Salute

Unghia incarnita

Un intervento veloce, detto fenolizzazione, toglie il dolore e risolve il disturbo in maniera definitiva

Molte persone trascurano l’onicocriptosi, come viene chiamato in gergo scientifico il problema dell’unghia incarnita. Prima regola, quindi, è di non prendere sotto gamba il disturbo. Non si risolve da solo e, con il passare del tempo, può solo peggiorare.

Si può cronicizzare 

«L’onicocriptosi si verifica quando la lamina ungueale esce dai suoi “binari”, si curva lateralmente e affonda nella pelle circostante, dando vita a un processo infiammatorio accompagnato anche da gonfiore, arrossamento e tumefazione», precisa Sandra Lorenzi, dermatologa all’Istituto Dermoclinico Vita Cutis di Milano. Clicca qui se vuoi chiederle un consulto. «Il disturbo, che a lungo andare può diventare cronico se non viene adeguatamente trattato, colpisce prevalentemente l’alluce, può coinvolgere entrambi i lati delle unghie ed è raro che si presenti in quelle delle mani».

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Il taglio dell’unghia dev’essere dritto 

La causa più frequente è un taglio errato dell’unghia. A dispetto di quanto si possa pensare quello arrotondato dà una forma sbagliata alle estremità della lamina ungueale, favorendone la crescita laterale e la penetrazione nei tessuti molli vicini.

Tra le altre cause ci sono:

  • indossare scarpe troppo strette,
  • l’assunzione di alcuni farmaci, come i retinoidi e i chemioterapici.

Unghia incarnita: prevenzione

«Innanzitutto, il taglio deve essere dritto, la forma quadrata e gli angoli devono sporgere leggermente, in modo che non possano entrare in contatto con la pelle. Per farlo, è necessario servirsi di un tronchesino, che è in grado di regolare la lamina in maniera netta, ed evitare l’uso delle forbicine, che tendono invece ad arrotondarla», spiega Lorenzi.

Prima di procedere con l’acquisto, sarebbe meglio provare attentamente le scarpe, che devono essere sempre del numero giusto.

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Unghia incarnita: si può distinguere in tre stadi 

L’onicocriptosi può essere:

  • lieve: il solco laterale è gonfio e arrossato, ma l’infiammazione è ancora contenuta e il fastidio limitato.
  • Media: il dolore si fa sempre più acuto. Si inizia a intravedere la tumefazione e il processo infiammatorio avanza.
  • Seria: compare il granuloma piogenico, ovvero la formazione di un tessuto infetto, con conseguente sanguinamento e sovra-infezione batterica.

L’asportazione della spicula 

La terapia varia proprio in base alla portata del problema. «Se il disturbo è ancora nelle fasi iniziali, spesso può bastare l’asportazione non invasiva della spicula (lo speroncino di unghia che s’incarnisce). Si attua mediante l’utilizzo di un tronchese professionale, in associazione con antibiotici e cortisonici ad alto dosaggio», chiarisce la dermatologa.

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La fenolizzazione 

«Le forme più gravi vengono curate con la fenolizzazione. Attualmente è la tecnica chirurgica migliore in questo ambito. Offre il minor tasso di recidive a lungo termine e ha un decorso post-operatorio indolore», spiega Lorenzi. «In anestesia locale, lo specialista taglia la lamina incarnita lateralmente e con il fenolo liquido, che è un composto chimico, distrugge la matrice della porzione incarnita, risanando definitivamente il solco ungueale dapprima occupato». L’intervento dura 20-30 minuti, dopo i quali il paziente deve lasciare il piede interessato rialzato e in scarico per almeno un’ora. Una volta uscito dall’ambulatorio o dallo studio medico, può riprendere normalmente le sue attività, eccetto quelle sportive, che vanno evitate per due o tre settimane.

Unghia incarnita: i rimedi naturali

Nei casi più lievi si può tentare con alcuni rimedi naturali.

Il più usato è il solfato di magnesio, chiamato anche sali di Epsom. Si tratta di una forma altamente disponibile di magnesio, spesso utiliazzata in caso di dolore. Si versano due cucchiai di polvere di solfato di magnesio in una bacinella contenente acqua calda. Il pediluvio riuscirà ad ammorbidire la pelle in profondità. Dev’essere fatto mattino e sera per almeno una settimana.

Anche gli oli essenziali possono essere utili, soprattutto per limitare il rischio di infezioni. Bisogna impregnare una garza con il ghee, che è un burro indiano chiarificato, con alcune gocce di olio essenziale di tea tree e di olio essenziale di limone. Bisogna applicare l’unguento sulla zona dell’unghia incarnita più volte al giorno. Anche una garza imbibita con del succo di limone da tenere tutta la notte sulla zona può abbassare il livello dell’infiammazione.

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