
Un gruppo di ricercatori ha dimostrato che un collirio specifico per la presbiopia può migliorare la visione da vicino in modo rapido e duraturo. Secondo lo studio, questo trattamento potrebbe ridurre significativamente la dipendenza dagli occhiali da lettura, offrendo una valida alternativa per milioni di persone.
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Colliri per la presbiopia: come funzionano
I ricercatori hanno condotto uno studio su 766 pazienti, osservando miglioramenti sorprendenti. Dopo l’uso del collirio, la maggior parte dei partecipanti riusciva a leggere due o più righe in più sulla Jaeger chart, il test comunemente usato per valutare la vista da vicino.
Il segreto è nella combinazione di due principi attivi:
- Pilocarpina, un farmaco che restringe la pupilla e stimola il muscolo ciliare, facilitando la messa a fuoco a diverse distanze.
- Diclofenac, un antinfiammatorio che riduce i fastidi e gli effetti collaterali legati all’uso della pilocarpina.
Il trattamento consiste in due somministrazioni al giorno, una al risveglio e un’altra dopo circa sei ore. In caso di necessità, è possibile aggiungere una terza dose per migliorare il comfort visivo.
Risultati dello studio
Secondo la dottoressa Giovanna Benozza, direttrice del Center for Advanced Research for Presbyopia in Argentina, che si è occupata della ricerca, l’esigenza di nuove soluzioni contro la presbiopia è molto alta: «Gli occhiali da lettura e gli interventi chirurgici hanno dei limiti: sono scomodi, possono creare disagio sociale e, nel caso della chirurgia, comportano rischi e complicazioni».
Lo studio ha dimostrato che i colliri per la presbiopia migliorano la visione da vicino già un’ora dopo la prima applicazione, con un incremento medio di 3,45 linee nella Jaeger chart. Non solo: i benefici si sono mantenuti fino a due anni, la durata dell’osservazione clinica. «Questo trattamento non sostituisce la chirurgia, ma rappresenta una soluzione sicura, efficace e personalizzata per chi cerca libertà dall’uso costante degli occhiali», ha sottolineato la dottoressa Benozza.
I risultati sono stati presentati al 43° Congresso della European Society of Cataract and Refractive Surgeons.
Differenze con altre condizioni visive
Per capire meglio l’importanza di questo progresso, è utile ricordare la differenza tra presbiopia, miopia e ipermetropia:
- Miopia (vista corta): chi è miope vede bene da vicino ma male da lontano, perché la curvatura della cornea fa sì che la luce si focalizzi davanti alla retina.
- Ipermetropia (vista lunga): l’opposto della miopia. Si vede bene da lontano, ma con difficoltà da vicino, con conseguente affaticamento o mal di testa.
- Presbiopia: non è un difetto di nascita ma un processo legato all’età, che riduce la capacità dell’occhio di adattarsi alla visione da vicino.
Mentre miopia e ipermetropia si correggono con occhiali o lenti a contatto fin da giovani, la presbiopia tende a comparire dopo i 40 anni, e spesso rappresenta un fastidio crescente nella vita quotidiana.
Uno sguardo al futuro
I nuovi colliri per la presbiopia potrebbero rivoluzionare la gestione di questa condizione, offrendo un trattamento farmacologico che amplia le possibilità oltre gli occhiali e la chirurgia. Se confermati da ulteriori studi, potrebbero diventare una soluzione accessibile e personalizzabile per milioni di persone in tutto il mondo.