
Un paio di orecchini nuovi, la fibbia di una cintura, un paio di occhiali o persino le chiavi di casa: oggetti che usiamo ogni giorno possono trasformarsi in una trappola per la pelle. Il motivo? Una reazione allergica ai metalli, una condizione più diffusa di quanto si pensi.
«L’allergia ai metalli è una delle cause più comuni di dermatite allergica da contatto», spiega la dottoressa Mona Rita Yacoub, responsabile del Centro multidisciplinare avanzato Asma, Allergie alimentari e Farmaci dell’IRCCS Ospedale San Raffaele di Milano. «Colpisce più frequentemente le donne, perché utilizzano più spesso bigiotteria o accessori metallici».
In questo articolo
Nichel, il nemico più comune
Il principale colpevole è il nichel, ma anche altri metalli come cobalto, cromo, mercurio, palladio, platino e titanio possono causare reazioni allergiche, seppur più raramente. Le manifestazioni si verificano non solo a causa di orecchini o bijoux, ma anche per leghe metalliche usate in odontoiatria o per esposizioni professionali, ad esempio negli orafi o nei lavoratori del settore metallurgico.
I sintomi: rossore, prurito e vescicole
I segnali sono chiari: «L’allergia ai metalli si manifesta con un’infiammazione della pelle nella zona a contatto con l’oggetto allergizzante», spiega la dottoressa Yacoub. «Si presentano rossore, prurito, vescicole o desquamazione».
In alcuni casi, però, le lesioni possono comparire anche lontano dal punto di contatto: «Per esempio, una persona tocca delle monete e poi si sfrega gli occhi: può sviluppare una dermatite sulle palpebre, anche se il metallo non le ha toccate direttamente».
Diagnosi: il patch test per scoprire l’allergene
Capire la causa esatta è il primo passo. «La diagnosi si effettua tramite il patch test, o test del cerotto, che permette di individuare la sostanza responsabile», spiega Yacoub. Il test consiste nell’applicare sulla schiena del paziente cerotti contenenti vari allergeni, tra cui i principali metalli, profumi e componenti di cosmetici. Dopo 48-72 ore si effettua una prima lettura e, se necessario, una seconda a distanza di qualche giorno.
«Questo perché la reazione allergica è di tipo ritardato: serve tempo perché la pelle manifesti il rossore e l’infiammazione», precisa la specialista.
Allergia o dermatite atopica?
Non sempre però la dermatite è causata da una reazione da contatto. «Bisogna distinguere la dermatite allergica da contatto dalla dermatite atopica, una condizione infiammatoria cronica spesso associata ad altre malattie allergiche come asma o rinite», sottolinea Yacoub.
In alcuni casi le due condizioni possono coesistere: chi soffre di dermatite atopica ha una barriera cutanea più fragile e può diventare più facilmente allergico alle sostanze con cui entra in contatto.
Cosa fare in caso di diagnosi di allergia ai metalli
Una volta individuato il metallo responsabile, la regola d’oro è evitare il contatto. «Nel caso del nichel, oggi è più semplice – spiega Yacoub – perché molti prodotti riportano la dicitura nickel free. Tuttavia, chi ha forme gravi deve prestare particolare attenzione anche agli oggetti d’uso quotidiano come chiavi o monete».
Per i lavoratori a rischio, l’uso di guanti protettivi è essenziale.
Per curare la fase acuta, si utilizzano creme a base di cortisone topico, che riducono l’infiammazione e il prurito. «È importante però non abusarne e non usarle senza controllo medico», avverte la dottoressa. «Un uso prolungato può causare assottigliamento della pelle e altri effetti collaterali».
Dieta senza nichel: un mito da sfatare
Molte persone pensano di dover eliminare dalla dieta alimenti ricchi di nichel, come cioccolato, pomodori o legumi. «In realtà – chiarisce Yacoub – non esistono prove scientifiche solide che giustifichino una dieta priva di nichel per tutti i pazienti allergici. In alcuni casi può essere utile, ma va valutata con attenzione, perché diete troppo restrittive possono portare a deficit nutrizionali».
Quando rivolgersi allo specialista
In presenza di sintomi ricorrenti o di reazioni non spiegabili, è fondamentale rivolgersi a un allergologo o dermatologo per una diagnosi precisa. «Molte persone tendono a curarsi da sole con creme cortisoniche da banco, ma senza sapere cosa stanno trattando», conclude Yacoub. «Solo una diagnosi accurata permette di capire se si tratta davvero di un’allergia da metalli o di un’altra forma di dermatite e di intervenire nel modo più corretto».
Leggi anche…
None found




