Salute

Vaccinazioni: nel futuro saranno sotto forma di pillola

I ricercatori avvertono però che saranno necessarie molte ricerche per sviluppare vaccinazioni su larga scala e per altre malattie, e che prima dei test sull'uomo potrebbero volerci diversi anni

Iniezioni vicine all’addio, dopo che dalla Gran Bretagna è arrivata la notizia che nel futuro i vaccini saranno assunti attraverso una pastiglia. Lo studio è stato condotto dall’Università di Cardiff nel Galles ed è stato pubblicato sulla rivista scientifica Journal of Clinical Investigation.

Il primo vaccino orale sarà quello antinfluenzale

Il team di ricerca ha messo a punto un prototipo di vaccino orale contro l’influenza, che ha anche il vantaggio che può non essere conservato in congelatore, come invece avviene ora per il liquido che si inietta. Sarà più facile utilizzarli anche nei Paesi in via di sviluppo.

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Il problema della refrigerazione dei vaccini tradizionali

I vaccini tradizionali devono essere refrigerati durante il trasporto, in modo che rimangano stabili. Questo procedimento li rende costosi e difficili da far arrivare in Paesi senza una fornitura elettrica affidabile. I vaccini funzionano introducendo nell’organismo una forma attenuata di un virus – o una parte innocua di esso, come un peptide – al fine di provocare una risposta immunitaria. Questo permette al nostro corpo di riconoscere una malattia, e di affrontarla in modo più efficace se dovesse insorgere per davvero.

La nuova ricerca

Per questo nuovo vaccino contro l’influenza A, gli scienziati in forza all’Università gallese hanno creato peptidi artificiali che imitano quelli dei virus reali. A differenza delle proteine naturali, però, queste molecole non possono essere digerite e così si possono somministrare sotto forma di pillola.

I risultati

Lo studio ha rilevato che il prototipo è stato in grado di innescare una forte risposta da parte del sistema immunitario nelle cellule umane, base per gli studi effettuati su coltura.

Il parere dell’esperto

«I vaccini orali hanno molti vantaggi. Non solo sarebbero una grande notizia per le persone che hanno paura degli aghi – spiega Andrew Sewell della Scuola di medicina dell’Università di Cardiff. Potrebbero anche essere molto più facili da conservare e trasportare, cosa che li renderebbe più adatti all’uso in luoghi remoti, dove gli attuali sistemi di somministrazione dei vaccini possono essere problematici».

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