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Dolore a un ginocchio: cosa sarà?

I disturbi variano a seconda dell’età della persona che ne soffre e dipendono molto dallo stile di vita. L'esperto di OK Vincenzo Madonna spiega quali sono i problemi più frequenti e come affrontarli

Un dolore più o meno intenso al ginocchio può avere diverse cause, e ogni fascia di età ha i suoi disturbi tipici. Molto poi dipende dallo stile di vita e dall’intensità dell’attività fisica che si svolge. Ecco una panoramica delle patologie più frequenti, illustrata dall’esperto di Ok Vincenzo Madonna, direttore del dipartimento di chirurgia del ginocchio dell’ospedale Sacro Cuore Don Calabria di Negrar (Verona), professore AC Scuola di Specializzazione Università di Perugia, presidente del comitato Atroscopia della società scientifica ortopedica SIGASCOT (puoi chiedergli un consulto qui).

Gonalgia, ovvero male al ginocchio: come si manifesta?

Gruppo San Donato

Il male al ginocchio può avere diverse gradazioni di dolore e andare dal fastidio sopportabile fino all’impossibilità di appoggiare il piede a terra, costringendo la persona a zoppicare, la cosiddetta “zoppia di fuga”. I disturbi variano a seconda dell’età della persona che ne soffre e dipendono molto dallo stile di vita. Ad esempio uno sportivo, un atleta professionista, andrà incontro a patologie legate all’usura e all’abuso delle articolazioni: “lo sport usura, l’attività fisica tempra”. Anche i sedentari non sono esenti da problematiche perché la miglior “terapia” è tenere le articolazioni in movimento (senza esagerare), in questo modo si produce liquido sinoviale che le lubrifica e le mantiene trofiche.

Da che cosa è causato il male al ginocchio caratteristico dei ragazzini?

Escludendo le cause prettamente traumatiche come le distorsioni e le fratture, una delle cause più frequenti di gonalgia è rappresentata dal morbo di Osgood-schlatter, che è una delle “osteocondrosi dei nuclei di accrescimento”. È una patologia ad andamento benigno, caratterizzata da un’alterazione della cartilagine di accrescimento delle ossa tipica degli adolescenti tra i 10 e i 13 anni, più frequentemente maschi e soprattutto sportivi ad alto impatto. Il ragazzino che corre e salta traumatizza la tuberosità tibiale anteriore del ginocchio, la cartilagine si infiamma e si ispessisce, tanto di più quanto viene trascurata. La terapia consigliata è il riposo di uno o due mesi, o comunque finché il sintomo persiste, associata a farmaci anti infiammatori. È un disturbo che può avere un andamento intermittente fino alla fine dello sviluppo.
Mentre i ragazzi hanno più frequentemente male al ginocchio per sollecitazioni meccaniche esterne (attività fisica), le ragazze hanno problematiche a carico dell’articolazione femoro-rotulea per cause di predisposizione anatomica su cui agisce in maniera maggiore o minore il tipo di attività.
L‘osteocondrite dissecante (OCD), invece, colpisce gli adolescenti che da un giorno all’altro si trovano a convivere con un dolore al ginocchio tipicamente da carico. Si tratta di un distacco progressivo di frammenti più o meno grandi (solitamente uno, di dimensioni medie di 1cm2) di ossa e cartilagine tipicamente del versante femorale del ginocchio. Le cause sono sconosciute, ma l’effetto finale sembrerebbe una crisi vascolare di quella zona circoscritta di osso e cartilagine. Può avere diversi gradi di gravità, di cui la maggiore è il distacco completo del frammento che talvolta può causare un vero e proprio blocco meccanico dell’articolazione. In questa estrema eventualità si interviene chirurgicamente asportando il frammento che blocca il movimento.

E gli adulti?

Negli adulti le cause più frequenti sono legate alle problematiche degenerative, causate sia dall’aumentare dell’età sia dalla entità di eventuali malallineamenti (varismo o valgismo del ginocchio e/o instabilità rotulea). È bene comunque sottolineare che alcune persone degenerano più velocemente di altre, anche a seconda del peso, dello stile di vita o dall’eventuale concomitanza di patologie reumatiche e/o metaboliche.
Con l’avanzare dell’età, mediamente negli over 50, diminuisce lo spessore e la qualità della cartilagine che non è più in grado di distribuire bene il peso sull’osso sottostante: troppo carico comporta dolore. Un tempo si tendeva a operare asportando con molta facilità la parte rotta di un menisco anche se degenerato, ma in questo modo comunque si toglieva una parte di “ammortizzatore” e il dolore diventava spesso anche più intenso, per questo oggi si interviene raramente e soltanto in presenza di una lesione che blocca il ginocchio. In presenza di meniscopatie degenerative è bene preferire attività come la bici e il nuoto piuttosto che la corsa e gli sport di contatto.
Dai 55-60 anni il dolore al ginocchio più frequente è causato da un processo artrosico progressivo, che provoca dolore durante la sollecitazione del ginocchio sotto carico. In questo caso è di aiuto limitare l’attività fisica, controllare il peso corporeo, eseguire cicli di fisioterapia, terapie fisiche e infiltrative.

Tendinite del rotuleo: che cosa è?

È una infiammazione del tendine rotuleo che può essere interessato più frequentemente alle sue inserzioni (rotulea o tibiale) e/o nella parte centrale. Nella maggior parte dei casi è risolvibile con terapie anti infiammatorie e cicli di fisioterapia mirata, terapie fisiche e talvolta anche con infiltrazioni; quando le terapie conservative non hanno effetto si deve intervenire chirurgicamente. È una patologia tipica degli sportivi, dei pallavolisti in particolare, anche conosciuta anche come “ginocchio del saltatore”.

Prevenzione e diagnostica. E gli integratori funzionano?

Un corretto stile di vita che salvaguardi le articolazioni si basa su una dieta equilibrata, una regolare attività fisica senza esagerare e niente fumo.

La radiografia è l’esame clinico di base da cui non si deve mai prescindere, al di sotto dei 30 anni si ricorre più frequentemente a ecografie e risonanze magnetiche.
Gli integratori per le articolazioni a base di Condroitin Solfato, Glucosamina e acido ialuronico sono i più impiegati e sebbene non ci siano prove scientifiche della loro efficacia, dalla mia personale esperienza ho sempre avuto feedback mediamente positivi dai miei pazienti che li utilizzano. Male non fanno e se possono aiutare in caso di patologie non gravi, tanto vale utilizzarli.

di Eliana Canova
02/03/2015

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