Salute

Ovaio policistico e irsutismo: come si combatte

Dieta, sport, trattamenti estetici e farmaci: scopri i consigli dell'endocrinologo per affrontare l'irsutismo

Come combattere l’irsutismo dato dall’ovaio policistico? Se la peluria, infatti, cresce anche su viso, seno, addome e schiena è difficile vivere serenamente la propria femminilità. Il problema richiede strategie di intervento specifiche e mirate, sia per quanto riguarda lo stile di vita, che i trattamenti estetici e farmacologici. Ce lo spiega Vincenzo Toscano, Professore Ordinario di Endocrinologia all’Università Sapienza di Roma e Presidente dell’Associazione Medici Endocrinologi.

Sindrome dell’ovaio policistico: cos’è, sintomi e cure

Irsutismo: come si manifesta?

Per irsutismo si intende la crescita di peli in zone del corpo in cui normalmente la donna è glabra. Il viso, la zona tra i seni, l’areola mammaria, l’addome lungo la cosiddetta “linea alba” che divide i muscoli retti fino al pube, le cosce, le braccia, il trigono sacrale e i glutei. Perfino la peluria pubica si trasforma: non è più a triangolo bensì a losanga, come nel maschio.

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Ci sono dei segnali premonitori?

A volte c’è una predisposizione familiare genetica, evidenziata per esempio dalla calvizie paterna, che determina un’aumentata risposta dei recettori agli ormoni maschili chiamati androgeni. Altre volte l’irsutismo si associa ad una pubertà anticipata, che arriva già tra la quinta elementare e la prima media, oppure alla comparsa precoce di peli pubici prima dei 7 anni.

Quali esami bisogna fare per scoprire le cause dell’irsutismo?

Come si scopre se l’ovaio policistico è la causa dell’irsutismo? Solitamente bastano alcuni esami del sangue e l’ecografia dell’ovaio. Il consiglio è di affidarsi ad uno specialista, che saprà guidarla prescrivendo gli accertamenti più opportuni e mirati. Va benissimo rivolgersi al ginecologo, ma l’endocrinologo, in questi casi, può essere di maggiore aiuto.

Lo sport aiuta a ridurre la peluria in eccesso?

Assolutamente sì: contro l’irsutismo, la prima cosa da fare è combattere la sedentarietà. Con una regolare attività fisica possiamo abbassare i picchi di glicemia che favoriscono l’insulino-resistenza, una delle cause dell’ovaio policistico. Poi bruciamo i grassi in eccesso, che in questa sindrome tendono ad accumularsi sull’addome producendo ormoni che peggiorano il problema.

Dieta ovaio policistico: l’irsutismo si combatte anche a tavola?

Per combattere l’irsutismo da ovaio policistico bisogna correggere l’alimentazione riducendo il consumo di zuccheri, soprattutto quelli semplici a rapido assorbimento. I carboidrati non vanno eliminati, ma limitati. Meglio mangiarli insieme alle fibre, che ne rallentano l’assorbimento, entro e non oltre la merenda di metà pomeriggio. Dopo una certa ora i carboidrati non vengono smaltiti e tendono ad accumularsi sotto forma di trigliceridi.

Quali trattamenti estetici sono davvero efficaci?

In genere si consiglia l’epilazione laser o con luce pulsata. Questi trattamenti però sono un po’ costosi e devono essere fatti solo da mani esperte. Gli effetti sono migliori se c’è un forte contrasto tra il pelo scuro e la pelle chiara. In ogni caso non sono metodi definitivi. Bisogna imparare a convivere con qualche pelo in più. Per il viso esiste anche una pomata a base di eflornitina, che rallenta la crescita dei peli. Il prodotto è molto costoso e il problema si ripresenta non appena si sospende l’applicazione.

Quali farmaci si prendono contro l’irsutismo?

In genere si usano gli estroprogestinici, la pillola per intenderci, che garantisce anche una copertura anticoncezionale. Nei casi più severi si ricorre ai farmaci antiandrogeni, che bloccano l’azione degli ormoni maschili. Sono ad esempio il ciproterone acetato (presente in combinazione anche in alcune pillole) e la flutamide. Quest’ultima, indicata per gli uomini con problemi di prostata, può essere usata nelle donne solo in combinazione con la pillola anticoncezionale per scongiurare la possibilità di una gravidanza, dal momento che il farmaco può causare malformazioni al feto.

La metformina è utile?

Questo farmaco tradizionalmente usato contro il diabete non agisce in modo diretto sul problema dell’irsutismo. Ha però un effetto insulino-sensibilizzante che migliora il tasso di ovulatorietà dei cicli mestruali. Non c’è ancora un’indicazione specifica per il trattamento dell’ovaio policistico, ma in letteratura abbiamo ormai moltissimi studi che ne dimostrano l’efficacia.

Quali risultati si possono ottenere con i farmaci?

Se si riesce a reinnescare un ciclo ovulatorio normale, generalmente la problematica dell’irsutismo si attenua fino quasi a scomparire, sebbene rimanga sempre una certa ipersensibilità della pelle agli androgeni. La gravidanza può rappresentare un importante momento di svolta, addirittura risolutivo, ma dobbiamo considerare che le donne che soffrono di ovaio policistico possono avere problemi di fertilità e, durante la gestazione, possono sviluppare più facilmente diabete e ipertensione. Se si vuole avere un bambino è dunque consigliabile pensarci per tempo e rivolgersi allo specialista con un paio di anni d’anticipo, per programmare al meglio la gravidanza.

Irsutismo e menopausa

Nelle donne che hanno alle spalle una storia di ovaio policistico è più facile che compaia un po’ di peluria, come il classico “baffetto”, ma per loro il vero problema non è quello estetico, bensì quello metabolico: in genere queste pazienti sono anche diabetiche, ipertese e hanno un evidente accumulo di grasso addominale. Esistono poi dei casi ben più seri causati dall’ipertecosi, cioè dall’eccessiva produzione di ormoni maschili da parte di specifiche cellule localizzate nell’ovaio. In questi casi compare un’evidente peluria, cambia il tono della voce e si manifestano disturbi comportamentali, come un eccesso della libido. Certe pazienti arrivano ad avere livelli di testosterone che sono addirittura più alti di quelli del marito e migrano disperatamente da un medico all’altro senza trovare una soluzione, anche perché la lesione ovarica non è evidenziabile con le normali indagini morfologiche.

Elisa Buson

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