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Esami del sangue: la guida completa

Scopri come interpretare i risultati di emocromo, glicemia, colesterolo e altri parametri importanti per l'organismo

Gli esami del sangue sono le analisi più diffuse e permettono, con un semplice prelievo dalla vena, di identificare i valori dei principali componenti del sangue. I risultati danno informazioni importanti sulla salute del paziente e sul funzionamento del suo organismo. Permettono di identificare patologie, presenti e passate, fare diagnosi e prescrivere terapie.

√ A cosa servono gli esami del sangue e come si svolgono? 

Il sangue

Nei vasi sanguigni di un adulto scorrono dai 4 ai 6 litri di sangue, costantemente mantenuti in circolo dal cuore, che ne pompa circa 5 litri al minuto. Il sangue è composto di una parte liquida, il plasma, e da cellule, i globuli rossi, i globuli bianchi e le piastrine. Questo fiume vitale contiene dati preziosissimi per la nostra salute, perché passano le sostanze nutritive, come zuccheri, grassi, aminoacidi e sali minerali, dirette all’apparato digerente, e i prodotti di scarto diretti a fegato e reni; transitano enzimi, ormoni e vitamine, passano tossine e agenti patogeni, batteri e virus, ma anche gli anticorpi che l’organismo produce in risposta alle infezioni. Il prelievo del sangue consente di estrarre un campione da questa miniera di informazioni, e di sottoporlo all’analisi delle moderne tecniche di laboratorio.

Gruppo San Donato

No al fai-da-te

La valutazione del medico è indispensabile, sia per prescrivere gli esami più opportuni, sia per leggere i risultati sui referti. I controlli ematici possono essere utilissimi per scovare patologie, per decidere una cura e per monitorarne gli effetti, ma solo se richiesti da chi conosce a fondo la storia clinica del paziente e, quando possibile, della sua famiglia.

Il paziente può fare molto per ottenere risultati corretti dal suo test, preparandosi scrupolosamente all’incontro con l’ago. Chi prescrive l’esame, ma anche gli addetti del centro prelievi che effettuano la prenotazione, infatti, dovrebbero dare indicazioni precise su comportamenti che potrebbero alterare gli esiti.

Prepararsi agli esami del sangue

Tutti conoscono la raccomandazione di presentarsi a digiuno, per un periodo che dev’essere adeguato, ma non eccessivamente protratto, altrimenti il fegato mette in circolo sostanze compensative che possono disturbare l’accertamento. In genere si consigliano 6-8 ore. Se si hanno difficoltà, certi esami possono anche essere effettuati nel primo pomeriggio, 4 o 5 ore dopo una colazione abbondante. Spesso, però, è bene che il prelievo avvenga la mattina, poiché tutti i parametri hanno delle oscillazioni dovute ai ritmi circadiani, l’orologio biologico del nostro organismo. In particolare per alcuni (come il cortisolo e la melatonina) le variazioni nelle 24 ore sono molto marcate.

A tavola, poi, è inutile barare, come fa chi, per timore dei risultati e delle ramanzine del medico, si tiene a stecchetto prima di una misurazione del colesterolo! Ma non c’è solo il cibo: compatibilmente con quanto suggerisce il proprio medico curante, sarebbe meglio evitare di assumere farmaci (analgesici, antinfiammatori, ansiolitici, sonniferi, antibiotici, vitamine), di fumare, bere alcolici e anche di svolgere attività fisiche intense. Fare jogging la sera prima, giocare a pallavolo o arrivare all’ambulatorio trafelati dopo una corsa in bici può produrre concentrazioni di sostanze nel sangue
diverse da quelle abituali.

√ Esami del sangue: quali sono e ogni quanto si fanno quelli di routine?

L’intervallo di tempo tra un’analisi del sangue e l’altra varia da persona a persona. In genere, una persona sana in giovane età dovrebbe farli ogni 2-3 anni.

√ In quali casi non è consigliato fare gli esami del sangue?

Molte persone si chiedono se in alcune condizioni, come febbre o ciclo mestruale, non sia il caso di evitare il prelievo.

Di seguito analizziamo le principali voci che troviamo sui referti degli esami del sangue, per imparare a leggerli e interpretarli sommariamente prima di recarsi dal proprio medico.

