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Psoriasi: una campagna di sensibilizzazione per metterla “fuori gioco”

Promuovere la comprensione della psoriasi e il supporto per le persone con questa patologia, combattere lo stigma e l’imbarazzo ad essa associati, favorire il dialogo con il proprio medico e con gli specialisti: sono questi i principali obiettivi della campagna “Metti la Psoriasi Fuori Gioco”, realizzata da UCB Pharma.

«Soffro di psoriasi e per questo capisco il disagio che questa malattia provoca in chi ne è affetto» racconta Claudio Marchisio, ex calciatore e persona con psoriasi. «Ecco perché sono orgoglioso di essere il testimonial di questa campagna multimediale dedicata alla conoscenza della psoriasi, che attraverso il web e i social mira a sensibilizzare le persone su una malattia che riguarda circa due milioni di italiani. Comprendere le difficoltà di chi soffre di psoriasi è fondamentale per aiutare le persone che ne sono colpite a non sentirsi soli».

Gruppo San Donato

Psoriasi: l’importanza di consolidare la comunità dei pazienti

La campagna ha voluto anche mettere in condivisione le persone che in Italia soffrono di questa malattia autoimmune. «È importante mettere al centro i pazienti, con l’obiettivo di consolidare la comunità di psoriasici e fornire sempre più strumenti per essere protagonisti del proprio percorso di cura» commenta Valeria Corazza, Presidente APIAFCO-Associazione Psoriasici Italiani Amici della Fondazione Corazza. «Le relazioni tra pazienti sono infatti un fattore in grado di migliorare la qualità di vita e di alleggerire il carico psicologico derivante dalla patologia».

La campagna “Metti la Psoriasi Fuori Gioco” è partita dal sito, per proseguire sui principali canali social, con lo scopo di informare l’opinione pubblica sui sintomi e le cause della psoriasi, promuovere la comprensione e il supporto per le persone affette da questa patologia, combattere lo stigma ad essa associato e favorire il dialogo con il proprio medico e con gli specialisti.

Tra i temi affrontati nella campagna va sottolineato anche l’impatto emotivo e psicologico che ha la malattia. «In queste situazioni non va cercato un colpevole, un “espiatorio”. Le emozioni che possono emergere quando si ha un disagio fisico possono essere diverse e, tra queste, tristezza e rabbia» spiega Elpidio Cecere, Direttore scientifico del centro di Psicologia e Psicoterapia Therapy Center di Caserta. «In questi casi può essere utile confrontarsi con uno psicologo, per la pelle che si ha paura a mostrare, per il fastidio che si prova sulle aree interessate, per il giudizio che temiamo di ricevere dagli sconosciuti».

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