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Tumori del polmone: terapie attive anche nei casi avanzati

La cura dei tumori oggi non è soltanto di competenza dell’oncologo. Negli ultimi anni si è assistito a un’evoluzione delle conoscenze riguardo il coinvolgimento di mutazioni genetiche nello sviluppo dei tumori. Questo ha portato allo studio e alla disponibilità di test utili per individuare le mutazioni e le terapie più specifiche per ogni tipo di tumore. Il progresso medico e scientifico richiede quindi un nuovo modello organizzativo rappresentato dai gruppi multidisciplinari in cui sono integrate le competenze di molteplici esperti tra cui oncologo, anatomopatologo, chirurgo, radiologo, radioterapista, farmacista ospedaliero e bioinformatico. Il ruolo del gruppo multidisciplinare prevede quindi anche l’interpretazione del profilo genomico di un tumore per la raccomandazione della terapia più appropriata per il paziente, in base alle specifiche alterazioni rilevate con test di ultima generazione per un’ampia profilazione genomica, come la tecnologia NGS (Next Generation Sequencing).

Le principali novità dal congresso europeo di oncologia ESMO 2022

Grazie a questo approccio innovativo, terapie sempre più mirate ed efficaci consentono di combattere tumori sia nelle fasi più precoci, ma anche quando il tumore è in fase avanzata. Lo confermano i dati presentati al congresso europeo di oncologia ESMO 2022 e un esempio è rappresentato dal tumore al polmone. Quando si verifica una fusione del gene ROS1, le cellule tumorali crescono in modo incontrollato. Riuscire a bloccare questa segnalazione anomala può provocare la riduzione o la morte delle cellule tumorali.

Gruppo San Donato

Il farmaco entrectinib

Oggi nei casi di tumore polmonare non a piccole cellule positivi al gene ROS1 è disponibile il farmaco entrectinib, che ha prodotto una risposta nel 70% dei casi, agendo proprio contro questa alterazione genetica. «Il tumore polmonare non a piccole cellule è la principale causa di morte per tumore in tutto il mondo e rappresenta fino all’85% di tutte le diagnosi di tumore al polmone» spiega Annamaria Catino, Dirigente medico oncologo all’Ospedale Oncologico Bari. «Il farmaco non soltanto è efficace contro il tumore, ma si è dimostrato attivo anche contro le metastasi cerebrali. La sua spiccata efficacia gli consente di essere attivo a livello del sistema nervoso centrale, spesso sede di metastasi difficili da trattare, offrendo ai pazienti oncologici nuove possibilità di cura e un miglioramento dell’aspettativa di vita».

Il farmaco atezolizumab

Dopo un intervento chirurgico per la rimozione di un tumore, spesso si consiglia al paziente di seguire una cura definita “adiuvante” o “precauzionale” con l’obiettivo di avere una maggiore garanzia di una completa guarigione. Al congresso europeo di oncologia sono stati presentati nuovi dati anche per un farmaco efficace nel trattamento adiuvante per un sottogruppo di pazienti con tumore polmonare non a piccole cellule in fase iniziale. «Nuovi studi presentati all’ESMO hanno confermato che il farmaco atezolizumab in adiuvante dimezza il rischio di recidiva o morte dei pazienti affetti da tumore polmonare non a piccole cellule rispetto allo standard di cura» conferma Alessandra Bearz, Responsabile dell’Unità tumori polmonari del Centro di Riferimento Oncologico Aviano (PN). «Oggi i pazienti italiani con tumore polmonare non a piccole cellule avanzato possono già usufruire di atezolizumab, grazie alla recente approvazione di AIFA-Agenzia Italiana del Farmaco dell’estensione di indicazione per il trattamento di prima linea del tumore in stadio avanzato».

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