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Tumore al seno: con i farmaci anticorpo-coniugati la chemio uccide solo le cellule tumorali

Ottime notizie dal Congresso europeo di oncologia ESMO per le pazienti con tumore della mammella triplo negativo metastatico non eleggibili all’immunoterapia

In un anno in Italia si stimano più di cinquantamila nuovi casi di tumore al seno e di questi il 15% è rappresentato dalla forma triplo negativa, una delle più gravi e aggressive. Negli ultimi anni per fortuna lo scenario terapeutico è in costante evoluzione anche in questo tipo di tumore, come è stato sottolineato al Congresso europeo di oncologia ESMO, che si è svolto recentemente a Berlino.

Tumore al seno: con i farmaci anticorpo-coniugati la chemio uccide solo le cellule tumorali

«Le pazienti con tumore della mammella triplo negativo metastatico non eleggibili all’immunoterapia presentano una prognosi sfavorevole, con opzioni terapeutiche limitate e una rapida progressione di malattia» avverte Giuseppe Curigliano, Presidente eletto ESMO – Società Europea di Oncologia Medica, Professore di Oncologia Medica all’Università di Milano e Direttore Divisione Sviluppo di Nuovi Farmaci per Terapie Innovative allo IEO di Milano». Pe questo gruppo di pazienti, buone notizie arrivano dal congresso europeo e dall’utilizzo delle terapia con nuovi farmaci che si chiamano anticorpo-coniugati. «È una classe di farmaci molto interessante: come il cavallo di Troia portava nel ventre i soldati, questi portano “nascosto” dentro di sé un carico di chemioterapia, che così viene trasportato solo all’interno della cellula malata. Questo permette una chemio altamente selettiva che uccide solo le cellule tumorali senza danneggiare le altre» prosegue Curigliano.

Al congresso ESMO sono stati presentati i dati dello studio ASCENT-03, che confermano come nel tumore della al seno triplo negativo metastatico, l’anticorpo-coniugato sacituzumab govitecan in prima linea riduce il rischio di progressione di malattia o di morte del 38% rispetto alla chemioterapia.

«Negli ultimi anni, lo scenario terapeutico è in costante evoluzione anche in questo tipo di neoplasia e l’innovazione sta portando risultati importanti, come evidenziato nello studio ASCENT-03» spiega Saverio Cinieri, Presidente di Fondazione AIOM – Associazione Italiana di Oncologia Medica. «I farmaci anticorpo-coniugati stanno assumendo un ruolo sempre più centrale, grazie alla loro efficacia. In particolare, sacituzumab govitecan è un farmaco innovativo che sfrutta la capacità di un anticorpo di raggiungere un bersaglio specifico sulle cellule tumorali, portando con sé un potente chemioterapico. Questo permette di ottenere l’effetto antitumorale e di ridurre la tossicità legata all’esposizione delle cellule normali».

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