
Ci sono ancora molti falsi miti sull’asma nei bambini. «Ancora oggi circolano troppe idee sbagliate intorno all’asma infantile, alcune sono retaggi del passato, altre frutto della paura o della disinformazione» afferma la presidente Simri Stefania La Grutta. «Una cattiva informazione può portare i genitori a imporre limitazioni ingiustificate ai figli, impedendo loro di vivere serenamente, oppure a trascurare sintomi e terapie, esponendo i bambini a rischi evitabili».
Ecco quindi i dieci falsi miti sull’asma nei bambini più diffusi.
In questo articolo
L’asma è una malattia infantile che si risolve con la crescita
Falso. Ci sono diversi casi in cui nei bambini piccoli il respiro sibilante può essere transitorio. Attenzione però, respiro sibilante e asma non sono la stessa cosa. È importante fare una diagnosi corretta, con l’ausilio delle prove di funzionalità respiratoria, al fine di evitare errori che si possano riflettere sulla vita del bambino.
L’asma è contagiosa
Falso. Non ci sono prove scientifiche a sostegno del fatto che l’asma sia dovuta a infezioni. Alcune infezioni, però, come quelle sostenute dai virus respiratori, possono scatenare attacchi di asma. Come tutti i virus è questo che può essere trasmesso, non l’asma.
Chi soffre di asma non dovrebbe svolgere attività fisica
Falso. Basterebbe citare Federica Pellegrini per capire che è un falso mito. Ma sono tanti gli atleti olimpici che soffrono di asma. Quando l’asma è sotto controllo, una regolare attività fisica regala numerosi benefici e contribuisce, in particolare, ad uno sviluppo armonico della funzione polmonare. I bambini asmatici possono praticare la maggior parte degli sport, anche a livello agonistico e la scelta dello sport deve rispettare l’inclinazione personale di ogni bambino in accordo con i genitori. Molti atleti con asma hanno vinto alle Olimpiadi la medaglia d’oro in tutte le discipline.
L’asma è controllabile solo con steroidi ad alte dosi
Falso. L’asma è più spesso controllabile con steroidi per via inalatoria a basso dosaggio. Ora le più recenti linee guida suggeriscono i farmaci biologici per i quadri più gravi. Si tratta di medicinali capaci di controllare l’infiammazione nell’asma permettendo la riduzione della terapia steroidea.
L’asma può essere una conseguenza dell’allergia e peggiora con l’inquinamento
Vero. L’asma è spesso associata all’esposizione di allergeni, vale a dire sostanze presenti nell’ambiente come i pollini di fiori e piante, le muffe e gli acari della polvere di casa. Questa condizione si definisce “atopia”, cioè una iperproduzione di immunoglobuline E (IgE) dirette contro i comuni allergeni ambientali che scatenano la risposta infiammatoria. Attenzione alle sostanze inquinanti, che alzano il rischio di attacchi anche importanti.
Le persone con asma bronchiale possono presentare una forma più grave di COVID-19 e sono a maggior rischio di morte
Falso. La presenza di asma bronchiale non alza il rischio di contrarre COVID-19, né un aumento dei sintomi in cui controlla bene la malattia.
Durante la pandemia da COVID-19 sono aumentate le esacerbazioni -riacutizzazioni dell’asma
Falso. Al contrario: nel 2020 in molti Paesi c’è stata una riduzione delle esacerbazioni dell’asma e delle malattie respiratorie legate all’influenza.
Per ridurre il rischio di diffusione del virus SARS-CoV-2 è consigliabile evitare l’uso dei nebulizzatori elettrici
Vero. Per la terapia dell’asma è preferibile utilizzare le bombolette pressurizzate predosate e il distanziatore ad eccezione delle riacutizzazioni molto gravi.
La spirometria non si deve eseguire nei bambini con infezione da SARS-CoV-2 confermata o sospetta
Vero. La spirometria presenta un alto rischio per la trasmissione del virus SARS-CoV-2 per l’emissione di goccioline contaminate durante l’esecuzione del test. In particolare il boccaglio, il flussimetro e lo stringinaso sono possibili strumenti di contaminazione e diffusione del virus.
Il controllo dell’asma a distanza, mediante l’ausilio della telemedicina, può essere di aiuto nel controllo dei sintomi
Vero. Sono già disponibili in via sperimentale nuovi strumenti che, in particolare, misurano la saturazione dell’ossigeno e servono ad eseguire la spirometria. I dati ottenuti possono essere trasmessi dai pazienti direttamente agli specialisti di riferimento per il monitoraggio dell’asma e la conseguente conferma o modifica della terapia.
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