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Ragadi sulle mani: piccole ma insidiose

Sono quei piccoli taglietti, a volte dolorosi, che compaiono sulle dita delle mani o sulla pianta dei piedi. Possono infettarsi e sono peggiorati dal freddo. Dalla prevenzione alle cure, i consigli dell'esperto di OK Enzo Berardesca

Può capitare che, soprattutto in inverno, compaiano sulle punte delle dita alcuni piccoli, ma fastidiosi, taglietti: si tratta di ragadi. Per capire come curarle e soprattutto prevenirle abbiamo chiesto consiglio al professor Enzo Berardesca, direttore della struttura complessa di Dermatologia Clinica dell’Istituto dermatologico San Gallicano di Roma e docente di dermatologia all’Università di Pavia (puoi chiedergli un consulto qui).

Che cosa sono quei piccoli, ma dolorosi, taglietti sulle dita?

Gruppo San Donato

Si tratta di ragadi. Sono dei piccoli tagli localizzati principalmente sulla punta delle dita delle mani o sul palmo e sulla pianta dei piedi. Si formano nelle zone dove la pelle si «rompe» con più facilità perché è sottoposta a stress, è più spessa e meno elastica.
Le ragadi possono anche essere una conseguenza della dermatite da contatto, o della dermatite atopica che interessa 1/3 della popolazione italiana. Chi soffre di dermatite atopica tende ad avere la pelle secca con la comparsa di eczemi cronici che si complicano con ragadi. I soggetti predisposti a dermatite devono prestare ancora più attenzione nella cura e nella prevenzione di questo disturbo.

Come si curano?

Quando si manifestano, le ragadi possono provocare dolore, con episodi di sanguinamento e perdita di siero dalle ferite aperte. Il rischio è che queste lacerazioni siano contaminate da batteri che in seguito generano infiammazione e infezioni. Quando i tagli sono profondi e sanguinano è indispensabile applicare una crema antibiotica per evitare il formarsi di infezioni. Se le ragadi sono superficiali, occorre comunque tenere sempre la pelle bene idratata ed elastica con l’ausilio di creme cicatrizzanti ed emollienti. A questo proposito sono indicate le creme a base di urea, un ottimo idratante che migliora l’elasticità dello strato corneo. In commercio esistono anche dei cerotti e dei liquidi che formano sopra i tagli una pellicola protettiva. Con le cure e le attenzioni adeguate, si guarisce nel giro di 15-20 giorni.

Si può prevenire? Ed esiste una stagionalità?

Esiste senz’altro una variazione stagionale nella comparsa delle ragadi. Durante l’inverno la cute tende a essere più secca e meno elastica, e quindi si rompe con più facilità, mentre in estate è più difficile che si verifichino. L’importante è mantenere la pelle sempre ben idratata, un’abitudine che va osservata quotidianamente, specie dopo ogni lavaggio, per impedire che si secchi e si rompa.

Ci sono lavori che predispongono maggiormente alla loro formazione?

Se le ragadi si formano come conseguenza di una dermatite da contatto, alcuni mestieri, come ad esempio la casalinga, la parrucchiera, la donna di servizio, sono più a rischio di altri perché espongono le mani a sostanze irritanti. In questi casi è d’obbligo evitare il contatto con l’acqua, pura o addizionata di saponi o detersivi, che sgrassano la pelle rendendola secca, proteggendosi con guanti. È consigliabile
indossare a contatto diretto con la pelle i guanti di cotone e sopra un ulteriore paio di guanti impermeabili.

E la cura dei piedi?

Le ragadi ai piedi sono più rare rispetto a quelle delle mani perché la zona è meno esposta, ma quando compaiono sono molto dolorose a causa dell’azione traumatica delle calzature. Spesso le ragadi sono associate a una callosità del piede. In questi casi i trattamenti sono gli stessi applicati alle ragadi che colpiscono le mani, ed è molto utile un’azione preventiva che limiti la formazione di calli, utilizzando calzature idonee e plantari che aiutino ad assumere una postura corretta.

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