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Ballo di coppia: la perfetta sincronia nasce nel cervello

Scoperta l'area cerebrale che ci aiuta a coordinare i movimenti rispetto alle azioni delle persone che ci circondano, nella vita di tutti i giorni come sulla pista da ballo

Sognate di muovervi sinuosi come Tony Manero, ma sulla pista da ballo non fate altro che tirare pestoni? La colpa è dei vostri neuroni, e per l’esattezza di quelli che si accendono in una specifica regione del cervello che coordina il movimento tra gli esseri umani. L’hanno identificata per la prima volta i ricercatori dell’Università Sapienza e della Fondazione Santa Lucia di Roma, che pubblicano i risultati del loro studio su Nature Communications.

La regione del cervello che può renderci abili abili ballerini è stata localizzata nel solco intra-parietale anteriore sinistro del cervello, dove risiede il centro di coordinamento che ci permette d’integrare le azioni del partner con i nostri movimenti. I ricercatori lo hanno scoperto chiedendo ad alcuni volontari di coordinarsi con un compagno virtuale (avatar) per afferrare con la massima sincronia possibile un oggetto a forma di bottiglia, imitando il movimento del compagno, oppure eseguendo un movimento complementare. Durante l’esperimento, i ricercatori hanno inibito la reattività di specifiche aree cerebrali usando una metodica di stimolazione cerebrale non invasiva (la cosiddetta stimolazione magnetica transcranica).

Gruppo San Donato

I risultati hanno dimostrato l’inibizione del solco intra-parietale anteriore fa calare sensibilmente la capacità di coordinamento con il partner durante azioni complementari. Non diminuisce, invece, la capacità di imitare i movimenti osservati nel compagno virtuale: questo suggerisce che l’interazione complementare richiede risorse cognitive e neurali diverse dall’imitazione.

I ricercatori intendono ora approfondire lo studio dei meccanismi che si celano dietro alle interazioni motorie: in futuro, spiega il ricercatore Matteo Candidi, potrebbero rivelarsi utili per «fare luce su processi d’interazione umana più complessi come quelli mediati dalla comunicazione verbale e per comprendere condizioni psicologiche e psichiatriche caratterizzate da difficoltà nella sfera sociale ed affettiva».

24/07/2015

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