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Nanoparticelle d’oro per scoprire l’influenza

Nel corso delle epidemie di influenza i funzionari sanitari hanno finora dovuto scegliere tra un test rapido ma impreciso o un test affidabile ma lento. Presto sarà possibile avere la massima precisione in brevissimo tempo. Alcuni ricercatori dell'Università della Georgia hanno sviluppato un nuovo metodo di rilevazione dell'influenza e ne hanno illustrato i dettagli sul numero di agosto di Analyst. Grazie a un particolare rivestimento di nanoparticelle d'oro arricchite di anticorpi in grado di legarsi a specifici ceppi di virus influenzali, e grazie alla misurazione della loro dispersione alla luce del laser, la nuova tecnologia è in grado di rilevare l'influenza in pochi minuti al costo di un solo centesimo ad ogni esame. «Sappiamo da tempo che è possibile utilizzare gli anticorpi per catturare i virus, cosi come sappiamo che le nanoparticelle hanno comportamenti diversi a seconda delle loro dimensioni», ha detto il co-autore Ralph Tripp, ricercatore presso il Georgia Research Alliance Eminent Scholar. «Quello che abbiamo fatto è stato combinare le due cose per creare un test diagnostico rapido e altamente sensibile».

Nel corso delle epidemie di influenza i funzionari sanitari hanno finora dovuto scegliere tra un test rapido ma impreciso o un test affidabile ma lento. Presto sarà possibile avere la massima precisione in brevissimo tempo. Alcuni ricercatori dell’Università della Georgia hanno sviluppato un nuovo metodo di rilevazione dell’influenza e ne hanno illustrato i dettagli sul numero di agosto di Analyst.

Grazie a un particolare rivestimento di nanoparticelle d’oro arricchite di anticorpi in grado di legarsi a specifici ceppi di virus influenzali, e grazie alla misurazione della loro dispersione alla luce del laser, la nuova tecnologia è in grado di rilevare l’influenza in pochi minuti al costo di un solo centesimo ad ogni esame. «Sappiamo da tempo che è possibile utilizzare gli anticorpi per catturare i virus, cosi come sappiamo che le nanoparticelle hanno comportamenti diversi a seconda delle loro dimensioni», ha detto il co-autore Ralph Tripp, ricercatore presso il Georgia Research Alliance Eminent Scholar. «Quello che abbiamo fatto è stato combinare le due cose per creare un test diagnostico rapido e altamente sensibile».

Gruppo San Donato

Lavorando presso l’UGA Nanoscale Science and Engineering Center, Tripp e il co-autore Jeremy Driskell, hanno collegato le proteine del sistema immunitario, gli anticorpi, con le cosiddette nanoparticelle d’oro. Il complesso nanoparticelle d’oro-anticorpi aggrega qualsiasi tipo di virus presente in un campione, e un generico dispositivo disponibile in commercio è poi in grado di misurare l’intensità con la quale tale campione diffonde la luce. Driskell ha spiegato che le nanoparticelle d’oro, che sono circa un decimo della larghezza di un capello umano, sono estremamente efficienti nella dispersione della luce. Le molecole biologiche quali i virus, invece, sono dispersori di luce molto deboli. L’assemblaggio del virus con le nanoparticelle d’oro fa sì che la luce possa fluttuare secondo schemi prevedibili e misurabili.

«Il test può essere letteralmente realizzato sul posto», ha detto Driskell. «Prendi il tuo campione, lo metti nello strumento, premi un pulsante e otterrai i risultati». L’oro è generalmente considerato solo come un metallo costoso, ma il nuovo test diagnostico ne utilizza una piccolissima quantità, equivalente al costo di un centesimo per ogni prova.

Fonte Agi

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