Salute

Perché il mal d’auto peggiora nei veicoli elettrici?

Sempre più persone lamentano di soffrire di cinetosi a bordo di auto elettriche e la scienza sembra confermare questa tendenza. Ecco i motivi

L’arrivo sul mercato di modelli più economici e un’aumentata distribuzione delle colonnine di ricarica hanno contribuito a dare una buona spinta alle vendite delle auto elettriche, tanto da segnare un vero e proprio record nel trimestre aprile-giugno 2025: stando ai dati diffusi dal Guardian, i veicoli elettrici (EV) immatricolati nell’Europa occidentale sono stati ben 600mila. Numeri da capogiro, che potrebbero ulteriormente alzarsi entro la fine dell’anno.

Con la maggior diffusione delle auto elettriche, però, sempre più persone riferiscono di soffrire di mal d’auto (cinetosi o chinetosi) e la scienza sembra confermare questa crescente tendenza. Una revisione del 2023 ha infatti analizzato oltre 50 articoli scientifici sul mal d’auto nei veicoli elettrici, evidenziando come le caratteristiche delle EV siano più inclini a generare disorientamento nei passeggeri. Ma quali sono i motivi?

Perché il mal d’auto peggiora con i veicoli elettrici?

Assenza di rumore e vibrazioni

Le auto a combustione, con il loro rumore e le vibrazioni del motore, forniscono segnali sensoriali che aiutano il cervello a “prevedere” il movimento. I veicoli elettrici, invece, sono silenziosi e molto fluidi. Ciò, paradossalmente, può disorientare. La mancanza di riferimenti uditivi e fisici crea infatti un disallineamento tra quel che vediamo e quel che sentiamo, scatenando disturbi fastidiosi come nausea e vertigini. Uno studio del 2020 pubblicato sulla rivista Applied Ergonomics e poi uno del 2025 comparso sul Journal of automobile engineering hanno di fatto confermato che l’assenza di segnali sensoriali, come il rumore, il cambio marcia e le vibrazioni, possono disorientare il cervello, che si “aspetta” determinati movimenti che però non arrivano, innescando la sintomatologia tipica del mal d’auto.

Mal d’auto nei veicoli elettrici: colpa anche della frenata rigenerativa

Le auto elettriche rallentano in modo diverso rispetto a quelle a combustione interna. Quando si solleva il piede dall’acceleratore, entra in funzione la frenata rigenerativa, che rallenta il veicolo convertendo l’energia cinetica in elettricità. Questa frenata è più graduale ma costante e può aumentare la sensazione di disagio. Secondo uno studio pubblicato nel 2025 sull’International Journal of Human–Computer Interaction, le decelerazioni più leggere ma più frequenti sono tra le principali responsabili della cinetosi nei passeggeri.

Accelerazioni troppo pronte

Una delle caratteristiche più apprezzate dei veicoli elettrici è la cosiddetta “coppia istantanea”: l’auto scatta appena si tocca il pedale e l’accelerazione è immediata. Tuttavia, questa prontezza nelle accelerazioni, ben diversa da quella prodotta dalle auto a benzina o diesel, può risultare disturbante per chi non è al volante. Il corpo infatti non è preparato allo “scatto” e questo può generare disagio, soprattutto in percorsi cittadini pieni di stop-and-go.

Mal d’auto nei veicoli elettrici: responsabili anche gli schermi

Molte auto elettriche hanno interni moderni, dominati da grandi schermi e sistemi digitali. Ma quando i passeggeri si concentrano su display e smartphone, distolgono lo sguardo dall’orizzonte, uno degli strumenti naturali del corpo per orientarsi nei movimenti. Guardare un punto fisso fuori dal finestrino aiuta a prevenire la cinetosi. Per contro, leggere o usare uno schermo accentua il conflitto tra l’apparato vestibolare e la vista. È un fenomeno ben noto, ma che si amplifica nei veicoli elettrici.

Il guidatore non soffre di mal d’auto: come mai?

Chi guida raramente soffre di mal d’auto. Il motivo è semplice: sa quando accelerare, frenare o sterzare, quindi il cervello può anticipare i movimenti. I passeggeri, invece, subiscono passivamente ogni variazione di velocità e direzione. Se si aggiungono decelerazioni anomale, accelerazioni improvvise e una quasi totale assenza di rumore… Il mal d’auto è servito.

Il cervello viene “ingannato”

Alla luce di queste considerazioni, sembrerebbe proprio che il mal d’auto nei veicoli elettrici sia causato da una discrepanza tra i vari segnali che il cervello riceve simultaneamente in relazione al movimento del corpo. Nello specifico si verifica quando l’orecchio interno, che contribuisce al controllo dell’equilibrio, gli occhi e il corpo inviano informazioni contrastanti.

«Quando le forze del movimento stimate o previste differiscono da quelle effettivamente sperimentate, il cervello interpreta questa “discordanza neurale” come una situazione di conflitto», spiega William Emond, uno studente di dottorato presso l’Université de Technologie de Belfort-Montbéliard in Francia, intervistato dal Guardian. «Se questo conflitto persiste nel tempo, può superare una soglia per l’attivazione di reazioni autonome dell’organismo, come i sintomi della cinetosi».

Strategie per ridurre il mal d’auto nei veicoli elettrici

Frenata rigenerativa, accelerazioni immediate, assenza di avvisaglie sensoriali e sovra-esposizione agli schermi: conoscendo le cause scatenanti del mal d’auto nei veicoli elettrici, possiamo anche definire delle semplici strategie da mettere in atto per limitare questa condizione, soprattutto durante lunghi viaggi.

  • Regolare la frenata rigenerativa: molte auto permettono di impostare livelli più bassi. Se la frenata è più naturale, minore è il disturbo.
  • Guardare fuori dal finestrino: mantenere lo sguardo sull’orizzonte aiuta il cervello ad allinearsi con i movimenti.
  • Evitare di guardare gli schermi – della macchina o personali – durante la marcia.
  • Ascoltare musica “felice”: uno studio cinese ha dimostrato che brani allegri riducono la cinetosi fino al 57%.
  • Usare tecnologie anti-cinetosi: Apple, ad esempio, ha introdotto in iOS 18 una funzione chiamata Vehicle Motion Cues, che visualizza sullo schermo piccoli movimenti coerenti con l’andamento dell’auto, aiutando il cervello a “sincronizzarsi”.

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Chiara Caretoni

Giornalista pubblicista, lavora come redattrice per OK Salute e Benessere dal 2015 e dal 2021 è coordinatrice editoriale della redazione digital. È laureata in Lettere Moderne e in Filologia Moderna all'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, ha accumulato diverse esperienze lavorative tra carta stampata, web e tv, e attualmente conduce anche una rubrica quotidiana di salute su Radio LatteMiele e sul Circuito Nazionale Radiofonico (CNR). Nel 2018 vince il XIV Premio Giornalistico SOI – Società Oftalmologica Italiana, nel 2021 porta a casa la seconda edizione del Premio Giornalistico Umberto Rosa, istituito da Confindustria Dispositivi Medici e, infine, nel 2022 vince il Premio "Tabacco e Salute", istituito da SITAB e Fondazione Umberto Veronesi.
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