Salute

Influenza: dobbiamo avere paura della variante K?

Aumentano sensibilmente i casi in tutta Europa, Italia compresa. Quali sono i sintomi e perché riesce a eludere le difese immunitarie?

Con l’ingresso nel pieno della stagione influenzale anche in Italia, l’attenzione degli epidemiologi si concentra sul virus A/H3N2, in particolare su una sua variante nota come sottoclade K. In alcuni Paesi questa mutazione ha mostrato una diffusione più ampia del previsto, tanto da essere ribattezzata impropriamente “super influenza”.

È bene chiarirlo subito: non si tratta di un nuovo virus, ma di una normale mutazione dell’influenza stagionale, un fenomeno che si verifica ogni anno. Ciò che rende questa variante più rilevante è il contesto immunologico attuale della popolazione.

Cos’è la variante K del virus A/H3N2 e perché se ne parla

Negli ultimi anni il ceppo influenzale predominante è stato A/H1N1, mentre A/H3N2 ha circolato meno. Questo significa che oggi una parte significativa della popolazione ha una protezione immunitaria più bassa nei suoi confronti.

Secondo l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), la sottoclade K di A/H3N2 è in rapido aumento a livello globale dall’agosto 2025 e presenta alcune differenze genetiche rispetto ai ceppi precedenti. Tuttavia, l’Oms sottolinea che l’attività influenzale globale resta entro i limiti stagionali attesi, anche se in alcune aree si osservano aumenti più precoci o intensi.

Influenza A/H3N2: sintomi e gravità della malattia

Uno degli aspetti che preoccupa maggiormente riguarda la sintomatologia. I virus influenzali H3N2 sono storicamente associati a forme cliniche più intense rispetto a H1N1, pur senza risultare più pericolosi in assoluto.

I sintomi più comuni includono:

  • febbre alta improvvisa,
  • forte stanchezza e debolezza,
  • dolori muscolari e articolari,
  • mal di gola e brividi,
  • naso chiuso o che cola,
  • disturbi gastrointestinali (vomito e diarrea), soprattutto nei bambini.

L’Oms ha chiarito che non ci sono al momento segnali di una maggiore gravità della malattia, ma nei soggetti fragili l’infezione può comunque evolvere in complicanze come bronchite, polmonite, sinusite e otite.

Chi rischia di più con la variante K?

Come per l’influenza stagionale “classica”, le persone più esposte alle complicanze restano:

  • adulti over 65,
  • bambini sotto i 5 anni,
  • donne in gravidanza,
  • persone con malattie croniche (diabete, cardiopatie, patologie respiratorie).

In questi gruppi l’influenza può determinare un maggiore rischio di ricovero e un impatto più significativo sullo stato di salute generale.

Vaccino antinfluenzale: funziona contro la variante K?

Secondo le prime stime internazionali citate dall’Oms, il vaccino antinfluenzale continua a offrire una buona protezione contro le forme gravi e il ricovero ospedaliero, sia nei bambini, sia negli adulti. L’efficacia nel prevenire completamente la malattia può essere parzialmente ridotta, ma il ruolo protettivo resta fondamentale.

L’Oms ribadisce che, anche in presenza di differenze genetiche tra i virus circolanti e i ceppi inclusi nel vaccino, la vaccinazione stagionale:

  • riduce il rischio di complicanze,
  • protegge dalle forme più severe,
  • resta una delle misure di sanità pubblica più efficaci.

Perché la protezione del vaccino può essere leggermente inferiore

Il vaccino antinfluenzale è formulato per proteggere da A/H1N1, A/H3N2 e virus influenzali di tipo B. Tuttavia, come spiega Gianni Rezza, professore di Igiene all’Università Vita-Salute San Raffaele, l’emergere della variante K potrebbe ridurne in parte l’efficacia nel prevenire l’infezione, senza però comprometterne la capacità di proteggere dalle forme più gravi.

In altre parole, ci si può ammalare, ma con sintomi più lievi e un rischio ridotto di complicazioni.

Popolazione più suscettibile e possibile aumento dei contagi

Il fatto che A/H3N2 abbia circolato poco negli ultimi anni implica una maggiore suscettibilità, soprattutto tra i bambini. Questo potrebbe tradursi in un aumento dei contagi e in una maggiore pressione sui servizi sanitari.

Tuttavia, gli esperti invitano alla prudenza: non siamo di fronte a un’emergenza. La stagione influenzale in corso rientra, al momento, nella norma e la variante K non è più aggressiva né provoca sintomi diversi rispetto agli altri ceppi stagionali.

Cosa fare: prevenzione senza allarmismi

La raccomandazione degli specialisti resta invariata:

  • vaccinarsi, soprattutto se si è fragili o a rischio,
  • prestare attenzione ai sintomi,
  • proteggere anziani e bambini,
  • evitare il “fai da te” e rivolgersi al medico in caso di peggioramento.

L’influenza cambia ogni anno, ma informazione corretta e prevenzione restano le armi più efficaci.

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Francesco Bianco

Giornalista professionista dal 1997, ha lavorato per il sito del Corriere della Sera e di Oggi, ha fatto interviste per Mtv e attualmente conduce un programma di attualità tutte le mattine su Radio LatteMiele, dopo aver trascorso quattro anni nella redazione di Radio 24, la radio del Sole 24 Ore. Nel 2012 ha vinto il premio Cronista dell'Anno dell'Unione Cronisti Italiani per un servizio sulle difficoltà dell'immigrazione. Nel 2017 ha ricevuto il premio Redattore del Gusto per i suoi articoli sull'alimentazione.
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