Salute

Quando la stipsi colpisce in vacanza

I mesi estivi sono più critici e occorre prestare più attenzione a certe regole per prevenire o ridurre episodi di stitichezza. I consigli dell'esperto di OK Giuseppe Calabrò su cosa è bene mangiare e cosa no, su farmaci e stili di vita

In vacanza non è facile mantenere le stesse abitudini di vita e alimentari di casa, soprattutto quando si viaggia. E la stipsi è lì in agguato, complice il caldo che peggiora il disturbo. Come intervenire per non farsi rovinare le ferie? Abbiamo chiesto consiglio all’esperto di OK Giuseppe Calabrò, responsabile dell’ambulatorio della stipsi e coordinatore dell’ambulatorio proctologico del Centro diagnostico italiano (Cdi) di Milano (puoi chiedergli un consulto qui).

La stipsi colpisce soprattutto in vacanza, come mai?

Gruppo San Donato

Bisogna prima di tutto fare una premessa. Chi soffre di stipsi ha disturbi tutto l’anno, ma in estate il problema si aggrava perché il caldo provoca sudorazione e le feci diventano più dure a causa della disidratazione, e così risultano più difficili da essere trasportate nell’intestino. I mesi estivi sono più critici e occorre prestare più attenzione a certe regole da seguire per prevenire, o ridurre, episodi di stitichezza.
La stipsi, però, ha anche cause comportamentali che incidono sull’inconscio delle persone che ne soffrono, determinando blocchi a livello intestinale quando si cambiano le abitudini quotidiane, e questa è la tipica situazione vacanziera: i propri spazi conosciuti e famigliari non ci sono più e sono stati sostituiti con nuovi locali e una dieta alimentare differente da quella alla quale eravamo abituati.

Quanto è importante l’alimentazione?

Un corretto regime alimentare è fondamentale nella prevenzione e nella cura di questo disturbo. Nei mesi caldi e in vacanza bisogna assumere più fibre, sotto forma di frutta polposa come pesche, albicocche, prugne e susine e di verdura verde a foglia larga. Le insalate sono perfette, ma anche i cereali e i legumi sono ottimi per mantenere un buon transito intestinale. Bisogna idratarsi di più, assumendo da due a tre litri di acqua al giorno, e fare moto regolarmente: camminare, nuotare, andare in bicicletta. Questi sono rimedi naturali, stili di vita che tutti possono mettere in pratica per evitare, o combattere, il problema.

Come intervenire?

Se il disturbo non è grave si possono assumere integratori naturali, come le fibre, che agiscono come una spugna assorbendo l’acqua e trattenendola nell’intestino. In questo modo si garantisce un’idratazione ottimale e le feci rimangono morbide e facili da evacuare. Questi prodotti si assumono una o due volte al giorno, a stomaco vuoto, lontano dai pasti e dall’assunzione di altri farmaci. Esistono anche sotto forma di bustine orosolubili che possono essere portate con sé durante trekking o safari.
I lassativi iperosmotici richiamano, invece, acqua nell’intestino e la mantengono, sono evacuati così come sono assunti e si prendono due volte al giorno per via orale. Per i casi più gravi ci sono i lassativi catartici, che però vanno assunti saltuariamente perché provocano coliche intestinali e danno rapida assuefazione. Vanno presi soltanto dopo 4 o 5 giorno di mancata evacuazione e quando gli altri rimedi non hanno fatto effetto.

Che cosa non fare?

Gli errori comportamentali spesso non fanno che aggravare il disturbo. Molte persone pretendono di evacuare tutti i giorni, mentre è bene ricordare che secondo le linee guida internazionali nel mondo occidentale la media è di una evacuazione ogni 2 o 3 giorni. Questa tempistica è del tutto normale. Invece molte persone assumono lassativi senza controllo per indurre l’evacuazione quotidiana.
Oltre a seguire uno stile di vita corretto, bisogna ridurre l’assunzione dei cibi che possono peggiorare la stipsi come il riso, tutti i farinacei lievitati (pane, pizza, grissini ecc), le banane, le patate, le carote e i finocchi crudi.

E se dopo la stipsi arrivano le emorroidi?

Le emorroidi sono figlie della stipsi. Bisogna agire subito e aggredirle sul nascere, utilizzando anti infiammatori locali abbinati ai flebotonici. Al rientro dalle vacanze è bene sotto porsi a visita medica per un controllo e una ulteriore terapia farmacologica.

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27/07/2015

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