Emocromo 

È la fotografia del numero, tipo, forma e dimensioni delle cellule del sangue, globuli rossi (eritrociti), globuli bianchi (leucociti) e piastrine. È il presidio principe per diagnosticare tutte le patologie ematoncologiche in bambini e adulti, ma serve a tutti, come esame di routine, per verificare la composizione del sangue, valutare lo stato generale di salute e segnalare disturbi di diversa natura, come coagulopatie ed emorragie (conta piastrinica), infezioni (aumento dei globuli bianchi) o anemie, segnalate dai valori di emoglobina ed ematocrito.

√ Globuli rossi ed emoglobina: come leggere gli esami del sangue

I globuli rossi sono le cellule più numerose del nostro organismo: ogni millimetro cubo di sangue ne contiene circa 4-6 milioni. Il loro compito è quello di trasportare, dai polmoni alle altre parti del corpo (e viceversa), l’ossigeno e l’anidride carbonica. Sono chiamati anche emazie o eritrociti e sono prodotti dal midollo osseo.

Ossigeno e anidride carbonica vengono trasportati grazie all’emoglobina, una proteina contenuta nei globuli rossi. Nei polmoni avviene lo scambio tra l’ossigeno, che il corpo introduce inspirando l’aria, e l’anidride carbonica, un gas che si forma nei tessuti dell’organismo come prodotto di scarto. L’anidride carbonica, una volta nei polmoni, viene eliminata nell’aria espirata e si evita il suo accumulo nel sangue. Dall’altra parte, l’ossigeno viene trasportato in tutte le parti del corpo.

√ Globuli bianchi: come leggere gli esami del sangue

I globuli bianchi, chiamati anche leucociti, sono cellule presenti nella maggior parte dei tessuti del corpo e viaggiano attraverso vasi linfatici e sanguigni. La loro funzione principale è quella di difendere l’organismo dagli attacchi di microorganismi pericolosi, come virus, batteri, parassiti, e altri corpi estranei che penetrano al suo interno. Quando oltrepassano la pelle e le mucose, i corpi estranei vengono riconosciuti e attaccati dai globuli bianchi.

I globuli bianchi circolanti nel sangue possono essere raggruppati in diverse categorie, a seconda delle loro caratteristiche: i fagociti (neutrofili, monociti e macrofagi) inglobano e digeriscono le molecole estranee; i granulociti (basofili, eosinofili e neutrofili) contengono grossi granuli di citoplasma, che conferiscono loro un aspetto granulare; gli immunociti (linfociti T e B) sono i responsabili di risposte immunitarie contro gli antigeni; le cellule citotossiche (alcuni tipi di linfociti T ed eosinofili) rilasciano sostanze in grado di uccidere le cellule che attaccano; le cellule che presentano l’antigene o APC (alcuni tipi di linfociti, macrofagi, monociti e cellule dendritiche).

La variazione del numero di leucociti nel sangue è spesso indicatore di malattia. Per questo, il conteggio dei globuli bianchi durante gli esami del sangue è un parametro sempre molto importante da controllare.

√ Piastrine: come leggere gli esami del sangue

Le piastrine (dette anche trombociti) hanno la funzione di mediare il processo di emostasi (cioè di arrestare la fuoriuscita di sangue da una lesione) e di coagulazione delle ferite. Come i globuli rossi, le piastrine sono dei corpuscoli “usa e getta” perché si logorano molto in fretta e, terminato il loro compito, vengono distrutte.

√ Ferro ed esami del sangue: qual è il valore corretto?

Il ferro è fondamentale perché interviene in numerosi processi all’interno del nostro organismo. Questa sostanza viene assunta attraverso il consumo di carne, legumi, frutta seccasemi, verdura a foglia verde (scopri tutti i vegetali più ricchi di ferro) e patate, e contribuisce alla produzione di emoglobina e rafforza le difese immunitarie, garantendo la resistenza a malattie batteriche e virali. Ma non è tutto: il ferro si trova anche nel sistema nervoso centrale, dove lavora insieme a processi enzimatici per produrre dopamina e serotonina.

Glicemia

√ Glicemia: come leggere gli esami del sangue

La glicemia è la concentrazione degli zuccheri (glucosio) nel sangue e si misura o sottoponendosi agli esami del sangue o con l’apposito dispositivo. L’eccesso di zuccheri nel sangue è il sintomo principale del diabete e, con il tempo, può scatenare anche altri disturbi pericolosi per la salute come la retinopatia, la nefropatia, la neuropatia diabetiche, l’aterosclerosi, infenzioni a pelle, denti, gengive.

