Salute

Allergie respiratorie: esiste una cura, ma solo il 2% la segue

Tra i motivi della scarsa adesione a questa terapia di desensibilizzazione anche i costi: pochissime le Regioni pronte al rimborso

Le allergie ai pollini, alla polvere, agli acari e alle punture di insetto colpiscono milioni di italiani. Eppure, nonostante le linee guida internazionali raccomandino l’immunoterapia allergene specifica – una sorta di vaccino antiallergico in grado di modificare il decorso della malattia – solo il 2% dei pazienti la utilizza. La maggior parte continua a fare affidamento su antistaminici e terapie sintomatiche, che alleviano i sintomi ma non agiscono sulle cause. Ne parliamo con Andrea Businco Di Rienzo, professore in Allergologia e immunologia clinica all’Università Sapienza di Roma e consulente dell’Intergruppo Parlamentare sulle allergie respiratorie

Un italiano su cinque soffre di allergie respiratorie

Secondo il Ministero della Salute, 12 milioni di italiani hanno un’allergia respiratoria. Le graminacee sono responsabili del 70% delle allergie ai pollini. A livello mondiale, l’OMS stima 350 milioni di persone affette. I sintomi – starnuti, naso che cola, occhi rossi, difficoltà respiratorie – compromettono la qualità della vita e possono evolvere in asma: in Italia si registrano circa 300 morti all’anno legati all’asma, molti evitabili con cure adeguate.

Chi può fare

Secondo gli allergologi, almeno 6 milioni di italiani sarebbero candidati ideali al vaccino antiallergico. Per iniziare servono:

  • diagnosi confermata;
  • sintomi persistenti;
  • valutazione specialistica.

Non è indicata in gravidanza, nell’asma non controllato, in caso di malattie immunitarie, tumori o lesioni del cavo orale.

Perché vincono i farmaci sintomatici

Gli italiani preferiscono antistaminici e corticosteroidi inalatori: ogni anno si vendono 27 milioni di confezioni di antistaminici per un valore di oltre 227 milioni di euro. L’immunoterapia, però, è l’unica in grado di modificare il decorso della malattia, riducendo i sintomi nel 78–86% dei casi.
«Molti pazienti sono rassegnati: pensano che l’allergia sia una condanna», spiega Andrea Businco Di Rienzo, allergologo e immunologo clinico. «Ma una cura esiste e agisce sulla causa dell’allergia».

Come funziona il “vaccino antiallergico”

L’immunoterapia desensibilizzante consiste nell’assunzione di piccole quantità dell’allergene (pollini, acari, polvere). Questo “allenamento” riduce gradualmente la reattività del sistema immunitario.

Le modalità sono due:

  • sottocutanea: iniezioni settimanali, poi mensili;
  • sublinguale: gocce o compresse sciolte sotto la lingua, somministrabili a casa.

Per i pollini si inizia in autunno-inverno; per acari e polvere in qualsiasi momento dell’anno. Si può cominciare dai 5–6 anni. La durata media è 3–4 anni, con un successo che supera l’80%.

Effetti collaterali: perlopiù lievi

Le reazioni avverse più comuni sono lievi: prurito, gonfiore locale o fastidio in bocca. Le reazioni sistemiche gravi sono rare e legate soprattutto alla forma iniettabile, che richiede supervisione medica.

Vaccino contro le le allergie respiratorie: problema dei costi, rimborsi a macchia di leopardo

Il costo annuo dell’immunoterapia è di 500–600 euro, spesso a carico del paziente. Solo poche Regioni rimborsano il trattamento:

  • Lombardia: rimborso totale;
  • Piemonte e Valle d’Aosta: 50%;
  • Puglia e Sicilia: rimborso solo in casi specifici;
  • Toscana e Liguria: rimborso parziale in base al reddito.

Questa disomogeneità pesa sui pazienti e porta a un maggiore ricorso al pronto soccorso e a farmaci più costosi per il sistema sanitario.

Troppo pochi si rivolgono all’allergologo

Secondo un’indagine su oltre mille adulti, solo il 22% riconosce nell’allergologo lo specialista di riferimento. Il 53% si considera poco informato e chi soffre di allergie tende ad affidarsi al passaparola.

«L’allergia non è una condanna: si può guarire»

«Serve informazione», conclude Businco Di Rienzo. «L’immunoterapia non tampona i sintomi: cura la causa. Le allergie non devono essere una condanna».

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Francesco Bianco

Giornalista professionista dal 1997, ha lavorato per il sito del Corriere della Sera e di Oggi, ha fatto interviste per Mtv e attualmente conduce un programma di attualità tutte le mattine su Radio LatteMiele, dopo aver trascorso quattro anni nella redazione di Radio 24, la radio del Sole 24 Ore. Nel 2012 ha vinto il premio Cronista dell'Anno dell'Unione Cronisti Italiani per un servizio sulle difficoltà dell'immigrazione. Nel 2017 ha ricevuto il premio Redattore del Gusto per i suoi articoli sull'alimentazione.
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