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Giornata bullismo: depressione per oltre la metà delle vittime

Per la prima volta c'è la Giornata nazionale contro il Bullismo. Appuntamento il 7 febbraio, in concomitanza con la Giornata europea della sicurezza in Rete.

Sono angoscianti i dati sul bullismo in Italia,  con il 57% delle vittime che soffre di depressione e gli episodi di suicido o tentativo di suicidio tra i giovanissimi che continuano a crescere.  Tanto angoscianti da spingere il Senato all’approvazione di una legge ad hoc praticamente all’unanimità, condizione molto rara nel nostro Paese, a testimonianza dell’urgenza di interventi mirati. Ora il testo dovrà passare il vaglio della Camera dei Deputati.

Cosa prevede la legge contro il bullismo 

Il punto centrale del disegno di legge appena votato al Senato si concentra sulla prevenzione e sull’educazione nelle scuole per bulli e vittime e stabilisce la ‘procedura di ammonimento’ come nella legge anti-stalking. Il bullo sarà convocato dal Questore insieme a mamma o papà e gli affetti dell’ammonimento cesseranno solo una volta maggiorenne.

Gruppo San Donato

Ogni scuola dovrà individuare tra i professori un addetto al contrasto e alla prevenzione del cyberbullismo, che potrà avvalersi della collaborazione delle forze di polizia.

Differenza tra bullismo e cyberbullismo 

Il bullismo è l’aggressione o la molestia ripetuta nei confronti di una o più vittime “allo scopo di ingenerare in essi timore, ansia o isolamento ed emarginazione”.
Il cyberbullismo è una una forma di comportamento, è un atto di bullismo “che si realizza attraverso la rete telefonica, la rete Internet, i social network, la messaggistica istantanea o altre piattaforme telematiche”.

La maggior parte dei casi in Rete

Nella grande maggioranza dei casi gli episodi – il 61% – avvengono sui social network, dove nove giovani su dieci tra i 14 e i 18 anni hanno un profilo e hanno la possibilità di accedere a internet attraverso un cellulare. Molto complicato controllare tutto.

La situazione negli Stati Uniti

Negli Stati Uniti il cyberbullismo nelle scuole ha fatto un incredibile balzo del 351% in appena due anni. Tendenzialmente le vittime vengono prese di mira per questioni legate all’aspetto fisico (principalmente al peso), alla razza, al genere e all’orientamento sessuale.

In Italia i dati li fornisce Telefono Azzurro

I dati italiani non sono governativi, ma arrivano da Telefono Azzurro e risalgono al settembre dell’anno scorso: nell’anno scolastico 2015-2016, l’associazione che si occupa di difendere i minori, ha gestito un caso al giorno di bullismo o cyberbullismo attraverso il suo call center, attivo al numero 1.96.96.
In totale i casi gestiti sono stati 270 (il 13% sul totale – 2055 – dei casi denunciati all’Associazione, percentuale superiore a quella tra febbraio e luglio 2015 che era del 10,3%).

Si abbassa l’età delle vittime 

Dei 270 casi gestiti, il 62% ha riguardato richieste di aiuto per situazioni di bullismo. Più della metà dei casi di cyberbullismo segnalati è avvenuto al Nord (56,5%), mentre l’età delle vittime si sta abbassando in maniera preoccupante: è una tendenza in crescita quella che vede come vittime bambini sempre più piccoli, anche di 5 anni (22% dei casi).

Le ragazze più colpite dal cyberbullismo

Se i ragazzi sono vittime quasi unicamente di episodi di bullismo (89,5%), più di una ragazza su sei è vittima di cyberbullismo (16,7%). Inoltre, anche se i bulli sono generalmente maschi (60% dei casi) e amici o conoscenti della vittima, in un caso su quattro viene segnalata come bulla una ragazza e in un caso su sei almeno una coppia.

Testimonial della Giornata il rapper Emis Killa

Il tema del bullismo è trasversale e tocca le persone comuni come chi fa parte del mondo dello spettacolo, come il rapper Emis Killa. «Se devo essere sincero – racconta – da ragazzino un po’ bullo lo sono stato ma c’è una differenza: ci sono i bulli fighi, che se la prendono con gli altri bulli, e ci sono i bulli sfigati, che lo fanno solo con i più deboli. Per quanto mi riguarda ho sempre difeso i più deboli quando ho potuto».

Quindi come si fa a risolvere questo problema?

«Ormai – continua Emis Killa – con il sovraffollamento dei social network e delle piattaforme online questo fenomeno è peggiorato. Se una volta chi assisteva a una di queste scene provava a sedare la cosa, nel 2017 tira fuori lo smartphone e riprende tutto. Se in uno di questi tristi video virali riconoscete vostro figlio, prendete seri provvedimenti, che sia vittima o carnefice. So che sembrano questioni tra ragazzini, ma vanno risolte e in fretta. Non abbiate paura di affrontare a muso duro queste situazioni, nessuno lo farà per voi, e in un mondo pieno di fantasia».

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