Immaginate di essere comodamente seduti su una poltroncina di velluto, all’interno di una sala di un museo, circondati da capolavori di inestimabile valore, con un libro in mano. La luce è soffusa, il silenzio è quasi religioso, le teste sono chine e i nasi “infilati” nelle pagine. Chi ha scelto di partecipare al recente Silent Book Party al Museo Poldi Pezzoli di Milano si è ritrovato catapultato in una dimensione quasi onirica, anche solo difficile da immaginare. Eppure, l’iniziativa ha riscosso un successo tale che gli organizzatori – loro stessi increduli – hanno dovuto pensare in fretta e furia a una seconda data che, neanche a dirlo, è già sold out. Motivo per cui ne seguiranno altre, state certi.
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Silent Book Party: come funziona l’iniziativa del Poldi Pezzoli?
Il funzionamento è semplice. Dopo la chiusura ai visitatori “tradizionali”, dalle 18.30 in poi, il Museo apre le porte ai lettori under 35, che possono entrare su prenotazione con un biglietto di 13 euro. Si sceglie la sala, facendosi ispirare dalle opere d’arte esposte, ci si accomoda su una sedia e si inizia a leggere il libro portato da casa o scelto tra quelli messi a disposizione dalla struttura (e che poi ci si può tenere), grazie alla collaborazione con alcune case editrici. Qui non c’è spazio per le distrazioni digitali: smartphone e dispositivi vari vengono sigillati in apposite buste, all’ingresso. Per una volta la tecnologia, compagna onnipresente di vita, “resta fuori”. Si legge in solitaria ma prima e dopo la sessione di lettura, intorno alle 21.30, si possono scambiare quattro chiacchiere nella suggestiva Orangerie del Museo, davanti a un drink.
Il primo appuntamento del Silent Book Party, lo scorso settembre, ha registrato l’adesione di oltre cento giovani. «Purtroppo abbiamo dovuto chiudere le prenotazioni perché la capienza del Museo non consente numeri più alti. Per far fronte alle richieste dovremo aumentare le date», ha commentato Stefania Rossi, responsabile promozione del Poldi Pezzoli, col Corriere. «Io stessa sono rimasta colpita dal clima di concentrazione che mi ha lasciata senza parole».
Contemplare un’opera d’arte: quali sono gli effetti su mente e corpo?
Ma perché un gesto semplice come leggere, se compiuto in un contesto artistico, può diventare un’esperienza tanto coinvolgente e particolarmente salutare? Bisogna prima fare un passo indietro e chiederci quale siano gli effetti della visione di un’opera d’arte su mente e corpo. Uno studio del King’s College di Londra, finanziato da Art Fund e Psychiatry Research Trust, ha provato a darne risposta, coinvolgendo 50 volontari di età compresa tra i 18 e i 40 anni.
A queste persone è stato chiesto di osservare alcune opere d’arte originali all’interno della Courtauld Gallery londinese e, in un secondo momento, le riproduzioni delle stesse in un ambiente esterno. I ricercatori hanno osservato le variazioni di frequenza cardiaca e temperatura corporea attraverso dispositivi digitali indossabili. Dallo studio è emerso che:
- I livelli di cortisolo – il cosiddetto ormone dello stress – sono diminuiti in media del 22% nel gruppo della Courtauld Gallery, rispetto all’8% del gruppo che ha visionato le riproduzioni.
- I marcatori infiammatori legati allo stress e a malattie croniche (citochine pro-infiammatorie come IL-6 e TNF-α) sono diminuiti rispettivamente del 30% e del 28% nel gruppo della Courtauld Gallery, senza variazioni nel gruppo delle riproduzioni. Ciò suggerisce che l’arte abbia un potenziale effetto calmante sulle risposte infiammatorie dell’organismo.
- I partecipanti hanno mostrato anche segni fisiologici di eccitazione durante la visione di opere d’arte, tra cui cali della temperatura cutanea (-0,74 °C) e maggiori variazioni nei ritmi del battito cardiaco, nonché frequenze cardiache complessive più elevate, che indicano esplosioni di eccitazione emotiva.
