CervelloSalute Mentale

Più materia grigia in chi parla due lingue

Nelle persone bilingui alcune aree del cervello sono più sviluppate

Il cervello di chi parla due lingue è diverso rispetto a chi ne sa parlare solo una. Che il bilinguismo porti alcuni vantaggi ai bambini in termini di apprendimento e ‘apertura mentale’ è da tempo noto, meno conosciuti invece gli effetti a lungo termine che passare con scioltezza da un vocabolario all’altro esercita sul cervello. Stando alle osservazioni di un team del centro per lo studio dell’apprendimento presso il Georgetown University Medical Center le persone bilingui hanno più materia grigia: confrontando due gruppi di persone, infatti, i ricercatori hanno rilevato differenze nel volume di alcune aree cerebrali, soprattutto nelle regioni frontali e parietali.

I risultati pubblicati sulla rivista Cerebral Cortex non hanno stupito gli scienziati perché, come già dimostrato in precedenti studi, la materia grigia cambia in relazione alle esperienze delle persone. Ad esempio, nel cervello di un tassista è più facile che abbia volume maggiore nelle aree coinvolte in orientamento e navigazione spaziale, così come la materia grigia di un musicista sarà ancora diversa. Se fino a qualche decennio fa si pensava che il bilinguismo potesse interferire con lo sviluppo del linguaggio nei bambini, oggi è riconosciuto invece che rappresenta un vantaggio perché nei bilingui è più accentuato il controllo esecutivo, ovvero quella serie di meccanismi che gli consentono di utilizzare simultaneamente due vocabolari.

Gruppo San Donato

Sarebbe il passaggio da una lingua all’altra, più che la conoscenza di un maggiore numero di parole rispetto ai monolingui, a incidere su un maggiore sviluppo della materia grigia nel cervello dei bilingui. (CP)

20/07/2015

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