
Chi li ha già compiuti in realtà lo sapeva. Ora arriva uno studio scientifico che certifica che il processo di invecchiamento vive un’accelerazione importante intorno ai cinquant’anni. I risultati sono stati pubblicati sulla rivista scientifica Cell.
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Quando si diventa vecchi? Lo studio ha analizzato diversi organi del corpo umano
I ricercatori hanno analizzato i campioni di tessuti di 76 persone con un’età compresa tra i 14 e i 68 anni, che hanno perso la vita per una lesione cerebrale accidentale. L’analisi ha scoperto che alcuni organi si deteriorano prima rispetto ad altri. Gli organi analizzati sono stati 13, tra cui quello cardiovascolare, immunitario e intestinale.
Il ruolo delle proteine
L’obiettivo era mappare come cambiano le proteine nel corso del tempo e capire se l’invecchiamento seguisse un andamento lineare o a «salti». Il gruppo di ricerca ha analizzato 48 proteine associate ad alcune malattie. L’organo più colpito è l’aorta, che intorno ai cinquant’anni, invecchia in maniera significativa. Sono infatti i vasi sanguigni a risentire di più e a deteriorarsi con maggiore velocità, seguiti da pancreas e milza.
«Queste intuizioni – sostiene Yingjie Ding, primo autore dello studio – potrebbero agevolare lo sviluppo di interventi mirati contro l’invecchiamento e le malattie ad esso correlate aprendo la strada al miglioramento della salute degli anziani».
Anche altre ricerche erano arrivate a risultati simili
Già un’altra ricerca, in questo caso condotta dal Dipartimento di Genetica della Facoltà di Medicina dell’Università di Stanford in California, aveva scoperto come ci fossero intervalli di età specifici in cui si verificavano i cambiamenti. I due gradini più importanti erano intorno ai 44 e ai 60 anni.
Lo studio aveva verificato come a 44 anni si verificano alcune alterazioni nelle molecole che sono coinvolte nel metabolismo dei lipidi, della caffeina e dell’alcol, correlati alle malattie cardiovascolari e a disfunzioni nella pelle e nei muscoli. Spiegano anche perché ad esempio si faccia più fatica a metabolizzare gli alcolici.
La svolta che si vive intorno ai 60 anni riguardava invece il metabolismo dei carboidrati Il picco all’inizio dei 60 anni era stato associato al metabolismo dei carboidrati e della caffeina, alle malattie cardiovascolari, alla pelle e ai muscoli, alla regolazione immunitaria e alla funzionalità renale.