Salute

Capillari e vene varicose: scopri i rimedi fai-da-te per cancellare i segni dell’estate

Il caldo e il sole possono fiaccare le vene delle gambe: ecco cosa fare per rimediare a questi inestetismi prima che si trasformino in un serio problema di salute

L’estate può lasciare una firma indelebile sulla pelle delle nostre gambe: non parliamo ovviamente dell’abbronzatura, che purtroppo svanisce dopo poche settimane, bensì di capillari e vene varicose, problematiche che vengono spesso accentuate dal caldo e dall’esposizione non corretta al sole. Perchè questo accade e come porvi rimedio, ce lo spiega l’esperto di Ok Salute Andrea Odero, specialista in chirurgia vascolare presso la Casa di Cura Columbus di Milano (puoi chiedergli un consulto qui).

Perché capillari e varici diventano più evidenti dopo l’estate?

Gruppo San Donato

E’ colpa del caldo, che favorisce la vasodilatazione e di conseguenza il ristagno di sangue negli arti inferiori: in queste condizioni le vene si gonfiano e diventano più evidenti.

È vero che l’esposizione al sole può essere dannosa?

Dipende da come viene fatta. Il suggerimento è quello di prendere il sole tenendo le gambe alte, per evitare che il sangue cada verso il basso e ristagni: questo, insieme al calore, può davvero creare seri problemi, soprattutto nelle donne che soffrono già di vene varicose. Per evitare brutte sorprese, consiglio alle mie pazienti di sdraiarsi sul lettino da spiaggia mettendo i piedi in alto sul poggiatesta, in modo da tenerle in scarico. Poi è fondamentale la protezione solare, perché il sangue che tende a stagnare nelle vene può cambiare il colore della pelle per effetto del sole, formando un vero e proprio tatuaggio.

Oltre al caldo, ci sono altri fattori che favoriscono la comparsa di capillari e varici?

Bisognerebbe evitare di stare in piedi per troppo tempo, così come l’eccessiva sedentarietà e l’uso dei tacchi alti. Attenzione poi ai vestiti troppo aderenti e ai microtraumi locali del circolo capillare come quelli causati dalla ceretta. Contano poi la predisposizione familiare e gli ormoni (gli estrogeni nella donna aumentano la lassità del tessuto venoso, ad esempio durante la gravidanza).

Capillari e vene varicose sono problemi distinti o legati fra loro?

Sono due manifestazioni distinte della stessa patologia di base, l’insufficienza venosa. Questa condizione è dovuta alla perdita di funzione delle valvole a nido di rondine che sono presenti all’interno delle vene e servono a rispedire verso l’alto il sangue evitandone il ristagno. Quando queste si “slabbrano” e non chiudono più perfettamente, il sangue tende a scendere per effetto della forza di gravità e di conseguenza sfianca le pareti delle vene, che non sono elastiche e muscolose come quelle delle arterie. Quando questo cedimento avviene a carico delle vene più “profonde”, situate nello strato sottocutaneo, abbiamo le varici. Quando invece si alterano i vasi sanguigni più superficiali della pelle, allora compaiono le reti di capillari, dette anche teleangectasie.

Queste manifestazioni si associano anche a dei sintomi precisi?

Il capillare in genere è asintomatico, anche se alcune donne riferiscono di avvertire una sensazione di bruciore, soprattutto nel momento in cui compare la teleangectasia e poi per alcuni giorni a seguire. Per quanto riguarda le varici, invece, abbiamo tutta una serie di sintomi come prurito, sensazione di pesantezza, gonfiore serale, crampi notturni. Nei casi più avanzati si nota anche un cambiamento del colore della cute, che tende a diventare più scura, e l’ulcerazione cutanea, con l’apertura di vere e proprie piaghe.

È possibile rallentare la progressione della malattia con dei rimedi fai-da-te?

Certamente. Oltre a praticare una regolare attività fisica, può essere utile fare frequenti docciature fredde alle gambe e usare creme rinfrescanti, come quelle al mentolo, che determinano una immediata, anche se breve, vasocostrizione. Anche l’alimentazione gioca un ruolo cruciale: via libera alla frutta fresca ricca di antiossidanti, come i mirtilli, ma anche al tè verde e al ginkgo biloba. Si possono trarre benefici anche dagli integratori a base di antiossidanti, bioflavonoidi e diosmina: per vedere gli effetti, però, bisogna avere molta costanza.

Quando bisogna rivolgersi al medico?

È opportuno farlo quando compare la vena varicosa: questa è una situazione che non può più regredire e migliorare da sola. Il problema non è più solo estetico, ma anche di salute: il sangue che ristagna nel sacculo della vena rischia di coagularsi aumentando il rischio di trombosi.

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