Salute Mentale

Perché rivediamo sempre le stesse serie tv?

Non si tratta di un vizio o di una perdita di tempo ma un comportamento che risponde a bisogni psicologici concreti

Non è raro ritrovarsi a premere play sulla stessa serie tv già vista più volte, quasi per abitudine, conforto o semplice pigrizia. Questo comportamento, lungi dall’essere solo un vizio, ha radici profonde nella psicologia umana. Risponde a bisogni concreti: creare sicurezza, ridurre lo sforzo cognitivo, generare emozioni positive, rinforzare l’identità personale e favorire il recupero dopo periodi di stress mentale. Vediamo i motivi – supportati da studi – per cui farlo non è solo una perdita di tempo, senza cadere nel lato oscuro del re-watching.

Perché rivediamo sempre le stesse serie tv: la scienza del comfort narrativo

Il comfort narrativo è la sensazione di sicurezza, piacere e relax che proviamo quando ci immergiamo in storie già conosciute, come una serie tv e un film che abbiamo già visto o un libro che abbiamo già letto.

Si basa su tre elementi principali:

  1. Familiarità: conoscere trama, personaggi e ritmo riduce lo sforzo cognitivo.

  2. Prevedibilità emotiva: sapere cosa aspettarsi crea un senso di stabilità e controllo.

  3. Connessione emotiva: si instaurano legami affettivi con i personaggi e le atmosfere narrate.

È un fenomeno studiato dalla psicologia, che mostra come il re-watching non sia solo una fuga, ma un modo per soddisfare bisogni emotivi e cognitivi: ridurre stress, rafforzare il senso di identità e recuperare energia mentale. Ecco tutti i motivi che ci portano a rivedere sempre le stesse serie tv.

Familiarità, sforzo cognitivo ridotto e “mere-exposure effect”

Il mere exposure effect (“effetto della semplice esposizione”) è un fenomeno ben documentato: più siamo esposti a uno stimolo (una serie, un episodio, un brano musicale), più tendiamo a preferirlo, proprio perché elaborarlo risulta più facile. Quando rivediamo qualcosa che già conosciamo, il cervello non deve lavorare per apprendere nuovi personaggi, trama, ambientazioni. Questo riduce lo sforzo cognitivo, liberando risorse mentali per il relax.

Regolazione emotiva: conforto, prevedibilità e nostalgia

Le serie già viste ci danno emozioni prevedibili: sappiamo quando rideremo, quando ci commuoveremo o quando l’episodio “funziona”. Questo crea un senso di sicurezza emotiva, particolarmente utile nei momenti di stress o incertezza. In questo caso, la nostalgia gioca un ruolo importante. Rivedere serie o film legati a un periodo felice della vita può “riattivare” emozioni positive, rafforzare il senso di identità personale, e dare sollievo.

Recupero di energia mentale e autorità di sé

Uno studio condotto da Jaye Derrick dell’Università di Houston ha scoperto che dopo attività che richiedono autocontrollo o decisioni mentali impegnative, le persone tendono a scegliere contenuti familiari (“re-watching”) per rigenerarsi mentalmente. Il contenuto familiare aiuta a ricostituire riserva di controllo personale. Il beneficio maggiore? La prevedibilità riduce l’ansia da incertezza: sapere cosa accadrà, o essere già passato per quei momenti narrativi, limita sorprese spiacevoli. Questo è particolarmente utile se la giornata è stata piena di stimoli, decisioni, cambiamenti.

Connessioni para-sociali, senso di comunità e affiliazione

Le serie che rivediamo spesso sono quelle con cui abbiamo instaurato legami emotivi: con i personaggi, le ambientazioni, la musica. Anche se sappiamo che sono “fiction”, questi legami offrono un senso di compagnia, come fossero amici che “ci capiscono” o “ci sono sempre”. In periodi in cui ci sentiamo soli, incerti o lontani (anche geograficamente o emotivamente), ritornare su quelle storie familiari può mitigare la sensazione di isolamento oltre a creare empatia e legame con le persone sostenitrici della stessa serie tv.

Rivedere le stesse serie tv per scoprire nuovi dettagli

C’è poi un altro motivo meno ovvio legato al rivedere sempre le stesse serie tv. Ogni visione ripetuta consente di cogliere sfumature che la prima volta possono essere sfuggite (dialoghi, dettagli scenici, simbologie). Man mano che la trama e i personaggi diventano familiari, la nostra attenzione si sposta su elementi più sottili. È come leggere libri già letti: conosci il finale, ma puoi soffermarti su passaggi, parole, emozioni che prima non avevi notato. Questa “seconda lettura” narrativa arricchisce l’esperienza.

Limiti e rischi del rivedere sempre le stesse serie TV

Il re-watching può offrire conforto, ma come ogni abitudine presenta un lato oscuro. Ripetere continuamente le stesse storie rischia di trasformare la comfort zone in una vera e propria prigione narrativa, limitando curiosità, stimoli e crescita personale. A lungo termine può diventare una strategia di evitamento anziché un momento di ristoro. È importante prestare attenzione ad alcuni segnali di allarme:

  • Usare sempre il re‑watching come scusa per evitare nuove esperienze o relazioni sociali.

  • Trasformare la ripetizione in una fuga costante dallo stress, sviluppando una dipendenza dal comfort narrativo che riduce la capacità di affrontare l’ignoto.

  • Sacrificare tempo ed energie che potrebbero essere dedicati ad attività arricchenti: apprendimento, socializzazione, esercizio fisico o nuovi hobby.

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Simona Cortopassi

Classe 1980, è una giornalista iscritta all’Ordine regionale della Lombardia. Toscana d’origine, vive a Milano e collabora per testate nazionali, cartacee e web, scrivendo in particolare di salute e alimentazione. Ha un blog dedicato al mondo del sonno (www.thegoodnighter.com) che ha il fine di portare consapevolezza sull’insonnia.
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