quando infetta l’organismo, lo Zika si lega alle membrane cellulari e vi fa penetrare il suo DNA in modo da colonizzare le cellule e replicarsi più rapidamente. A questo punto l’organismo innesca una serie di reazioni immunitarie – a partire proprio dalla febbre – per fermare l’infezione e arginare la moltiplicazione del virus.

Oltre alla febbre, l’infezione causa congiuntivite, mal di testa e sta colpendo soprattutto i Caraibi e le Americhe. È collegato alla nascita di migliaia di bambini microcefali con problemi di sviluppo cerebrale, tanto da spingere diversi Paesi a suggerire alle donne di non rimanere incinta. Al momento non ci sono né cure né tanto meno vaccini.

Come si trasmette?

Il virus, di origine africana, è stato trovato per la prima volta in Brasile nel maggio scorso. Il patogeno (genere Flavivirus) si trasmette a causa delle punture delle zanzare Aedes, che sono quelle che provocano anche la Dengue, la febbre gialla e la chikungunya.

«I sintomi quando compaiono, si manifestano tra i 2 e i 7 giorni dopo la puntura di una zanzara infetta – spiega il professor Adriano Lazzarin, primario della Divisione di Malattie Infettive IRCCS San Raffaele – ma sono generalmente moderati. Febbre, dolori muscolari e congiuntivite».

Si calcola però che sia solo una persona su quattro a manifestarli. «Sintomi dunque non così specifici e comuni ad altre infezioni. Identificarlo non è semplice per lo stesso motivo, essendo molto simile alla dengue e alla febbre gialla» continua Lorenzin.

L’Organizzazione Mondiale della Sanità da parte sua ribadisce che il virus non porta alla morte, se si escludono casi sporadici con complicazioni gravi e malattie pre-esistenti.

Virus Zika porta alla microcefalia dei neonati

Le preoccupazioni maggiori sono quelle che vedono un legame tra virus e il rischio microcefalia nei neonati, emerso lo scorso ottobre, quando le autorità brasiliane hanno confermato un’inspiegabile crescita nei casi di bambini nati con microcefalia, caratterizzata da una significativa riduzione del volume cerebrale e della circonferenza cranica. In poche settimane nel Paese sudamericano si sono contati più di 3.500 casi, contro i 160 che si erano registrati in quattro anni, dal 2010 al 2014. Diversi Paesi Latino americani hanno chiesto alle donne di rimandare le gravidanze anche di due anni. 

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