Consigli

24 novembre 2015 – Il sonno “ballerino” del jetlag sociale

Essere abitudinari anche quando si tratta di dormire è importante perché ha ricadute positive sulla salute

Dormire una notte 4 ore, poi quella dopo 7, alzarsi presto durante la settimana e molto più tardi nel week end, porta a un disallineamento del ritmo sonno-veglia e può contribuire a sviluppare la cosiddetta sindrome metabolica, che a sua volta predispone allo sviluppo di obesità, diabete e malattie cardiovascolari. A confermarlo sono i risultati di uno studio dell’Università di Pittsburgh pubblicato sul Journal of Clinical Endocrinology & Metabolism che ha esaminato il cosiddetto jetlag sociale, ovvero la mancata corrispondenza tra un ritmo sonno-veglia naturale e gli orari di sonno socialmente imposti. Insomma, ci sono sempre più evidenze di quanto il sonno sia prezioso per la salute e che dormire poco, o male, non significa solo sentirsi stanchi il giorno dopo. Le conseguenze sono ben più profonde e rischiose. Il consiglio? Abbiate cura del vostro sonno, siate abitudinari per quanto possibile sia nell’andare a letto che nell’alzarvi alla stessa ora il mattino dopo, e cercate di dormire almeno 6 ore e mezza.

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