Salute

Asma: tieni sotto controllo la fame d’aria

In Italia si stima che circa il 5-7% degli asmatici abbia una forma grave e che circa 300 mila persone non riescano a gestirla

Parola d’ordine gestire asma. La fame d’aria, ossia una respirazione improvvisamente più difficoltosa, è uno dei sintomi principali dell’asma bronchiale, una delle patologie respiratorie croniche più diffuse al mondo. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), nel mondo si contano oltre 300 milioni di persone con asma, di cui circa 3 milioni solo in Italia, inclusi circa 300.000 affetti da forme gravi. In Europa si stimano circa 30 milioni di casi.

Asma bronchiale: chi sono le persone a rischio?

Questa malattia interessa tutte le fasce d’età e ha un impatto socio-economico notevole. Negli ultimi anni, l’incidenza dell’asma è aumentata in modo preoccupante, con un incremento del 50% ogni decennio.

Le cause? L’urbanizzazione crescente, con una maggiore esposizione a polveri, acari e inquinanti, ma anche uno stile di vita più sedentario e l’aumento dell’obesità. Alcuni studi suggeriscono che l’eccesso di igiene nelle società sviluppate possa influire sul sistema immunitario, favorendo reazioni allergiche.

Sintomi principali dell’asma bronchiale

Come spiega la dottoressa Micaela Romagnoli, direttrice dell’UOC di Pneumologia dell’Ospedale Ca’ Foncello di Treviso, l’asma si manifesta con:

  • Broncospasmo e respiro sibilante
  • Dispnea e senso di oppressione toracica
  • Tosse persistente
  • Limitazione del flusso respiratorio

Alla base dell’asma c’è un’infiammazione cronica delle vie aeree. I sintomi possono essere intermittenti, scomparire spontaneamente o grazie ai farmaci, ma tornare in presenza di allergeni, infezioni respiratorie, obesità o altre condizioni concomitanti (come oculo-rinite allergica, rinosinusite cronica, reflusso gastroesofageo).

Gestire asma: una malattia eterogenea

L’asma si presenta in diverse forme. Le principali sono:

  • Asma allergico, frequente nei bambini e legato a familiarità per eczema, rinite o allergie alimentari.
  • Asma non allergico, che può insorgere anche in età adulta (dopo i 60 anni) senza allergie note.
  • Asma eosinofilo, con livelli elevati di eosinofili nel sangue (>300 cellule/microlitro), indicativo di infiammazione di tipo Th2 e maggiore rischio di crisi asmatiche, ricoveri e peggioramento della funzionalità polmonare.
  • Asma professionale, causato da sostanze chimiche, metalli o polveri presenti in alcuni ambienti di lavoro.

L’asma è spesso influenzato da fattori genetici ed epigenetici (come l’ambiente e lo stile di vita) e da un meccanismo immunitario complesso che coinvolge citochine, linfociti T e eosinofili.

Terapie per l’asma: come si cura?

Il trattamento dell’asma si basa su due categorie di farmaci:

  1. Corticosteroidi inalatori (ICS) per ridurre l’infiammazione.
  2. Broncodilatatori inalatori beta2-agonisti a breve o lunga durata (SABA e LABA), spesso combinati agli ICS.

Le linee guida GINA (Global Initiative for Asthma) raccomandano per l’asma lieve o moderato l’uso regolare di ICS a basse-medie dosi con LABA. Nei casi più gravi, si utilizzano ICS ad alte dosi, LABA e altri farmaci.

Gestire asma: i farmaci biologici

Quando l’asma non è controllato con le terapie standard, si ricorre ai farmaci biologici:

  • Omalizumab,
  • Mepolizumab,
  • Benralizumab,
  • Dupilumab,
  • Tezepelumab

Questi farmaci agiscono mirati su immunoglobuline e interleuchine infiammatorie, riducono le riacutizzazioni e consentono di limitare l’uso di corticosteroidi sistemici, che a lungo termine possono causare diabete, osteoporosi e ipertensione.

Quando l’asma diventa grave?

L’asma è considerato grave se i sintomi persistono e le riacutizzazioni sono frequenti nonostante l’aderenza alla terapia ottimale. In Italia circa il 5-7% degli asmatici soffre di una forma grave e circa 300.000 persone non riescono a controllare la malattia. Questo comporta:

  • Riduzione della qualità della vita
  • Assenze lavorative e scolastiche
  • Aumento del rischio di ansia e depressione
  • Maggior ricorso a visite urgenti e ricoveri

Oggi, grazie all’autosomministrazione domiciliare dei farmaci biologici, molti pazienti possono gestire meglio la malattia e migliorare la qualità della vita.

Impatto socio-economico e supporto ai pazienti

L’asma grave comporta un notevole impatto economico: si stima che circa l’80% delle risorse sanitarie dedicate all’asma siano assorbite dai casi più gravi, per un costo di centinaia di milioni di euro.

In Italia esistono associazioni di pazienti, come Federasma e Respiriamo Insieme Onlus, che forniscono supporto e formazione, promuovendo il dialogo tra pazienti, medici e istituzioni.

Gli ospedali, come l’hub di Pneumologia del Ca’ Foncello di Treviso, offrono ambulatori dedicati all’asma grave con percorsi diagnostico-terapeutici personalizzati, follow-up regolari e collaborazione multidisciplinare (pneumologi, allergologi, otorinolaringoiatri, pediatri, immunologi e gastroenterologi).

Testo di Enrico Orzes

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