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Farmaci dimagranti: cosa succede quando si smette?

Cosa dicono i nuovi studi su tirzepatide e semaglutide: efficacia, rischi e perché il peso tende a tornare quando il trattamento si interrompe

I nuovi farmaci dimagranti rappresentano una delle rivoluzioni più importanti degli ultimi anni: non solo aiutano a perdere peso in modo significativo, ma portano anche a un netto miglioramento della salute metabolica e cardiovascolare. Gli studi sono concordi: quando i chili scendono, calano anche molti dei fattori di rischio che alimentano diabete, ipertensione e malattie cardiache.

Il dibattito scientifico, oggi, non riguarda più se utilizzare questi farmaci, ma come farlo nel modo più efficace e per quanto tempo. Le ricerche infatti mostrano un punto critico: una parte consistente dei risultati ottenuti si perde rapidamente quando la terapia viene interrotta. Il nuovo studio pubblicato su JAMA Internal Medicine conferma proprio questo: insieme ai chili che tornano, peggiorano anche i principali indicatori cardiometabolici.

Cosa succede quando si sospendono i farmaci anti-obesità

La nuova analisi si basa sui dati del celebre Surmount-4 Trial, condotto negli Stati Uniti e nel Regno Unito, che ha valutato cosa accade dopo la sospensione della tirzepatide, uno dei farmaci più avanzati contro l’obesità. La tirzepatide combina l’azione degli agonisti del recettore GLP-1 con quella dell’ormone GIP, potenziando la perdita di peso e migliorando il metabolismo.

Nel trial originale, 670 adulti con problemi di peso (ma senza diabete) hanno seguito 36 settimane di tirzepatide abbinate a dieta ed esercizio fisico. Successivamente, metà dei partecipanti ha continuato la terapia, mentre l’altra metà ha ricevuto un placebo per un altro anno.

Già nello studio iniziale era emerso un dato chiaro: sospendere la tirzepatide porta spesso a un rapido recupero di parte del peso perso, sebbene il 46% del gruppo placebo sia riuscito comunque a mantenere almeno il 10% di perdita di peso.

La nuova analisi si concentra proprio sul legame tra il peso recuperato e il peggioramento dei parametri cardiometabolici.

La nuova analisi: come cambiano i parametri cardiometabolici quando tornano i chili

Gli autori hanno selezionato i pazienti che, al momento del passaggio al placebo, avevano perso almeno il 10% del loro peso iniziale. Si tratta di 308 persone, l’87% del totale.

Questi pazienti sono stati poi divisi in sei sottogruppi, in base alla quantità di peso recuperato nelle 52 settimane di sospensione della terapia.

I ricercatori hanno quindi osservato l’andamento di:

  • pressione arteriosa,
  • trigliceridi,
  • colesterolo totale e non-HDL,
  • insulina a digiuno,
  • emoglobina glicata,
  • circonferenza della vita.

Il risultato è stato netto: quasi tutti i parametri cardiometabolici peggioravano in modo proporzionale ai chili recuperati.

L’unica eccezione riguarda il piccolo gruppo che ha ripreso meno del 25% del peso perso (54 persone). In questi casi, il peggioramento è stato molto contenuto: un lieve rialzo della pressione sistolica, della glicemia a digiuno e dell’emoglobina A1c, e nessuna variazione significativa su colesterolo, trigliceridi o circonferenza vita.

Smettere con i farmaci dimagranti: come interpretare questi risultati?

A 12 mesi dall’interruzione della terapia, più della metà dei pazienti tende a recuperare una parte importante del peso perso. E con i chili che ritornano, ricompaiono anche molti dei rischi metabolici e cardiovascolari da cui la terapia li aveva protetti.

Per i ricercatori, questo dato suggerisce due considerazioni:

  1. Mantenere la perdita di peso è una sfida complessa, che richiede strategie a lungo termine.
  2. In alcuni casi, potrebbe essere necessario proseguire la terapia in modo cronico per evitare recidive importanti.

Tuttavia non è una soluzione valida per tutti: i farmaci anti-obesità sono costosi, non privi di effetti collaterali e non tutti i pazienti sono disposti a utilizzarli per periodi molto prolungati.

Lo studio evidenzia quindi l’urgenza di nuove ricerche per capire:

  • quali pazienti possono mantenere i risultati senza terapia continuativa,
  • quali strategie (alimentari, comportamentali, farmacologiche) aiutano a preservare il dimagrimento,
  • come stabilizzare a lungo termine i benefici cardiometabolici associati alla perdita di peso.

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Francesco Bianco

Giornalista professionista dal 1997, ha lavorato per il sito del Corriere della Sera e di Oggi, ha fatto interviste per Mtv e attualmente conduce un programma di attualità tutte le mattine su Radio LatteMiele, dopo aver trascorso quattro anni nella redazione di Radio 24, la radio del Sole 24 Ore. Nel 2012 ha vinto il premio Cronista dell'Anno dell'Unione Cronisti Italiani per un servizio sulle difficoltà dell'immigrazione. Nel 2017 ha ricevuto il premio Redattore del Gusto per i suoi articoli sull'alimentazione.
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