Disabili

Rewalk, l’alba del progetto

Un po’ come accade nell’esistenza di ciascuno di noi anche nel diario web della mia esperienza di ricamminante temporaneo (forse) troverete storie che s’intersecano, che si incrociano. Io racconterò i miei progressi, i miei dubbi, le mie paure, ma ad accompagnarmi ci sarà anche Franco Molteni il primario del centro riabilitativo Villa Beretta (Lc). Ammetto di conoscerlo ancora troppo poco per tracciarne un ritratto: lo definirei giocosamente “medico tecnologicus” un uomo che mescola sapientemente la sua missione di medico con una passione smodata per tecnologia e la robotica. Bene da ora in poi diventerà uno dei contributors di questo diario del Rewalk. Ecco come Molteni racconta i primi contatti con la Argo tecnologies avvenuti nell’agosto 2008.

Un po’ come accade nell’esistenza di ciascuno di noi anche nel diario web della mia esperienza di ricamminante temporaneo (forse) troverete storie che s’intersecano, che si incrociano. Io racconterò i miei progressi, i miei dubbi, le mie paure, ma ad accompagnarmi ci sarà anche Franco Molteni il primario del centro riabilitativo Villa Beretta (Lc).

Ammetto di conoscerlo ancora troppo poco per tracciarne un ritratto: lo definirei giocosamente “medico tecnologicus” un uomo che mescola sapientemente la sua missione di medico con una passione smodata per tecnologia e la robotica. Bene da ora in poi diventerà uno dei contributors di questo diario del Rewalk. Ecco come Molteni racconta i primi contatti con la Argo tecnologies avvenuti nell’agosto 2008.

Gruppo San Donato

«Agosto tempo di ferie anche per noi medici, ma decidemmo di coniugare questa esigenza con un pizzico di lavoro. Scegliemmo la vacanza in Israele: mare, spiagge, Gerusalemme, ma anche spazio per incontrare a Tel Aviv gli ingegneri di Haifa che hanno costruito il Rewalk, (le gambe bioniche o esoscheletro, ndr). I miei figli e mia moglie erano stati avvertiti per tempo, avrebbero visto qualcosa di unico» racconta Molteni. «Vero, tutto vero. Vedemmo Radi Kaiof, il soldato paracadutista israeliano con le gambe paralizzate dalla lesione midollare alzarsi, camminare di fianco a noi e sedersi per farci toccare con mano queste gambe bioniche. Potete immaginare che emozione: sono trent’anni che come medico sto cercando di capire come sia possibile per i pazienti muoversi in piedi con le proprie gambe quando il midollo spinale decide di smettere di funzionare. Sino a oggi congressi, incontri, ricerche, tentativi in tutto il mondo, ma così nessuno ci era riuscito davvero. Le domande di allora furono adesso come faccio, come sarà possibile portare tutto in Italia, provarlo, lavorare con loro e far deambulare altre persone che aspettano una soluzione da tanto tempo? E poi come trovare i fondi per fare ricerca? Se Amit Goffer (l’inventore dell’esoscheletro Rewalk, ndr) ha messo in condizione Radi di deambulare, non volevamo certo essere noi a fermarci. Nell’agosto 2008 abbiamo detto subito di sì e in breve siamo stati in grado di iniziare la collaborazione e…»

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