Disabili

Monti perché mi togli l’università telematica?

C'è chi l'università la snobba perché vuole approdare subito al mondo del lavoro, chi la frequenta per diletto finendo fuoricorso, chi l'affronta con serietà e arriva alla fine. E chi, pur volendo con tutto il cuore frequentarla, non ci riesce. Gli atenei italiani non sono certo tra i più accessibili al mondo, palazzi antichi, strutture fatiscenti e organizzazione latente trasformano la frequenza in un labirinto senza uscita per i portatori di handicap. Una soluzione è rappresentata dalle università telematiche che l'ultimo decreto sulle semplificazioni pensava di escludere dai contributi pubblici. In una prima bozza del decreto (Art. 56 lettera e) era comparsa "l'esclusione di tutte le università telematiche non statali legalmente riconosciute dalla ripartizione di una quota dei contributi pubblici". Subito ritirato per le polemiche legate al valore legale della laurea l'intervento è stato rimandato alle nuove linee guida da approvare entro 90 giorni. Una buona occasione, da non perdere, per favorire le realtà online e non, che aiutano i diversamente abili.  

C’è chi l’università la snobba perché vuole approdare subito al mondo del lavoro, chi la frequenta per diletto finendo fuoricorso, chi l’affronta con serietà e arriva alla fine. E chi, pur volendo con tutto il cuore frequentarla, non ci riesce. Gli atenei italiani non sono certo tra i più accessibili al mondo, palazzi antichi, strutture fatiscenti e organizzazione latente trasformano la frequenza in un labirinto senza uscita per i portatori di handicap. Una soluzione è rappresentata dalle università telematiche che l’ultimo decreto sulle semplificazioni pensava di escludere dai contributi pubblici. In una prima bozza del decreto (Art. 56 lettera e) era comparsa “l’esclusione di tutte le università telematiche non statali legalmente riconosciute dalla ripartizione di una quota dei contributi pubblici”. Subito ritirato per le polemiche legate al valore legale della laurea l’intervento è stato rimandato alle nuove linee guida da approvare entro 90 giorni. Una buona occasione, da non perdere, per favorire le realtà online e non, che aiutano i diversamente abili.

 

Ecco il racconto di un ragazzo di trent’anni affetto da tetraplegia senza autonomia respiratoria. Enzo Junior Sacco (la sua pagina facebook) dopo aver fatto il liceo scientifico ed essersi diplomato con 73/100 decide di iscriversi all’università. «Ho sempre avuto il pallino per la psicologia e la mente dell’uomo, il modo in cui l’uomo ragiona e in base a quali decisioni si muove nel mondo e nella società. Il mio sogno era laurearmi in Psicologia peccato che c’erano da frequentare a Milano i laboratori obbligatori dal terzo anno in poi», spiega Enzo Junior. «Ho dovuto ripiegare su Giurisprudenza dell’Università degli Studi di Milano-Bicocca. All’epoca in questo dipartimento dipendeva dalla facoltà di Giurisprudenza di Como, di conseguenza sono andato lì, peccato che sono rimasto sul marciapiede: troppe barriere architettoniche impedivano il mio ingresso».

Gruppo San Donato

«Ma le barriere architettoniche non sono le sole a frenare», prosegue sconsolato Enzo Junior. «Un esempio all’esame novanta volte su cento ti chiedono le dispense distribuite in classe mentre l’assistente se ne frega amabilmente del libro a meno che non sia stato pubblicato da qualcuno del suo enturage. Come recuperarle? È pressoché scontato che un disabile non possa essere costantemente in università per ogni lezione visto che comunque, spesso e volentieri, ci sono lezioni che si sovrappongono fra di loro e figuriamoci, il dono dell’ubiquità non lo possiede una persona normale come può possederlo un ragazzo disabile?».

Dopo un anno e aver assistito a un esame Enzo decide di lasciare per dedicarsi al mondo del lavoro. Si immerge enl web ma non abbandona il vecchio sogno decidendo, all’età di trent’anni, di tornare sui banchi di scuola: «ho cercato con Google “Università online- corso di scienze e tecniche psicologiche”, ho compilato un breve form senza molta speranza», racconta Enzo Junior, «strano ma vero, il giorno dopo ho ricevuto una telefonata a casa. Ho preso un appuntamento e sono andato a chiedere tutte le informazioni che mi servivano! Nella sede dell’Università degli Studi eCampus di Novedrate (Co) non ho mai avuto problemi per entrare o muovermi, per giunta quando ho bisogno di un qualsiasi spiegazione mi basta scrivere un e-mail al docente della materia. Qui ho conosciuto la figura del tutor on-line, che mi aiuta a programmare i miei esami e sistemare esattamente il mio piano studi in base alle mie esigenze, oltre che essere il mio “occhio in Università” informandomi su come possono essere i professori e aiutandomi in caso di bisogno nel mio studio».

«Le lezioni mi vengono erogate ogni settimana tramite il sito dell’Università», conclude Enzo Junior, «e niente più dispense che non si trovano o altro! Nonostante quello che si dice in giro: si studia e anche tanto. Ho appena fatto due esami rispettivamente di Psicometria – che non ho passato e dovrò rifare nel mese di marzo – e Fondamenti di Informatica dove ho preso 24 nonostante io sia di fronte a un computer da quando ho sei anni. Certo, ci sarebbe ancora molto lavoro da fare tipo mettere on-line i vari libri creando così E-book al posto del cartaceo, più facili da usare per un ragazzo con la mia disabilità, piuttosto che creare gli scritti degli esami direttamente su computer ma come si può migliorare e avanzare quando vengono tagliate le risorse?».

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