In sintesi, dallo studio inglese emerge che contemplare opere d’arte in un ambiente dedicato, come un museo o una galleria, rilassa profondamente e al tempo stesso suscita forti emozioni. Un mix che pochi altri contesti sanno offrire.
Perché leggere davanti a un’opera d’arte fa così bene?
Si è più concentrati e meno distratti
E se a tutto ciò aggiungessimo il piacere di leggere un buon libro? Considerando che la visione di dipinti e sculture all’interno di contesti artistici appaga, stimola e favorisce il rilassamento, la lettura in presenza di opere d’arte potrebbe amplificare questi effetti. Il calo fisiologico dello stress e la modalità di stand-by cui sottoponiamo la mente quando entriamo in un museo o una galleria creano le giuste condizioni per una lettura più attenta, ricettiva e meno frazionata.
Non a caso Allegra, una lettrice che ha preso parte al Silent Book Party di Milano intervistata dal Corriere, ha confermato che «l’ambiente, le persone intorno e l’atmosfera calma e avvolgente hanno aiutato nel dedicarsi appieno alla lettura», cosa che non sempre accade quando siamo a casa o in altri ambienti, dove «è facilissimo distrarsi». In questo giocano un ruolo fondamentale il silenzio e le luci calde, che favoriscono il raccoglimento in spazi già di per sé tranquilli, e l’assenza di dispositivi digitali.
Leggere davanti a un’opera d’arte amplifica l’esperienza narrativa
Inoltre luci, silenzio ed eventuali suoni ambientali non solo migliorano la concentrazione ma creano anche una cornice sensoriale che può amplificare l’esperienza narrativa vissuta leggendo il libro. «Ho provato sensazioni speciali: immaginavo di essere in un’altra vita e in un’altra epoca», ha commentato sempre Allegra, confermando che la lettura, combinata con la contemplazione artistica, può alimentare l’immaginazione, il pensiero, la riflessione.
Leggere davanti a un’opera d’arte è un atto quasi solenne
Leggere un libro in un museo o in una galleria d’arte trasforma l’atto in sé in un’esperienza più solenne e significativa. L’ambiente, infatti, induce a rallentare, osservare e godere del momento, rendendo la lettura un rituale più consapevole. Come ha specificato al Corriere Giacomo, un lettore 22enne che ha partecipato all’evento del Poldi Pezzoli, è come se si entrasse «in una dimensione intima e sacrale».
Ci si sente parte di una comunità
Anche se la tipologia di lettura promossa dal Silent Book Party è individuale, svolgere questa attività all’interno di un museo o una galleria può far sentire parte di una comunità che valorizza l’arte, la cultura, la conoscenza. Aspetto ancor più interessante se si considera che a margine dell’evento si possono fare quattro chiacchiere con gli altri lettori, magari «vecchi compagni di università», come nel caso di Allegra, o semplicemente «coetanei con i quali trascorrere il tempo in attività altrimenti difficili da condividere»», come nel caso di Giacomo.
Guida pratica: come leggere davanti a un’opera d’arte
- Girate per cinque minuti nelle sale messe a disposizione dalla struttura e “fatevi scegliere” dall’opera che vi attrae maggiormente.
- Sedetevi comodamente, con schiena ben appoggiata, braccia e gambe rilassate.
- Fate cinque respiri profondi guardando l’opera d’arte e notate un dettaglio – un colore, un odore, un suono – presente nello spazio intorno a voi. Questo rituale accende l’attenzione e abbassa lo stress.
- Ammirate l’opera d’arte per cinque minuti, leggete per 20-30 minuti e fate una pausa. Alla fine concludete con cinque minuti di ulteriore contemplazione artistica.
- Al termine della lettura ci si può interrogare silenziosamente su come l’opera d’arte abbia influenzato la lettura, quali elementi dello spazio abbiano catturato l’attenzione nei momenti di pausa, quali emozioni siano scaturite durante la sessione. Questa fase trasforma l’atto di leggere in un’esperienza rigenerante.




