News

Retina artificiale a un non vedente: è la prima volta in Italia

L'eccezionale intervento al Gemelli di Roma su un paziente 70enne: l'occhio sta rispondendo bene

Per la prima volta in Italia, la sesta al mondo, un’équipe medica ha impiantato una retina artificiale a un non vedente, un paziente di 70 anni che soffre di una grave forma di retinite pigmentosa. L’intervento è stato condotto da Stanislao Rizzo. Il professor Rizzo è stato un pioniere negli impianti di retina artificiale. Nel 2011 fu il primo a impiegare l’Argus, la prima protesi retinica utilizzata in un paziente non vedente. Il direttore della Uoc Oculistica della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli Irccs e Ordinario di Clinica Oculistica all’Università Cattolica campus di Roma insieme al suo team ha fatto l’impianto. L’operazione ha impiegato solo due ore.

Da anni si lavora a questo risultato

Tre anni fa all’IRCCS Ospedale San Raffaele di Milano era stato impiantato con successo un microchip sottoretinico contro la cecità a una donna di 50 anni.

Gruppo San Donato

L’ottima notizia è che la retina artificiale di ultima generazione ha permesso sin dal risveglio al paziente di percepire la luce, protetto da un tipo particolare di occhiali.

Cos’è la retinite pigmentosa?

La retinite pigmentosa è una malattia genetica che colpisce l’occhio, a causa della quale c’è una progressiva degenerazione della retina. La retina riveste la parte interna dell’occhio. La sua funzione è quella di acquisire le immagini attraverso i fotorecettori che la compongono e di trasmetterle al cervello tramite il nervo ottico.

Questa patologia porta a perdere gradualmente i fotorecettori. La conseguenza è il progressivo restringimento del campo visivo. Si tratta di una malattia ereditaria.

Retina artificiale a un non vedente: come avviene l’impianto nell’occhio del paziente

La retina impiantata al paziente si chiama NR600. A progettarla, la start up israeliana Nano Retina. Ha le dimensioni della punta di una matita. L’esperto in chirurgia retinica la mette sulla superficie della retina. Contiene elettrodi tridimensionali, che penetrano tra le cellule retiniche, sostituendo di fatto i fotorecettori. Grazie a impulsi elettrici azionano le cellule ganglionari che trasmettono l’informazione al cervello. Questo dispositiva non riesce a restituire la vita, ma ripristina una parte della funzionalità della retina.

Retina artificiale a un non vedente: da subito si vede la luce

È la sesta volta al mondo che viene utilizzato questo tipo di retina artificiale. Le altre quattro volte in Israele e in Belgio. Dall’Ospedale Gemelli di Roma fanno sapere che subito dopo l’intervento il paziente può tornare a ‘vedere’ la luce. In genere però il programma di riabilitazione viene avviato dopo un paio di settimane dall’intervento.

Leggi anche…

None found

Mostra di più

Francesco Bianco

Giornalista professionista dal 1997, ha lavorato per il sito del Corriere della Sera e di Oggi, ha fatto interviste per Mtv e attualmente conduce un programma di attualità tutte le mattine su Radio LatteMiele, dopo aver trascorso quattro anni nella redazione di Radio 24, la radio del Sole 24 Ore. Nel 2012 ha vinto il premio Cronista dell'Anno dell'Unione Cronisti Italiani per un servizio sulle difficoltà dell'immigrazione. Nel 2017 ha ricevuto il premio Redattore del Gusto per i suoi articoli sull'alimentazione.
Pulsante per tornare all'inizio