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Holter cardiaco e holter pressorio: quando si ricorre all’uno o all’altro

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La rubrica OK Salute e Benessere, condotta dalla giornalista Chiara Caretoni, va in onda tutti i giorni alle ore 11 sul Circuito Nazionale Radiofonico (CNR) e su Radio LatteMiele. Per entrare in contatto con la redazione radiofonica scrivi a: radio@ok-salute.it.

Holter pressorio o cardiaco: cosa sono

Sono due esami diagnostici che permettono un monitoraggio costante del paziente, solitamente nell’arco di 24h. Il primo grazie all’uso di un elettrocardiografo portatile a batteria è in grado di monitorare il ritmo dell’attività elettrica del cuore, mentre il secondo tramite uno sfigmomanometro portatile misura la pressione arteriosa a intervalli regolari.

Gruppo San Donato

Quando è necessario ricorrere a questi esami?

Ci risponde Giampaola Guido, cardiologa del Centro Diagnostico Italiano di Milano.
Sia l’holter cardiaco che il monitoraggio della pressione arteriosa nelle 24 ore, che è la terminologia esatta da utilizzare nella registrazione dei valori pressori, andrebbero riservati nei casi in cui vi è una precisa indicazione clinica. Al contrario non c’è utilità nell’eseguirli indipendentemente dalla presenza di sintomi.

Holter cardiaco

È indicato nella presenza di palpitazioni, di disturbi quali extrasistoli, nella situazione in cui si voglia indagare in maniera più approfondita degli svenimenti, delle sincopi.

Holter pressorio

Per il monitoraggio della pressione ci da un’indicazione chiara sull’effettivo stato della pressione del paziente sia durante il giorno che durante la notte. Quindi offre indicazioni utili anche per le impostazioni terapeutiche. Questi esami vengono quindi riservati a pazienti selezionati in base ai loro disturbi.

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