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Problemi di eiaculazione: la precoce, la ritardata e la retrograda

I rapporti sessuali possono essere compromessi da questi problemi, molto diffusi nella popolazione giovane e adulta. Scopri sintomi, cause e terapie

Come spiega la Società Italiana Andrologia e Medicina della Sessualità, normalmente l’eiaculazione coincide con l’orgasmo e segue, di regola, la fine dell’erezione. L’emissione di sperma si verifica quando l’eccitazione sessuale supera una certa soglia.

Tuttavia esistono dei disturbi dell’eiaculazione e sono molto frequenti, non solo nella popolazione adulta ma anche tra i giovani. In ordine di diffusione, i problemi più comuni sono l’eiaculazione precoce, la riduzione del volume dell’eiaculato e l’eiaculazione ritardata fino all’anorgasmia.

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Problemi di eiaculazione precoce

Secondo la definizione dell’International Society for Sexual Medicine (ISSM) nell’eiaculazione precoce, il coito, quindi l’espulsione del liquido seminale, avviene quasi sempre prima o entro uno o due minuti al massimo, dalla penetrazione vaginale e rappresenta l’incapacità dell’uomo di ritardare volontariamente questo atto. Si tratta del disturbo sessuale maschile più frequente: in Italia, infatti, colpisce circa 4 milioni di persone tra i 18 e i 60 anni.

Come spiega il sessuologo Emmanuele A. Jannini, «il piacere sessuale dei maschi, per dirla con un’immagine semplice, è come un cavallo irruento e improvvido che vuole arrivare nel più breve tempo possibile al traguardo. Le briglie devono essere tirate e tese, altrimenti l’espulsione dello sperma avverrà anche troppo rapidamente. L’eiaculazione precoce è il programma biologico naturale per eccellenza. La stragrande maggioranza degli animali lo segue fedelmente.

Si chiama coitus citus, ed è lo schema comportamentale che prevede di eiaculare nel più breve tempo possibile. Così da fecondare senza correre i rischi del coito, quando si è particolarmente vulnerabili e predabili».

Cause

Ansia da prestazione, stato inconscio di paura, trauma psicologico o patologie preesistenti, come disfunzione erettile. In alcuni pazienti può comparire in seguito all’infiammazione del tratto uro-genitale (prostatite) o per anomalie anatomiche del pene.

Sintomi

Eiaculazione prima della penetrazione o in media entro 15-30 secondi da quando questa avviene.

Terapie

Creme e medicinali da assumere per via orale. «Gli eiaculatori precoci son legioni che affollano il mio studio, soprattutto da quando esistono rimedi farmacologici efficaci, come la dapoxetina.» spiega il sessuologo.

Eiaculazione precoce: primaria o secondaria

L’eiaculazione precoce può essere primaria o secondaria. Quella primaria ha una base genetica ed è sempre stata presente fin dai primi rapporti sessuali. Quella secondaria, invece, compare nel corso degli anni, anche dopo aver sperimentato eiaculazioni del tutto normali e soddisfacenti. sSpesso dopo aver sofferto di prostatite o di disfunzione erettile.

Spray e creme contro l’eiaculazione precoce

Per contrastare l’eiaculazione esistono spray e creme anestetiche, da applicare sul pene poco prima del rapporto, o profilattici ritardanti per diminuire la sensibilità. Possono avere però effetti negativi, quali la perdita di sensazioni piacevoli in lui e in lei, calo dell’erezione, irritazione cutanea e anorgasmia nella partner.

Tecniche comportamentali per ritardare il piacere

Generalmente questo disturbo viene gestito attraverso la consulenza di un sessuologo o di uno psicologo, i quali possono suggerire varie modalità per migliorare il problema. Tra le tecniche che possono consigliare gli esperti:

  • Lo squeeze: si tratta di una tecnica che consiste nel ritirare il pene poco prima dell’eiaculazione e comprimere il glande.
  • La stop-start: consiste nell’interrompere il rapporto quando si è vicini all’orgasmo per riprendere prima del calo dell’eccitazione.

Queste due tecniche sono efficaci contro l’eiaculazione precoce, ma richiedono comprensione da parte della donna.

eiaculazione precoce

Problemi di eiaculazione ritardata

La medicina della sessualità insegna che l’eiaculazione, oltreché precoce, può essere patologicamente ritardata. Si tratta di un ritardo involontario dell’eiaculazione, nonostante una stimolazione lunga e adeguata durante il rapporto sessuale. Può essere assoluta (il paziente non riesce mai a eiaculare quando lo desidera) oppure situazionale (dovuta a fattori esterni, come il luogo, il momento o la/il partner).

