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“Il cuore batte nel web”: solo il 5% degli italiani si informa sulle malattie cardiovascolari

Poco interesse per la prevenzione e la salute del cuore. È questa la fotografia degli argomenti affrontati nelle conversazioni online dagli italiani: solo il 5% cerca informazioni sul web sulla prevenzione delle malattie cardiovascolari, nonostante siano le principali cause di morbosità e invalidità e siano responsabili del 35,8% di tutti i decessi.

“Il cuore batte nel web”: poco interesse per la salute del cuore

Sono i dati dello studio “Il cuore batte nel web” condotto da IQVIA per conto di Sanofi, in collaborazione con la Fondazione Italiana per il Cuore, che ha analizzato i volumi, il tipo di opinioni espresse e il tono delle conversazioni online sulla salute. Nonostante le malattie cardiovascolari siano la prima causa di morte, la salute del cuore non è tra gli argomenti più trattati: negli ultimi due anni, le conversazioni attive sul web su queste patologie sono state 235.000, solo il 10% di tutte le discussioni in ambito salute. È una percentuale molto inferiore a quella del volume dei discorsi sui vaccini, tema su cui gli italiani parlano maggiormente e che interessano il 36%. A seguire i tumori 23%, l’influenza 21% e il diabete, poco più del 10%.

Gruppo San Donato

Il Covid-19 non ha eguali nelle ricerche in tema di salute

«La maggior parte delle persone è interessata alla salute, soprattutto a vaccini e tumori. Si preoccupa meno, invece, della salute cardiovascolare che si posiziona dopo influenza e diabete» spiega Isabella Cecchini, Direttrice Dipartimento Ricerche di Mercato di IQVIA. «Le fonti a cui attingono sono i siti editoriali, quelli di patologia, i portali dei Centri di cura, le Fondazioni delle associazioni e i siti istituzionali. L’emergenza sanitaria del Covid19 ha sicuramente influito sul tono e sugli argomenti di interesse e ha indotto la popolazione a cercare informazioni sul coronavirus, tema che ha saturato le conversazioni in area salute in questo periodo». I canali attraverso i quali avvengono le discussioni in ambito salute sono principalmente le news, le ricerche su Google, e Twitter mentre Facebook si conferma il social network più utilizzato per la condivisione delle informazioni su patologie, cure e diagnosi.

“Il cuore batte nel web” vuole porre l’attenzione sulla prevenzione cardiovascolare

«Preoccupa molto il fatto che solo il 5% degli utenti cerca informazioni sulla prevenzione cardiovascolare» commenta Emanuela Folco, Presidente Associazione Fondazione Italiana per il Cuore. «Bisogna partire da questo dato per sensibilizzare la popolazione sull’importanza che ha l’assunzione di un corretto stile di vita: a farlo ci possono sicuramente aiutare i social media, cruciali nella condivisione delle informazioni e nella comunicazione di modelli virtuosi di prevenzione e cura».

Molte ricerche su infarto e Covid

Nel periodo post-Covid, forse complici le notizie su una possibile correlazione con il virus, l’infarto è stato il tema principale di discussione e gli italiani hanno aumentato del 59% le conversazioni su questo argomento rispetto al periodo precedente. In particolare hanno discusso dei rischi cardiovascolari correlati, delle difficoltà e ritardi nell’accesso agli ospedali, e dei rischi di morte.

«La pandemia di Covid è stata davvero una tempesta per il cuore: le persone con una malattia cardiovascolare che hanno contratto il virus sono state fra quelle a più alto rischio di morte e di sviluppare condizioni di malattia gravi» aggiunge Paolo Magni, Università degli Studi di Milano e Associazione Fondazione Italiana per il Cuore. «È fondamentale per il paziente cardiopatico avere dei chiari punti di riferimento per la sua salute. È prioritario, quindi, rafforzare il ruolo del medico di medicina generale nel percorso di cura e la rete di supporto assistenziale e favorire così un’efficiente continuità delle cure e implementare sistemi di telemedicina».

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