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Pidocchi, ecco come prevenirli o curarli

Dalla Società Italiana di Pediatria Preventiva e Sociale (SIPPS) i consigli su come eliminare la pediculosi – questo il termine scientifico che definisce una parassitosi molto comune – è causata dai pidocchi, che altri non sono che piccoli parassiti di colore bianco-grigiastro che vanno a mettere su casa nel cuoio capelluto.  

Dalla Società Italiana di Pediatria Preventiva e Sociale (SIPPS) i consigli su come eliminare la pediculosi – questo il termine scientifico che definisce una parassitosi molto comune – è causata dai pidocchi, che altri non sono che piccoli parassiti di colore bianco-grigiastro che vanno a mettere su casa nel cuoio capelluto.

 

Di preferenza, i pidocchi prediligono i bambini in età scolare, soprattutto nella fascia di età che va dai 3 agli 11 anni, ma non disdegnano gli adulti sotto forma di genitori dei bambini che portano a casa i pidocchi. Per venire incontro alle famiglie e offrire un’arma in più per combattere questa fastidiosa parassitosi, la Società Italiana di Pediatria Preventiva e Sociale (SIPPS) ha realizzato alcune pratiche istruzioni per l’uso, con la collaborazione di Angelo Milazzo, pediatra e componente della Segreteria regionale della SIPPS-Sicilia.

Gruppo San Donato

UNA DOVUTA PREMESSA
La presenza di pidocchi è accompagnata da arrossamento cutaneo, soprattutto in prossimità delle orecchie e sulla nuca, e da prurito al cuoio capelluto, specialmente di notte. Al primo dubbio, è importante ispezionare accuratamente il cuoio capelluto grazie a una buona illuminazione e con l’aiuto di un pettine a denti fitti e anche di una lente d’ingrandimento. In caso di epidemie scolastiche o in altre comunità, i bambini vanno controllati almeno due volte alla settimana.

PREGIUDIZI E FALSE CREDENZE

Nonostante la presenza di pidocchi sia molto diffusa soprattutto fra i bambini che frequentano la scuola elementare, vi sono alcuni pregiudizi che ancora accompagnano l’insorgere della pediculosi:
1) Chi prende i pidocchi è “brutto, sporco e cattivo”. E’ proprio il contrario: vengono attaccati più facilmente i capelli lavati eccessivamente, soprattutto se sottili e chiari.
2) Il pidocchio salta da una testa all’altra. Non è vero, perché il pidocchio non può sposarsi autonomamente e sono quindi necessari contatti diretti, o uso comune di oggetti infestati.
3) Sono utili le disinfestazioni ambientali di aule, palestre eccetera. Non è vero poiché sugli oggetti questi parassiti non sopravvivono oltre le 24 ore, poiché si nutrono esclusivamente di sangue umano.
4) Non è vero che la pediculosi si previene o si cura con l’uso di shampoo. Infatti, le formulazioni diluite o che vengono seguite da un precoce risciacquo hanno una scarsa efficacia, anzi possono indurre resistenza agli insetticidi. Qualsiasi molecola per risultare efficace deve rimanere a contatto con i capelli per un tempo sufficiente: solitamente per alcune ore o, meglio, per tutta una notte.

COME PREVENIRE
1) Bisogna insegnare ai bambini a non scambiarsi indumenti, specie copricapo, sciarpe e maglioni.
2) Nel semplice sospetto, bisogna subito applicare un prodotto specifico, per il tempo necessario e scegliendo le formulazioni adatte: gel, lozioni, mousse termosensibili e così via.

COSA FARE DOPO AVER ACCERTATO L’INFEZIONE
1) Lavare a una temperatura superiore a 60°C indumenti, lenzuola, cuscini. Pettini, spazzole e fermagli debbono restare immersi per 1 ora in acqua molto calda e detersivo.
2) Conservare per 2 settimane in sacchetti di plastica gli oggetti che non possono essere lavati in acqua o a secco, per esempio giocattoli e peluche.
3) Il trattamento deve essere ripetuto dopo 7-10 giorni. Occorre cambiare tipologia di prodotto, dopo tre recidive dell’infestazione.
4) Al trattamento bisogna far seguire l’uso frequente di un pettine a denti fitti, soprattutto al fine di rimuovere le lendini [uova]. Non porta alcun vantaggio, invece, il taglio dei capelli.

Fonte La Stampa

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