Salute

Check up gratuito se doni il sangue

Non è solo un gesto di solidarietà: i prelievi all'Avis permettono di fare tanti esami senza pagare un euro

Donare sangue equivale a farsi un check up di base senza appuntamenti, senza fare file e gratis. In più, se si è lavoratori dipendenti, si trascorre una giornata a casa in permesso retribuito (per legge).

Controlli al cuore
«È evidente che per poter prelevare e utilizzare il sangue di un donatore bisogna essere assolutamente sicuri che costui sia in buona salute», spiega l’anestesista Paolo Marcianò Consigliere nazionale Avis, ha la responsabilità dell’area politiche sanitarie e del Comitato medico nazionale. Per cui è necessario non solo visitarlo, ma fare anche una serie di test sul sangue stesso. E questo rende la donazione anche un momento di medicina preventiva: a volte si possono scoprire problemi che magari uno non sa di avere.

Gruppo San Donato

CONTINUA A LEGGERE

Già la visita di screening è utile: anamnesi, misurazione della pressione. Poi, valutazione dell’emoglobina (su una goccia di sangue), che può rivelare anemia. Spesso (non sempre) un elettrocardiogramma. E a volte, a giudizio del medico, una radiografia al torace. Se va tutto bene, si passa alla donazione.

Gli esami dopo il prelievo
Su un campione dei 40 centilitri di sangue prelevato vengono fatti gli esami. Eccoli qui.

• Emocromo: valutazione generale delle cellule del sangue. Se i valori sono normali lo stato di salute generale è buono.
• Creatininemia: valuta la funzione renale.
• Glicemia: se elevata segnala il rischio di diabete.
• Protidemia: valori bassi segnalano un problema al fegato.
• Colesterolemia: il colesterolo alto fa rischiare l’aterosclerosi e la malattia coronarica.
• Trigliceridemia: valuta i grassi nel sangue; valori alti predispongono a malattie cardiache e diabete.
• Ferritinemia: la scarsità di ferritina predice un’anemia non ancora manifesta. • Transaminasi (ALT): valori superiori al normale fanno sospettare problemi al fegato.
• Test Hiv: rivela la presenza del virus Hiv, quello dell’Aids.
• Test Eia: per la sifilide.
• Test HbsAg: segnala il rischio di epatite B.
• Test anti Hcv: per l’ epatite C, spesso cronica e senza sintomi.
• Nat: test di biologia molecolare che rivelano la presenza dei virus Hiv ed epatiti B e C già nel cosiddetto periodo finestra successivo al contagio, cioè quando l’infezione non è ancora segnalata dai test normali.
OK La salute prima di tutto

Ultimo aggiornamento: 8 ottobre 2010

Chiedi un consulto agli ematologi di OK

Mostra di più
Pulsante per tornare all'inizio