Bambini

Pediatri: no al cellulare prima dei 13 anni

Per la prima volta, la Società Italiana di Pediatria (SIP) fissa un’età precisa: prima dei 13 anni i bambini non dovrebbero avere accesso autonomo a Internet e dispositivi digitali

No al cellulare prima dei 13 anni. L’indicazione dei pediatri è chiarissima. Le nuove linee guida della Commissione Dipendenze Digitali della SIP si basano sugli studi più recenti sugli effetti del digitale su sviluppo, comportamento, cognizione e salute fisica.

I dati non lasciano dubbi: bastano 30 minuti in più al giorno davanti agli schermi sotto i 2 anni per raddoppiare il rischio di ritardo del linguaggio. Nei bambini tra 3 e 5 anni, ogni ora aggiuntiva di schermi riduce il sonno di 15 minuti, mentre oltre 50 minuti quotidiani aumentano il rischio di ipertensione e sovrappeso.

Linee guida SIP: cosa cambia e cosa resta valido

Le raccomandazioni del 2018 vengono confermate:

  • nessun dispositivo sotto i 2 anni;
  • meno di 1 ora al giorno tra 2 e 5 anni;
  • meno di 2 ore dopo i 5 anni, sempre con supervisione adulta;
  • preferire lettura, gioco, attività all’aria aperta e interazioni reali.

Le novità 2025 puntano a rafforzare la prevenzione:

  • niente accesso autonomo a internet prima dei 13 anni;
  • niente smartphone personale prima dei 13 anni;
  • posticipare l’ingresso sui social anche oltre l’età legale;
  • evitare schermi ai pasti e prima di dormire;
  • promuovere sport, creatività e gioco libero;
  • mantenere sempre una supervisione attiva;
  • introdurre un’educazione al digitale già dalla scuola primaria.

Perché 13 anni? Il cervello in età evolutiva è più vulnerabile

Nei primi anni di vita, il cervello dei bambini si sviluppa grazie a esperienze reali, linguaggio, movimento e relazione.
Una sovraesposizione precoce agli schermi può alterare:

  • attenzione,
  • autoregolazione,
  • apprendimento,
  • sviluppo emotivo.

Rino Agostiniani, presidente SIP, lo spiega chiaramente: «stimolazioni digitali precoci e prolungate possono modificare attenzione, apprendimento e regolazione emotiva. Posticipare Internet e smartphone ai 13 anni significa tutelare salute e relazioni».

Secondo i pediatri, ai bambini andrebbe restituito anche il diritto a annoiarsi, muoversi, giocare all’aperto e dormire senza interferenze digitali.
Non è un dettaglio: l’esempio degli adulti resta la prima forma di prevenzione.

Schermi e salute nei bambini: cosa dicono gli studi

Le nuove raccomandazioni della SIP raccolgono una grande mole di evidenze scientifiche. Ecco i principali effetti sulla salute.

1. Obesità e rischio cardiometabolico

Ecco i pericoli per sovrappeso e obesità:

  • Sotto i 13 anni, oltre 1 ora al giorno aumenta il rischio di sovrappeso.
  • Negli adolescenti, più di 2 ore di schermi al giorno = +67% rischio di obesità.
  • La sedentarietà e il marketing alimentare online peggiorano il quadro.

Per questo la SIP invita a contenere i tempi, preservare i pasti come momento offline e favorire sport e attività all’aperto.

2. Sviluppo cognitivo e linguaggio

Gli studi di neuroimaging mostrano che:

  • troppo digitale precoce altera le aree cerebrali legate ad attenzione, linguaggio e comprensione;
  • sotto i 2 anni, anche brevi esposizioni possono rallentare lo sviluppo linguistico;
  • usare gli schermi come “baby-sitter” riduce interazione e stimoli reali.

La SIP raccomanda contenuti educativi solo in co-visione con un adulto.

3. Sonno e qualità del riposo

Meno sonno significa più irritabilità, difficoltà di memoria, calo dell’attenzione e peggior rendimento scolastico.

  • L’89% degli adolescenti dorme con il cellulare in camera.
  • Sotto i 13 anni, un’ora serale di schermi può interferire con addormentamento e qualità del sonno.

4. Salute mentale e benessere emotivo

Eccesso di schermi = maggiore rischio di:

I social possono intensificare il confronto continuo, il senso di esclusione e il bisogno di approvazione.

5. Dipendenze digitali

La precoce consegna del primo smartphone è uno dei fattori di rischio principali.

  • L’Internet gaming disorder riguarda tra il 3% e l’11% degli adolescenti.
  • Fino al 20% dei giovani mostra un uso problematico dello smartphone.
  • Le scansioni cerebrali evidenziano alterazioni nelle aree del controllo simili alle dipendenze da sostanze.

6. Visione: miopia precoce e occhi affaticati

La combinazione tra schermi ravvicinati e poca luce naturale sta anticipando l’insorgenza della miopia.
Sempre più bambini mostrano:

  • secchezza oculare
  • affaticamento visivo
  • difficoltà di messa a fuoco

La SIP invita a privilegiare giochi all’aperto e pause frequenti.

7. Cyberbullismo, violenza online e pornografia

Tra i 10 e i 13 anni il cyberbullismo è in aumento (+26%). Le vittime hanno un rischio triplo di sviluppare ideazione suicidaria.

Anche contenuti violenti o sessuali espliciti incidono:

  • più aggressività
  • più disagio emotivo
  • comportamenti sessuali a rischio

Serve ritardare l’ingresso nei social, rafforzare la supervisione e avviare percorsi di educazione digitale e affettiva già dalle elementari.

Meno schermi, più vita reale

Elena Bozzola, coordinatrice SIP delle Dipendenze Digitali, sintetizza così: «Non serve demonizzare la tecnologia. Serve insegnare a usarla con equilibrio. Ogni ora davanti allo schermo è un’ora tolta al gioco, allo sport, alla creatività».

Le nuove linee guida della SIP puntano proprio a questo:
rimettere al centro l’esperienza reale, la relazione e la crescita equilibrata, proteggendo il cervello in formazione.

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Francesco Bianco

Giornalista professionista dal 1997, ha lavorato per il sito del Corriere della Sera e di Oggi, ha fatto interviste per Mtv e attualmente conduce un programma di attualità tutte le mattine su Radio LatteMiele, dopo aver trascorso quattro anni nella redazione di Radio 24, la radio del Sole 24 Ore. Nel 2012 ha vinto il premio Cronista dell'Anno dell'Unione Cronisti Italiani per un servizio sulle difficoltà dell'immigrazione. Nel 2017 ha ricevuto il premio Redattore del Gusto per i suoi articoli sull'alimentazione.
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