Cause

Raramente ha cause organiche, quindi malattie neurologiche (in particolare la sclerosi multipla), neuropatie, farmaci. «I ritardi dell’eiaculazione su base organica sono spesso da attribuire a farmaci. Principalmente gli antidepressivi, ma, in alcuni soggetti ipersensibili, anche alla pillola blu, o derivati, assunti a dose molto elevate» spiega Jannini. In genere le motivazioni sono psicologiche: esperienze sessuali traumatiche, paura della paternità, di abbandonarsi all’esperienza sessuale, ansia da prestazione o paura di non essere all’altezza.

«Anche l’abitudine al coito interrotto può provocare, in alcuni, un ritardo eiaculatorio anziché una precocità, come più spesso si verifica per altri. E pure la masturbazione frequente e prolungata, tipica dei porno-dipendenti, può avere un ruolo negativo in questi disturbi eiaculatori. In tutti questi casi si può creare nel tempo un riflesso quasi automatico a trattenersi dall’eiaculare» continua l’esperto.  Anche l’età può influire: «L’invecchiamento è un possibile ostacolo all’eiaculazione. Alcuni dopo i 60 anni non riescono a eiaculare se non con parecchia difficoltà.

Sintomi

Fatica a eiaculare, quindi a raggiungere l’orgasmo, nonostante si stia avendo un rapporto sessuale adeguato.

Terapie

«I soggetti ipogonadici, con bassi livelli di testosterone, possono avere ritardi eiaculatori. In questi casi si ottengono ottimi risultati aumentando la quantità di liquido seminale proprio con la terapia ormonale. Altrettanto efficace è il trattamento dell’ipotiroidismo maschile conclamato con ormoni tiroidei nei soggetti dove la grave carenza ormonale provoca, tra mille altri sintomi, anche l’eiaculazione ritardata» specifica il sessuologo. Se invece le cause organiche vengono escluse, la terapia è esclusivamente psicologica: il medico cerca di comprendere le cause che scatenano il disturbo e fornisce suggerimenti pratici su comportamenti e pratiche sessuali al paziente.

«In questi casi la terapia è costituita dalla rimozione o dalla limitazione della condizione stressante o ansiogena. Ma anche da una rieducazione alla confidenza nei confronti del proprio liquido seminale. Si ottiene prescrivendo la masturbazione solitaria fino all’eiaculazione, quindi in presenza del partner, e poi ancora nei pressi dell’ostio vaginale, mentre solo nelle ultime fasi della terapia è concesso di eiaculare in vagina. In altri casi si suggerisce una sorta di ginnastica pelvica che rieduchi a rilassarsi nei pressi dell’eiaculazione. Non esistono ancora farmaci specificamente approvati per facilitare l’eiaculazione e nessuno ha ancora valutato empiricamente lo stato di sofferenza delle partner dei pazienti con problemi a eiaculare».

Problemi di eiaculazione retrograda

Avviene quando il liquido seminale, invece di passare attraverso l’uretra, fa un percorso a ritroso, raggiungendo la vescica. L’orgasmo resta normale, anche se molti pazienti vivono l’anorgasmia psicologica, cioè non vedendo l’immediata fuoriuscita dello sperma pensano di non poter avere l’orgasmo. Lo sperma viene poi espulso dalla vescica insieme all’urina, che appare di conseguenza molto più densa.

Cause

È la conseguenza di una disfunzione del collo vescicale, una struttura muscolare che si trova alla base della prostata. In situazioni normali il collo vescicale si chiude dopo la fuoriuscita del liquido seminale. Quando non si chiude il liquido può fare un percorso inverso o rimanere all’interno della vescica. In genere dipende da traumi fisici o da deficit di carattere neurologico. Una condizione comune è la neuropatia diabetica. Altre cause possono essere interventi chirurgici alla prostata o l’assunzione di farmaci, come ad esempio la tioridazina, gli antipertensivi e gli alfa-bloccanti.

Sintomi

Non eiaculare o eiaculare molto poco dopo il coito.

Terapie

Il trattamento principale è con farmaci: imipramina e pseudo-efedrina. Da studi recenti il 40% dei pazienti con questi farmaci guarisce. Si può utilizzare anche l’elettroeiaculazione. Qui l’emissione dello sperma è facilitata dall’inserimento di una sonda all’interno del retto, che è in grado di garantire un’adeguata stimolazione alle vescicole seminali.

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