
Chi non ha mai rimandato faccende domestiche, scartoffie burocratiche, telefonate scomode o l’organizzazione di un armadio? Ci sono delle attività che, pur essendo necessarie, tendiamo sempre a posticipare. E se ci fosse un modo produttivo per stimolarci a sbrigarle senza più rimandare? Scopriamo cos’è la scary hour e come può aiutarci a rompere il ciclo della procrastinazione.
In questo articolo
Cos’è la scary hour
La scary hour, o “ora spaventosa”, è una strategia per aumentare la produttività diventata popolare su TikTok che aiuta a smettere di procrastinare, stimolandoci a svolgere mansioni temute o rimandate a lungo. Consiste nel dedicare un’ora specifica ai compiti che si sono evitati per varie motivazioni, come ansia, stress o semplicemente mancanza di motivazione. Che si tratti di fare delle chiamate, rispondere a e-mail arretrate oppure occuparsi di piccole faccende lasciate in sospeso, l’obiettivo è ridurre l’accumulo mentale e rendere queste attività più gestibili, concentrandole in un lasso di tempo definito.
Come mettere in pratica la scary hour
- Scegli il momento giusto: inizia individuando un momento della giornata in cui ti senti più energico e produttivo, ad esempio la mattina presto.
- Prepara una lista di compiti: elenca le attività che hai rimandato, ordinandole per priorità. Avere un piano chiaro ti aiuterà a restare concentrato, ma non scoraggiarti se non riesci a fare tutto. L’importante è apprezzare i propri progressi e darsi obiettivi fattibili.
- Imposta il timer: quando parte la scary hour, imposta un timer di un’ora e dedicati con impegno ai compiti nella lista. Se un’ora ti sembra troppo, puoi adattare la durata in base alle tue esigenze. Ad esempio, puoi iniziare con sessioni di 15 o 30 minuti.
- Elimina le distrazioni: silenzia il telefono, disattiva le notifiche e crea un ambiente tranquillo per lavorare senza interruzioni.
- Premiati: al termine dell’ora concediti una piccola ricompensa, come uno snack, una breve passeggiata o qualsiasi cosa ti faccia stare bene. Questo rinforzo positivo renderà più facile trasformare la scary hour in un’abitudine.
Questa tecnica aiuta davvero a non procrastinare?
Rimandare piccoli compiti stressanti è un comportamento comune, spesso perché la mente tende a ingigantirli, rendendoli più minacciosi di quanto siano in realtà. Alicia Walf, neuroscienziata e docente presso il Rensselaer Polytechnic Institute di New York, ha spiegato a Fortune che «quando siamo stressati, è più probabile che vogliamo evitare non solo il compito da svolgere, ma anche le emozioni negative che proviamo in relazione a quel compito. Questo perché, a livello neuroscientifico di base, siamo orientati verso il presente e preferiamo la ricompensa immediata di sentirci bene quando il cervello rilascia la dopamina, un neurotrasmettitore».
Affrontare direttamente queste incombenze in un contesto controllato e limitato può ridurre la percezione di difficoltà. Quando si sa di dover agire per una durata prestabilita, l’idea del compito diventa meno opprimente e più gestibile, permettendo di superare l’inerzia iniziale. Inoltre, completare una prima attività può darci il giusto slancio e motivarci a portare a termine anche le altre. La scary hour è un metodo semplice, ma che può rivelarsi molto utile per riprendere il controllo del proprio tempo, non lasciandosi sopraffare dall’accumulo di cose da fare e dalla tendenza a procrastinare.
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