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Bollani: ho la schiena a pezzi per colpa del piano

A furia di star seduto a suonare o in viaggio per le tournée, il musicista soffre di dolorosi colpi della strega che lo bloccano per giorni

A furia di fare il matto al pianoforte, Stefano Bollani si è trovato con una bella gatta da pelare: il mal di schiena. Ecco la sua confessione a OK.

«Aiutatemi, vi prego! Il colpo della strega è diventato la mia tortura. Sono falcidiato dal mal di schiena, dalle contratture, dai dolori lombari. Mi capita una volta ogni sei mesi circa, da tre anni. E non dura un giorno solo: mi costringe a un riposo forzato per più di una settimana.
Il fastidio parte dalla seconda e dalla terza vertebra lombare, cresce e cresce fino a bloccarmi, dal collo in giù. Sapete cosa significa sentirsi paralizzati? Ecco, questa è l’idea. Ti metti a letto e non ti alzi più. Tra farmaci e massaggi, lastre e consigli di amici, le ho provate tutte. Ma il mio peggior nemico non accenna ad arrendersi.
Spesso i musicisti soffrono di dolori muscolari, soprattutto alla schiena. È un prezzo che paghiamo per il mestiere che facciamo: la posizione che siamo costretti a tenere per molte ore intorpidisce i muscoli, li rende rigidi e più propensi a contrarsi.
Io ho fatto il conservatorio, e lì ti insegnano come stare seduto in modo corretto al pianoforte. Certo, lo so, dovrei stare con la schiena ritta, le costole in dentro, gli addominali risucchiati, come se mi tenessi a distanza dal piano. Ma io, quando suono, penso a divertirmi. Allora comincio a saltellare avanti e indietro lungo la tastiera, muovendomi tutto agitato sullo sgabello. Insomma, obbligo la mia schiena a fare un lavoraccio.

Gruppo San Donato

Ho fatto le lastre:
protrusione discale
Se poi fossi un bravo ragazzo, dopo il concerto o le prove farei stretching o un po’ di sport, giusto per sciogliere muscoli e articolazioni. Ma c’è un altro ma. Io non amo niente di quello che potrebbe fare bene al mio corpo. Sport incluso. Nuotare? No, non c’è tempo. Camminare? Trovo la scusa che stare troppo all’aria aperta potrebbe farmi male.

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Ho fatto lastre e visite da vari specialisti: dagli accertamenti risulta che la seconda e la terza vertebra lombare hanno una leggera protrusione. Non ci sono ernie, né serve un’operazione. Però dovrei stare parecchio attento, curare la mia schiena non solo quando mi scoppia il dolore ma anche nei mesi in cui mi sembra di essere in forma.
Per intenderci, va bene il punturone di voltaren e muscoril quando devi salire sul palco, ma questa terapia d’urto non risolve il mio problema alla radice. Il dolore ritorna, puntuale, dopo un tot di concerti, di ore passate in aereo o in macchina per spostarsi da una tappa all’altra della tournée.
L’ultima volta che mi è venuto il colpo della strega ero così conciato che ci mettevo circa un’ora per alzarmi dalla poltrona e sdraiarmi sul letto. In quei giorni ho letto tantissimo, tra libri e giornali: ho concluso che in questo mondo frenetico solo da ammalati si riesce a farsi una cultura!

Farmaci e osteopatia
mi danno solo un po’ di sollievo
Come mi curo in genere? Oltre agli antidolorifici classici, ho provato un nuovo gel, che mi ha suggerito un amico musicista, Nico Gori: si chiama pernaton, di solito viene prescritto per i reumatismi, ma fa miracoli anche per le mie lombalgie.
Un’altra terapia fantastica è un cerotto da mettere sulla parte dolorante. Lo compro in America e si chiama Icyhot: quando lo applichi il suo effetto alternato caldo e freddo aiuta a sciogliere la contrattura piano piano, e tu stai meglio per quasi otto ore. Un vero toccasana. Quando vado negli Stati Uniti ne faccio sempre una scorta.
Sono anche un gran frequentatore di massaggiatori e osteopati. In particolare uno di questi ultimi mi ha aiutato a risolvere un brutto episodio di contrattura quest’inverno. Il sollievo è stato pressoché immediato. Meraviglia! Ma poi il mal di schiena è tornato, puntualissimo.
Il problema è che non sono una persona costante: appena capisco che le manipolazioni hanno sciolto il dolore, smetto. Forse se fossi più regolare le mie protrusioni mi lascerebbero in pace. Non so più che pesci prendere. Ecco perché chiedo un consiglio agli specialisti di OK. Non ho più voglia di ritrovarmi piegato in due come la strega di Biancaneve se mi alzo dal letto nel modo sbagliato, se sono stato troppo seduto o se ho fatto troppo il pazzo sul piano. Aiutatemi!».
Stefano Bollani (confessione raccolta da Francesca Gambarini per OK La salute prima di tutto di agosto 2011)

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