Salute del fegato

Diversi esami possono essere utili quando si sospetta un danno epatico, per la presenza di campanelli d’allarme (debolezza, ittero, urine scure, perdita d’appetito, nausea), in persone con familiarità per epatite o con problemi di alcolismo, ma anche, per esempio, quando si assumono farmaci che vengono metabolizzati dal fegato (come psicofarmaci o anticoncezionali orali), per valutare eventuale tossicità o prima di decidere di cambiare le dosi prescritte.

√ Transaminasi: come leggere gli esami del sangue

√ Birilubina e fosfatasi (indici di colestasi): come leggere gli esami del sangue

√ Elletroforesi della proteine: come leggere gli esami del sangue

√ LDH: come leggere gli esami del sangue

√ Coagulazione del sangue (PT e PTT): come leggere gli esami

√ Anticorpi epatite A, B, C: come leggere gli esami del sangue

Funzionalità dei reni

La funzionalità renale andrebbe verificata se si sospettano nefropatie, se si assumono farmaci potenzialmente dannosi, ma anche dopo infezioni o infiammazioni anche banali, come un’influenza. L’esame della concentrazione di creatinina nel sangue e nelle urine dà un’idea delle condizioni dei reni, in particolare della velocità di filtrazione glomerulare (GFR), il volume di sangue al minuto filtrato dai glomeruli, i piccoli filtri renali che separano le sostanze di scarto da quelle utili all’organismo.

√ Creatinina e urea (zootemia): come leggere gli esami del sangue

Stato infiammatorio

Per valutare lo stato infiammatorio dell’organismo sono utili due esami: VES e PCR. La VES è la velocità di eritrosedimentazione: un indice infiammatorio che va a misurare la velocità con cui i globuli rossi si sedimentano sul fondo della provetta. In genere, i globuli rossi sono in sospensione, separati, grazie alla carica negativa della componente proteica del plasma. Quando l’organismo è infiammato, la concentrazione di proteine infiammatorie nel sangue aumenta e porta a un indebolimento della carica dei globuli rossi. Quindi, questi si aggregano e cadono verso il fondo.

La proteina C-reattiva (PCR), invece, è una proteina prodotta dal fegato che viene rilasciata nel sangue, a poche ore di distanza dall’inizio di un’infezione o di un’infiammazione. La rilevazione della PCR nel sangue è spesso combinata a quella della VE, ma non è sufficiente, da sola, per diagnosticare patologie specifiche. È utile, invece, come indicatore generale di un’infiammazione, della sua gravità e per seguire nel tempo l’efficacia di una cura.

√ VES e Proteina C Reattiva: come leggere gli esami del sangue

Salute della tiroide

La tiroide è una ghiandola molto importante per il benessere generale dell’organismo perché regola lo sviluppo neuropsichico ed è fondamentale per la funzione cardiovascolare, il metabolismo basale, lipidico e glucidico. Come se fosse una centralina di controllo, la tiroide influenza la fertilità, il ritmo cardiaco, la forza muscolare e molto altro.

La tiroide secerne due tipi di ormoni: la calcitonina, che controlla il metabolismo del calcio, e le iodotironine (triiodiotironina T 3 e tiroxina T 4), che controllano essenzialmene il metabolismo basale.

√ Tiroide e TSH: come leggere gli esami del sangue

Salute del cuore

Gli esami per una revisione delle condizioni cardiache sono consigliati come prevenzione primaria una volta ogni quattro anni, più spesso se ci sono altri fattori di rischio (fumo, uomini oltre i 45 anni e donne oltre i 55, ipertensione). In caso di familiarità per infarto del miocardio o per patologie arteriosclerotiche è bene intensificare i controlli fin dai 25 anni. Anche in assenza di malattie, questo tipo di dati può portare a migliorare il proprio stile di vita, riducendo la sedentarietà e il sovrappeso, abbandonando abitudini dannose come alcol e fumo.

√ Profilo lipidico, colesterolo e trigliceridi: come leggere gli esami del sangue

Trigliceridi, colesterolo totale e la sua composizione in colesterolo LDL (che se in eccesso può depositarsi nelle arterie e favorire la comparsa di placche aterosclerotiche) e colesterolo HDL (che se superiore a 60 milligrammi per decilitro di sangue è un fattore cardiovascolare protettivo).

√ Omocisteina

Un aminoacido che a elevate concentrazioni è associato a un aumentato
rischio cardiovascolare.

√ Proteina C Reattiva: come leggere gli esami del sangue

Un marcatore di infiammazione, ma, con un test specifico ad alta sensibilità, è utile anche per segnalare un rischio cardiovascolare in soggetti apparentemente sani.

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