
La chirurgia della cataratta sta vivendo una trasformazione profonda grazie all’integrazione dell’intelligenza artificiale (IA) nella progettazione delle nuove lenti intraoculari (IOL). Ne abbiamo parlato con il dottor Gaspare Monaco, Responsabile dell’Unità Operativa di Oculistica dell’IRCCS Policlinico San Donato, tra i massimi esperti europei nell’impianto di queste lenti di nuova generazione, introdotte nella pratica clinica a partire da settembre 2024.
In questo articolo
Chirurgia della cataratta sempre più precisa grazie alla tecnologia
«Oggi l’intervento di cataratta è altamente tecnologico: l’utilizzo del femtolaser consente procedure di estrema precisione e ripetibilità, riducendo le variabili intraoperatorie e aumentando la sicurezza per il paziente.
L’operazione si compone di due fasi: la rimozione del cristallino opacizzato e l’impianto della lente intraoculare. È questa seconda parte a segnare un cambio di era, perché l’arrivo delle lenti progettate con IA rappresenta un’evoluzione significativa non solo nella cataratta, ma anche nella correzione della presbiopia».
Lenti sviluppate con IA: personalizzazione mai vista prima
«Le nuove IOL sono frutto di algoritmi di apprendimento e modelli predittivi che permettono di creare lenti “su misura” per ogni paziente, con un livello di precisione fino a oggi impossibile da raggiungere.
Oggi tutto è tailor made, e lo sono anche le lenti intraoculari. Possiamo adattare l’ottica alle caratteristiche di ogni occhio, ottenendo risultati visivi molto più accurati».
«Queste lenti possono essere utilizzate sia per la cataratta sia per correggere la presbiopia, il comune disturbo che compare tra i 40 e i 45 anni rendendo difficile la visione da vicino».
Chi può sottoporsi all’intervento?
Non tutti i pazienti sono candidati ideali a queste lenti avanzate. Alcune condizioni rappresentano una controindicazione assoluta o relativa:
- glaucoma avanzato
- maculopatia
- miopia elevata
- diabete non controllato o di lunga durata
- danni anatomici all’occhio dovuti a traumi o interventi precedenti».
«In questi casi si preferiscono lenti standard, che garantiscono comunque un’ottima visione da lontano, pur richiedendo gli occhiali per il vicino».
Vedere bene di giorno e di notte
«Uno dei vantaggi principali delle lenti con IA è la qualità visiva in diverse condizioni di luce. Molti pazienti riferiscono, ad esempio, un netto miglioramento nella guida notturna, tradizionalmente più difficoltosa con le lenti convenzionali».
Effetti collaterali e aspettative realistiche
«Nonostante i risultati molto promettenti, il dottor Monaco sottolinea l’importanza di spiegare ai pazienti che la visione ottenuta non può emulare quella dei vent’anni: è una visione ottima, ma non potrà mai replicare l’armonia e la naturalezza del cristallino giovane. È un risultato molto soddisfacente, ma va compreso il suo carattere “tecnologico”».
Lenti per la sola presbiopia: oggi è possibile
«Fino a pochi anni fa rimuovere un cristallino trasparente solo per correggere la presbiopia era un’opzione poco considerata. Oggi, grazie alla qualità superiore delle nuove IOL, questa possibilità è diventata concreta e sempre più richiesta. L’altissima soddisfazione dei pazienti ci permette di intervenire anche in assenza di cataratta, quando il beneficio atteso è realmente elevato».
Il futuro: diagnosi di precisione e medicina personalizzata
«I prossimi anni vedranno un ruolo sempre più centrale dell’analisi dei dati: l’IA ci permetterà di prevedere con maggiore esattezza quali pazienti avranno i risultati visivi migliori, di migliorare le diagnosi e – in futuro – di integrare persino informazioni genetiche. L’obiettivo è scegliere la lente migliore non solo per l’oggi, ma per le esigenze visive del paziente nel suo futuro».
Dove si può fare l’intervento
«Il Policlinico San Donato è stato il primo centro in Italia a impiantare queste lenti a settembre 2024, ma l’interesse è in rapida crescita. I dati globali su migliaia di pazienti confermano un miglioramento netto rispetto ai prodotti precedenti, e molti centri italiani stanno iniziando a utilizzarle».




