
Un amico dovrebbe essere una persona con cui ci sentiamo a nostro agio, qualcuno che ci sostiene e ci fa sentire al sicuro. Ma non sempre le cose vanno così. Esistono, infatti, relazioni in cui i momenti di connessione e vicinanza lasciano spazio a dinamiche dannose. Scopriamo chi sono i frenemies e perché queste amicizie possono rivelarsi tanto complicate, lasciandoci in bilico tra sensazioni contrastanti.
In questo articolo
Chi sono i frenemies?
Il termine frenemy, che nasce dalla fusione di “friend” (amico) ed “enemy” (nemico), indica una persona con cui si ha un rapporto apparentemente amichevole, ma che in realtà è caratterizzato da competività, ostilità, gelosia e sfiducia. Si tratta di relazioni segnate da comportamenti negativi, non sempre facilmente individuabili a causa di questo “doppio volto”. Potremmo averle vissute a scuola, al lavoro o in altri contesti, persino all’interno di cerchie strette di amici o familiari.
Come riconoscere gli amici-nemici?
Rispetto ai nemici dichiarati, i frenemies sono più difficili da gestire e riconoscere. Inoltre, l’ambiguità degli “amici-nemici” può causare stress e lasciare chi la subisce in una condizione di allerta permanente. Ci sono, comunque, alcuni segnali che possono aiutare a individuarli.
I frenemies, ad esempio, potrebbero mascherare le loro intenzioni con ironia, consigli o commenti che nascondono critiche velate. Possono lodare le tue qualità, ma accompagnare i complimenti con frecciatine o paragoni che ti fanno sentire sminuito o giudicato. Potrebbero non avere a cuore i tuoi interessi e provare una certa soddisfazione quando le cose non ti vanno per il verso giusto, tradire la tua fiducia e offrirti raramente un supporto concreto nel momento del bisogno. Frequentarli può farti sentire svuotato, insicuro o sottovalutato.
Frenemies: amicizie che possono fare male
Le relazioni con i frenemies possono minare il benessere, generando confusione nella propria vita. Il problema è che, talvolta, si sceglie lo stesso di mantenere questi rapporti. Questo può accadere per diversi motivi: perché sono persone che si conoscono da molto tempo, per paura del conflitto, perché si scambiano erroneamente gli atteggiamenti di questi individui per “affetto” o per preservare connessioni sociali comuni. Così facendo si rischia, però, di rimanere intrappolati in legami che consumano più energie di quante ne restituiscano, pur senza apparire apertamente ostili.
Per proteggersi, è fondamentale prestare attenzione ai segnali, stabilire confini chiari e valutare se quella che consideriamo un’amicizia ci faccia, invece, più male che bene. Allontanarsi quando è necessario e, se non è possibile, ridimensionare il rapporto, mettendo al primo posto il proprio equilibrio emotivo.
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