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Tumori del sangue: si può guarire grazie alle CAR-T

Il ruolo delle nuove terapie al centro di un meeting internazionale a Bologna

La terapia cellulare con le CAR-T è la frontiera più innovativa e promettente nella lotta ai tumori del sangue, che oggi registra un aumento della sopravvivenza per alcuni tipi di tumori ematologici che prima potevano contare su poche opzioni terapeutiche.

Un successo confermato dagli esperti durante un meeting internazionale in Ematologia promosso da AIL, Associazione Italiana contro Leucemie, Linfomi e Mieloma che si è svolto recentemente a Bologna.

Aumentano i Centri CAR-T

«Quando siamo partiti, più di cinque anni fa, in Italia Centri CAR-T autorizzati alla somministrazione di queste terapie cellulari erano non più di 5-6, ad oggi sono oltre 40 i Centri etichettati come Centri CAR-T» spiega Pier Luigi Zinzani, Professore di Ematologia Alma Mater Studiorum – Università di Bologna, Direttore Istituto di Ematologia “L. e A. Seràgnoli”, IRCCS Azienda Ospedaliero-Universitaria di Bologna e Presidente SIE – Società Italiana di Ematologia.

«Sono strutture all’avanguardia che danno la possibilità, soprattutto a quei pazienti che non rispondono alle terapie convenzionali, di poter essere trattati con farmaci innovativi sperimentali che prolungano la vita o addirittura di guarire».

CAR-T: l’impegno del Sant’Orsola di Bologna

In questo scenario si inserisce il progetto del Policlinico Sant’Orsola di Bologna per realizzare una “cell factory” per la produzione di CAR-T accademiche, cioè prodotte in ambito ospedaliero e universitario a scopo no profit e all’interno di studi clinici.

«Il nostro obiettivo è quello di produrre CAR-T accademiche nuove e di trovare nuove indicazioni, possibilmente più efficaci e che possano essere utilizzate anche per malattie del sangue che non sono attrattive per le company farmaceutiche» conferma Francesca Bonifazi, Direttore dell’Unità Complessa di Trapianto e Terapie Cellulari, IRCCS Azienda Ospedaliero-Universitaria di Bologna – l’IRCCS Sant’Orsola.

«Importante è la collaborazione in atto con il professor Franco Locatelli del Bambino Gesù di Roma per la ricerca sui prodotti CAR-T, con cui lavoreremo appena pronti alla condivisone di alcuni studi con CAR-T accademiche».

Tumori del sangue e CAR-T: il supporto a pazienti e famiglie

Elemento fondamentale nell’approccio ai tumori ematologici è quello del supporto ai pazienti e alle loro famiglie. Un valore e un impegno che AIL Bologna garantisce attraverso una ampia rete di servizi gratuiti.

«Un valore e un impegno che AIL Bologna garantisce attraverso una ampia rete di servizi
gratuiti, a cominciare dall’assistenza domiciliare ematologica che nel solo 2024 ha permesso di assistere 197 persone ed effettuare più di 16.500 prestazioni, con un investimento di mezzo milione di euro» racconta Gaetano Bergami, Presidente di AIL Bologna.

Il ruolo della Casa AIL

«Abbiamo poi la Casa AIL, fondamentale per i pazienti che seguono terapie sperimentali o sono trattati con CAR-T, che nel 2024 ha ospitato 391 pazienti e oltre 6.500 presenze, il supporto psicologico con 293 persone che hanno ricevuto sostegno dalle psicologhe dedicate per un totale di 1.400 colloqui e poi, tra gli altri servizi, il trasporto navetta con più di 1.100 viaggi di accompagno casa-ospedale».

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