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Sai cos’è l’effetto butterfly nella skincare?

È il principio secondo cui ogni piccolo gesto quotidiano può avere un impatto sorprendente sul benessere e sull’aspetto della pelle nel tempo

Nel mondo della cosmetologia, dove si incontrano scienza, innovazione e cura del sé, un concetto nato dalla fisica può offrire una chiave di lettura sorprendente: l’effetto butterfly, formulato dal meteorologo Edward Lorenz, secondo cui una variazione infinitesimale in un sistema complesso può generare, nel tempo, cambiamenti rilevanti. «Pensare alla pelle come a un sistema dinamico ci aiuta a comprendere quanto ogni piccolo gesto quotidiano possa fare la differenza», spiega Benedetta Basso, cosmetologa e membro di AIDECO – Associazione Italiana Dermatologia e Cosmetologia.

La pelle è un ecosistema vivo

La nostra pelle è molto più di una superficie da trattare esteticamente: è l’organo più esteso del corpo umano, con funzioni cruciali di:

  • protezione;
  • termoregolazione;
  • percezione;
  • barriera immunitaria.

È in dialogo continuo con fattori esterni (clima, inquinamento, UV) e interni (genetica, ormoni, dieta, stress, qualità del sonno). Piccole modifiche in queste variabili, apparentemente insignificanti, possono produrre effetti macroscopici con il tempo: aumento della sensibilità cutanea, perdita di elasticità, comparsa di rughe o discromie.

Invecchiamento cutaneo legato a cause ambientali e comportamentali

Secondo una revisione pubblicata sul Journal of Investigative Dermatology (2021), l’invecchiamento cutaneo è determinato solo per il 20% da fattori genetici, mentre l’80% è legato a cause ambientali e comportamentali. Un dato che sottolinea l’importanza dei nostri gesti quotidiani.

Skincare consapevole: la scelta di detergenti delicati

«Una detersione scorretta o l’abitudine a non usare la protezione solare quotidianamente possono avere ripercussioni importanti, anche se non immediate», prosegue la cosmetologa. La scelta di detergenti delicati, con tensioattivi non aggressivi e un pH compatibile con quello cutaneo (circa 5,5), aiuta a preservare l’integrità del film idrolipidico, la barriera naturale che protegge la cute da disidratazione e agenti patogeni.

Effetto butterfly: il ruolo giornaliero degli antiossidanti

Anche l’impiego di cosmetici con antiossidanti – come le vitamine C ed E, niacinamide, polifenoli o retinoidi – ha un ruolo fondamentale. Questi ingredienti combattono lo stress ossidativo indotto da fattori ambientali e responsabile dell’invecchiamento precoce, come dimostrato da numerosi studi dermatologici (tra cui una meta-analisi pubblicata su Dermatologic Therapy, 2022).

Effetto butterfly: la fotoprotezione quotidiana

Un altro pilastro fondamentale è la fotoprotezione quotidiana, anche in inverno o nelle giornate nuvolose. L’uso costante di creme con SPF (Sun Protection Factor) aiuta a prevenire non solo rughe e macchie, ma anche tumori cutanei, come il carcinoma basocellulare e il melanoma. La European Academy of Dermatology and Venereology (EADV) raccomanda l’uso quotidiano di fotoprotettori anche in ambito urbano.

L’importanza del microbiota cutaneo

Un’area di ricerca emergente riguarda il microbiota cutaneo, l’insieme dei microrganismi benefici che vivono sulla nostra pelle e ne difendono l’equilibrio. «Utilizzare cosmetici non biocompatibili può alterare questa delicata flora, predisponendo la pelle a irritazioni, dermatiti o acne», sottolinea Basso. Detergenti troppo sgrassanti o conservanti aggressivi possono comprometterlo. Le nuove formulazioni dermocosmetiche, invece, cercano di preservare o rinforzare il microbiota, anche grazie all’introduzione di prebiotici e postbiotici.

Effetto butterfly: routine semplificate ma efficaci

Con il tempo sempre più limitato, cresce l’interesse per i cosmetici multifunzionali, prodotti che combinano più benefici in un’unica formula: idratazione, protezione solare, azione antiossidante o esfoliante. «Sono perfetti per ottimizzare i tempi senza sacrificare l’efficacia», conferma l’esperta. Esempi ne sono le creme idratanti con SPF, gli oli viso ricchi di attivi antiossidanti, o le maschere all-in-one che offrono idratazione ed esfoliazione in un unico gesto.

Un approccio olistico e personalizzato

Per risultati duraturi e visibili, è fondamentale un approccio olistico, che tenga conto dello stile di vita, della qualità del sonno, dell’alimentazione e del benessere psicofisico. Anche lo stress, come dimostrato in varie pubblicazioni dermatologiche, può incidere negativamente sulla pelle, favorendo condizioni come acne, rosacea o psoriasi. Infine, quando la skincare fai-da-te non basta, è importante rivolgersi a un dermatologo o a un cosmetologo: «Una consulenza specialistica consente di evitare errori comuni e scegliere i prodotti più adatti alle esigenze individuali, soprattutto in presenza di condizioni specifiche come pelle sensibile, acneica o matura», conclude Basso.

 

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Simona Cortopassi

Classe 1980, è una giornalista iscritta all’Ordine regionale della Lombardia. Toscana d’origine, vive a Milano e collabora per testate nazionali, cartacee e web, scrivendo in particolare di salute e alimentazione. Ha un blog dedicato al mondo del sonno (www.thegoodnighter.com) che ha il fine di portare consapevolezza sull’insonnia.
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