
Il russamento è uno dei disturbi notturni più diffusi: interessa stabilmente una persona su quattro e, in forma occasionale, quasi la metà della popolazione. Spesso viene liquidato come un semplice fastidio per chi dorme accanto, ma in realtà è il campanello d’allarme di una respirazione non del tutto fluida. Di recente sono comparsi sul mercato dei cerotti nasali, che promettono di migliorare la qualità del sonno e, di riflesso, anche della vita quotidiana. Una soluzione semplice, economica e non invasiva per migliorare la respirazione e ridurre il russamento.
In questo articolo
Perché si russa?
Russare significa che l’aria incontra un ostacolo lungo le vie respiratorie. Questo ostacolo costringe il flusso a passare con maggiore velocità, facendo vibrare i tessuti molli della gola. Da qui nasce il rumore tipico del russamento. Le cause possono essere diverse:
- Ostruzione nasale temporanea o cronica: un raffreddore, un’allergia stagionale o una deviazione del setto possono rendere difficile il passaggio dell’aria attraverso le narici.
- Rilassamento dei tessuti durante il sonno: quando ci si sdraia, soprattutto in posizione supina, la lingua e il palato molle tendono a cadere all’indietro restringendo lo spazio a disposizione dell’aria.
- Sovrappeso o obesità: l’accumulo di tessuto adiposo nella zona del collo aumenta la probabilità che le vie aeree si restringano.
- Stili di vita poco salutari: alcol e fumo contribuiscono a irritare e rilassare le mucose, favorendo la comparsa del russamento.
In molti casi, respirare male con il naso porta a compensare con la bocca, un meccanismo che, a lungo andare, peggiora ulteriormente la situazione.
Quando il russamento diventa un rischio per la salute
Il russamento semplice, senza apnee, disturba il sonno altrui ma consente comunque un riposo profondo. Diverso è il caso del russamento patologico, che frammenta il sonno con centinaia di microrisvegli a notte. Nei casi più gravi si associano apnee ostruttive del sonno, ovvero episodi di interruzione della respirazione per oltre 10 secondi. Questo porta a una riduzione dell’ossigeno nel sangue e, di conseguenza, a effetti negativi su cuore, cervello, polmoni e reni.
Alcuni pazienti arrivano a sperimentare oltre 40 apnee ogni ora. Il fenomeno è diffuso soprattutto con l’avanzare dell’età: colpisce circa il 60% degli uomini e il 40% delle donne oltre i 50 anni. La sindrome delle apnee ostruttive interessa invece il 4% degli uomini e il 2% delle donne tra i 30 e i 60 anni, ma si stima che l’80% dei casi resti senza diagnosi.
I rischi delle apnee notturne
Le apnee non solo peggiorano la qualità del sonno, ma hanno conseguenze importanti sulla salute. Provocano sonnolenza diurna, riduzione della concentrazione e della prontezza mentale. Uno studio del 2015 ha evidenziato che in Italia il 22% degli incidenti stradali è legato alla sonnolenza da apnee, pari a quasi 17mila episodi ogni anno, con circa 250 vittime e oltre 12mila feriti. Anche sul lavoro chi ne soffre corre un rischio più elevato di infortuni. A livello clinico, le apnee sono associate a un aumento della probabilità di sviluppare ipertensione, insulino-resistenza, malattie cardiovascolari, declino cognitivo e persino tumori del tratto orofaringeo.
Cerotti nasali: cosa sono e come funzionano
Tra i rimedi più diffusi e immediati per migliorare la respirazione ci sono i cerotti nasali, piccoli dispositivi adesivi da applicare sul dorso del naso. Al loro interno contengono sottili alette semirigide che, una volta aderite alla pelle, esercitano una leggera trazione sulle narici. Questo semplice meccanismo allarga il diametro delle cavità nasali e favorisce un flusso d’aria più regolare.
Come si applica un cerotto nasale
L’applicazione è semplice, ma va fatta correttamente:
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Pulire e asciugare bene la pelle del naso, evitando creme o lozioni.
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Rimuovere la pellicola protettiva dal cerotto.
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Posizionarlo al centro del naso, in corrispondenza delle narici.
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Premere delicatamente per garantirne l’aderenza, evitando pieghe.
Effetto immediato e sicurezza
Il risultato si percepisce subito: i passaggi nasali si ampliano, l’aria scorre meglio e la respirazione diventa più fluida. A differenza dei farmaci, i cerotti hanno un’azione puramente meccanica e sono considerati sicuri anche in caso di uso frequente.
Quando sono utili
I cerotti nasali possono rivelarsi utili in varie situazioni:
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Russamento lieve o occasionale, legato a raffreddore o naso chiuso;
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Congestione nasale dovuta a influenza o rinite allergica;
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Attività sportiva, soprattutto in discipline aerobiche come corsa o ciclismo, perché facilitano l’ingresso di ossigeno e riducono la fatica percepita;
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Respirazione orale notturna, per incoraggiare un respiro nasale più corretto e ridurre la secchezza della gola al risveglio.
Quando non bastano
Pur essendo sicuri, i cerotti non sono adatti a tutte le situazioni. Possono provocare irritazioni cutanee in persone con pelle molto sensibile o allergia agli adesivi, ma il vero limite è che non risolvono i casi complessi:
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Apnee ostruttive del sonno, che richiedono valutazione medica e terapie specifiche;
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Malformazioni anatomiche come deviazioni marcate del setto;
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Dermatiti o reazioni cutanee in seguito all’applicazione.
Se il russamento è cronico o accompagnato da sintomi sospetti, è sempre consigliata una visita specialistica.