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Vaccino Covid: per chi ha paura dell’ago c’è la siringa ad aria

A Messina è partita la possibilità di usare un getto d'aria per iniettare il vaccino. Può essere una svolta per i belonefobici

Arriva la siringa ad aria per i vaccini Covid, particolarmente utile a chi soffre di belonefobia, cioè di chi ha paura dell’ago. Si stima che sia il 10% della popolazione generale ne sia interessata. Cifra non trascurabile in un piano vaccinale che vorrebbe la partecipazione di un numero enorme di cittadini. Questa soluzione è possibile grazie a Comfort-in, una speciale siringa che usa la tecnologia NFIT,  acronimo dell’inglese needlefree injection technology,  in italiano tecnologia a iniezione senza ago. Già usata per altre patologie, possiede il certificato dell’Unione Europea. In pratica grazie a un fortissimo getto d’aria, inocula ad alta velocità nel braccio qualunque tipo di vaccino o farmaco liquido. È indolore e velocissimo. La sperimentazione europea è partita con successo da Messina.

Siringa ad aria per i vaccini Covid: quali sono i sintomi della belonefobia?

Quando si parla di paura dell’ago, non bisogna cadere nell’errore di pensare che siano solo i bambini a soffrirne, anche se in quella fascia di età troviamo il gruppo più numeroso. Diversi adulti hanno un vero e proprio terrore dell’ago. I sintomi prevedono veri e propri attacchi d’ansia, che impediscono di fatto di sottoporsi al vaccino anti Covid. Ma mentre nei bambini grazie all’intervento dei genitori alla fine si riesce a fare l’iniezione, negli adulti la situazione è estremamente più complicata. Per fare un esempio, l’Università del Michigan negli Stati Uniti ha condotto uno studio sull’argomento. Il 16% degli adulti di diversi Paesi non ha prenotato il vaccino antinfluenzale proprio perché colpito da belonefobia.

Gruppo San Donato

Come funzione la siringa ad aria?

Come si diceva prima, il metodo Comfort-in non è nuovo. Diabetici, malati di Sla, persone che si sottopongono a trattamenti estetici usano già questo tipo di siringa. Sono pazienti che devono usare molto spesso le siringhe. L’assenza dell’ago migliora decisamente la loro qualità di vita. Anche nelle biopsie sulla mammella i medici le utilizzano. Inventato da ricercatori coreani, è stato perfezionato da un gruppo di esperti italiani dell’azienda siciliana Gamastech in collaborazione con il Cnr polimeri e compositi di Catania. Il cuore di questo dispositivo è il nozzle. Si tratta di una siringa senza ago, sterile e monouso, in grado di iniettare nel braccio il vaccino attraverso un microforo che proietta il farmaco nel corpo in meno di 100 millisecondi.

Siringa ad aria per i vaccini Covid: nessun problema per l’assimilazione del farmaco

Non c’è alcun rischio per l’assorbimento del farmaco iniettato. Anzi. Subito dopo l’iniezione si creano di pomfi sottocutanei, che prolungano l’effetto del farmaco. Il canale creato dall’ago misura soli 0,15 millimetri. Quello dell’ago in genere ha invece un diametro di 0,45 millimetri. In questo modo il principio attivo viene assorbito completamente.

Cosa fare se siamo belonefobici e vogliamo vaccinarci

Purtroppo però al momento l’uso di questa siringa senza ago non è disponibile per tutti. Cosa devono fare i belonefobici che vogliono comunque vaccinarsi? Il consiglio degli esperti è quello di informarsi molto bene. La paura fa ingigantire la situazione. Parlare con un medico informato o con il proprio psicologo può cambiare la situazione radicalmente. Anche la figura del medico che fa l’iniezione è fondamentale. Bisogna sempre spiegare di essere belonefobici. In questo modo il personale sa come agire. Ricordiamoci tra l’altro che la puntura dura veramente pochissimo.

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Francesco Bianco

Giornalista professionista dal 1997, ha lavorato per il sito del Corriere della Sera e di Oggi, ha fatto interviste per Mtv e attualmente conduce un programma di attualità tutte le mattine su Radio LatteMiele, dopo aver trascorso quattro anni nella redazione di Radio 24, la radio del Sole 24 Ore. Nel 2012 ha vinto il premio Cronista dell'Anno dell'Unione Cronisti Italiani per un servizio sulle difficoltà dell'immigrazione. Nel 2017 ha ricevuto il premio Redattore del Gusto per i suoi articoli sull'alimentazione.
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